Wall to Wall: Carpets by Artists

Pubblicato il Di in Eventi

Il “tappeto d’artista” è una forma d’arte che ha una lunga e distinta storia, da artisti come Raffaello e Peter Paul Rubens, a Picasso, Fernand Léger e Joan Mirò. Wall to Wall prende come punto di partenza la storia dell’arte piuttosto che la storia del mezzo in sé, concentrandosi sul modo in cui questi oggetti propongono idee e pratiche rilevanti oggi.

Al contrario delle mostre che esaminano i tappeti d’artista attraverso una visione etnografica separata dal mondo dell’arte, la riflessione di Wall to Wall propone che l’idea che i tappeti d’artista funzionino come una continuazione della moderna storia dell’arte, come forma critica che sta trovando sempre più usi e applicazioni. La mostra, dunque, si pone una domanda: perché accade questo?

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Wall to Wall è strutturata intorno a 5 categorie base che permettono un analisi comparativa della questione: “orientale”, “geometria”, “icona”, “testo” e “materialità”. Iniziando con il progenitore Alighiero Boetti, uno dei primi artisti contemporanei a usare le tradizioni artigiane nei contesti etnici stranieri come forma di ready made, Wall to Wall esplora artisti il cui lavoro nei tappeti si inserisce o fa il ponte tra tradizioni e storie dall’est all’ovest, come Faig Ahmed e Ken Lum. Pierre Bismuth, i cui lavori si riferiscono alle tradizioni matematiche ed architettoniche, viene presentato insieme a Sarah Morris, che integra una griglia urbana nella superfice intessuta del tappeto. Artisti come Joseph Kosuth applicano al tappeto la loro continua esplorazione critica del linguaggio e delle relazioni, mentre altri come Polly Apfelbaum enfatizzano la comune funzione del tappeto come qualcosa su cui camminare. Alcuni, come Christian Jankowski, realizzano pratiche gestuali come disegnare e mappare su un tappeto, mentre altri come Alexandra Kehayoglu trasformano il tappeto in un sensuale paesaggio di fibra. Il motivo floreale di Franz West viene esposto letteralmente da “wall to wall” (da muro a muro), mentre i tappeti di Maurizio Cattelan, stampati in digitale, vengono presentati sulla parete dell’atrio Donna e Stewart Kohl, visibile dall’esterno del museo.

 

La mostra Wall to Wall indaga anche il ruolo della produzione e della delega. I tappeti rappresentano uno spettro di processi diversi, dal fatto a mano alla produzione industriale. I tappeti esposti rappresentano anche diversi tipi di collaborazione: artista e tessitore, artista e designer, artista e produttore, artista e business commerciale. Queste relazioni rivelano la confusione delle divisioni tradizionali tra arte, artigianato, design ed enfatizza le svolte nelle tradizioni artigianali e nei centri di tessitura mondiali. Wall to Wall provoca domande sulla geopolitica della produzione e sul mercato dell’arte – generate dai tappeti stessi – e sul modo in cui entrambi rispondono ed esprimono il ruolo dell’artista nel creare valore e domanda.

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I tappeti d’artista rappresentano la natura intrecciata dell’arte, del design, dell’artigianato, dell’industria e delle politiche socioculturali oggi. Con varietà e profondità, Wall to Wall rivela come e perché gli artisti portano avanti la pratica dell’arte contemporanea attraverso questo mezzo antico ma persistente.

 

Un catalogo che riunisce circa 70 immagini di tappeti realizzati da artisti è pubblicato da Verlag Walter Konig, con saggi di Germano Celant, Cornelia Lauf e Ken Lum.
Artisti in mostra: Faig Ahmed, Polly Apfelbaum, Stefano Arienti, Alan Belcher, Guillaume Bijl, Pierre Bismuth, Alighiero Boetti, Mircea Cantor, Maurizio Cattelan, Flavio Favelli, Liam Gillick, Christian Jankowski, Ilya and Emilia Kabakov, Alexandra Kehayoglou, Joseph Kosuth, Ken Lum, Marilyn Minter, Jonathan Monk, Sarah Morris, Paulina Olowska, Jorge Pardo, Richard Prince, Julião Sarmento, Nedko Solakov, Rosemarie Trockel, Franz West, Christopher Wool, Heimo Zobernig.