Edra e Francesco Binfarè: racconto di una collaborazione

Pubblicato il Di in Approfondimenti

Conoscere la storia del design attraverso il racconto di chi ne è una parte attiva, è una opportunità che a noi di Arredativo, piace cogliere in modo particolare. Succede così che quando riesci ad intervistare personaggi come Francesco Binfarè, artista, designer, direttore creativo, ci sono milioni di domande che vorresti fare per capire e conoscere. Binfarè è stato dal 1967 al 1980, direttore del centro ricerca di Cassina, nonché  coordinatore di quella che si considera la mostra più importante per la storia del Design Italiano: New Domestic Landscape al Moma nel 1972. L’occasione del nostro incontro è Concreto Creativo l’evento organizzato dall’Ordine e Fondazione degli architetti di Firenze insieme al Museo del Design Toscano (di cui arredativo.it è Media Partner) allo scopo di far conoscere, dalla voce dei protagonisti, le storie e i progetti, frutto delle collaborazioni e   aziende e designer toscani, che costituiscono l’eccellenza del made in Tuscany.

Il primo appuntamento di questo ciclo di eventi, ha visto come azienda protagonista Edra insieme al designer Binfarè, che per l’azienda ha firmato progetti come Flap, Sfatto, On the Rocks…

Abbiamo conosciuto così Francesco Binfarè e con lui abbiamo parlato del suo lavoro, della collaborazione con l’azienda toscana, scoprendo ancora una volta un nuovo punto di vista sul fare design.
Come nasce nel 1992, la sua  collaborazione con Edra?

Dunque, è nata per caso. Io all’epoca, avevo dato da poco  le dimissione come direttore della comunicazione di Cassina,  in cui mi occupavo di un centro ricerca esterno, ed ero responsabile dei progetti che proponevo.

Stavo preparando una mostra con Gino Di Maggio a Milano, quando ho incontrato per strada, Massimo Morozzi che mi chiese, cosa stavo facendo. Io gli risposi, che stavo dipingendo per una mostra dal titolo: Tracce emozionali domestiche. Così mi disse: “Dobbiamo festeggiare il 25 esimo del Radical Design, abbiamo invitato, Ettore Sottsass, Andrea Branzi… ci piacerebbe che anche tu ci facessi un pezzo”. Gli dico:”Va bene, ok”. Avevo più un meno già un idea, che era un gioco tra l’ uomo e la donna e quindi ho cominciato così…”

 

Si tratta del divano L’homme et la femme, esposto alla galleria Koln Messe del 1993, il primo di una lunga serie di imbottiti  che introducevano per la prima volta le configurazioni variabili .

 

Racconta Binfare: “Alla Edra,  hanno fatto i primi prototipi che poi hanno presentato  e così è cominciato questo dialogo con l’azienda e son venuti fuori i  prodotti.”

Sono infatti, molti i progetti che Binfarè firmerà per Edra : Flap, Corbeille, Sherazade, Sofà ed ultimo in ordine di tempo, il divano Essential presentato al Salone del Mobile del 2016.

Come sono nati questi progetti, qual’è l’ispirazione?

Alcuni sono fondativi come il Flap, che rappresenta il 2000, la speranza di libertà e di apertura. In seguito feci On The Rocks. Questo progetto nacque osservando la gente che andava al mare e si sedeva sulle spiagge, specie della  Puglia dove io andavo, che sono molto rocciose.  Io non capivo come la gente potesse stare anche molte ore seduto su degli asciugamani, anche in pose  strane. In quel periodo, arrivo Valerio Mazzei, il titolare di Edra,  che mi mostro un materiale che consentiva di fare delle sedute, che io ho interpretato come eustatiche. Un materiale che anche indipendentemente dal baricentro e dall’inclinazione del corpo è capace di assencondare  una certa staticità così,  paradossalmente rievocai il modo di sedersi sulle rocce.

 

 

Feci questo oggetto come una grande palladiana, mi ispirai un po ad alcuni litorali inglesi del Devon o della Cornovaglia, rocce che sembra una pavimentazione romana ingigantita che esce dall’acqua e viene fuori. Questo oggetto, mi piace. Altro progetto che mi piace è  lo Sfatto, il tema era quello dell’ oggetto significante. Il divano rappresenta un epoca, io ho preso il divano occidentale, il divano anglosassone. Dopo nascono  anche tutti i dialoghi con l’impresa, con le questioni del mercato, con le applicazioni delle invenzioni . In realtà l’idea di questo progetto non era fare un prodotto, ma un guanciale da applicare ad ogni seduta. La vera rivoluzione non è il prodotto (che è bello e funziona) ma l’idea di poter fare un’operazione di personalizzazione, attraverso un sedile, che tutto sommato si fa con molta facilità.

Sfatto è infatti un divano capace di cambiare aspetto  grazie a 5 elementi mobili che compongono braccioli e schienali. La forma nasconde un’ingegneria sofisticata consentendo la flessibilità degli schienali e dei braccioli.

“Un guanciale che può essere sia schienale sia  bracciolo e può essere molto funzionale”

 Nella sua carriera ha lavorato con aziende importanti come Cassina, B&B,  come è stato lavorare con una azienda  Toscana ( la Toscana, progettare con una azienda di questo indotto) ci sono differenze?

E’  molto diverso, la Toscana è una terra fantastica. La toscana una terra fantastica, io da piccolo avevo il mito  di Leonardo da Vinci. Ho lavorato con i toscani anche quando facevo la direzione artistica di Cassina con Doganello, Branzi, Morozzi e per questo poi appunto è nata la collaborazione con Edra.

Mi piace, la Toscana, è ancora contadina, nel senso che  i rapporti non sono ancora di natura eccessivamente di natura finanziario- manageriali, sono ancora familiari. Nelle aziende ci sono le famiglie, è una dimensione che mi piace.

 

 Lei ha collaborato con moltissimi designer, vede differenze rispetto ad oggi nel ruolo del designer?

Non c’entra, ogni epoca è diverso, oggi ci sono i tablet. Ho fatto una mostra a Piacenza sul fenomeno dei tablet, ho fatto schizzi veloci come dei selfie velocissimi poi gli ho riprodotti con tecniche di stampa raffinatissime. Il primo schizzo sono due persone che si baciano e si guardano ognuno dal suo tablet. Questo è l’emblema del momento che viviamo. In questo c’è una parte positiva fatta di speranza . C ’è  una crescita della “corticalità del sentimento” perchè le persone sono costrette a scrivere i sentimenti mentre si esprimevano con il corpo.

Manifesto della mostra Mondo Selfie alla Galleria Biffi Arte (fonte: http://www.biffiarte.it/ )

Manifesto della mostra Mondo Selfie alla Galleria Biffi Arte (fonte: http://www.biffiarte.it/ )

Ogni intervista è l’occasione per confermarci che il design può avere davvero tante sfaccettature e punti di vista inediti, quello di coloro che ogni giorno lavorano e progettano con passione, sia che si tratti di progettisti che di Aziende.

Prossimo appuntamento con Concreto Creativo e le aziende Toscane il 29 settembre alla Palazzine Reale di Firenze protagonista Martinelli Luce.

 

#staytuned