Identikit THINGK

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Design Hero è il progetto dedicato a quelli che ogni mattina si svegliano e indossano la maschera del designer. A quelli che vogliono contribuire a far crescere il settore, a mostrarlo al più persone possibili, che vogliono migliorare il mondo o semplicemente una singola azione di una persona.

Appuntamento con un nuovo Identikit da DesignHero è il momento di conoscere il profilo dei cinque protagonisti che compongono la squadra di Thnigk. Abbiamo parlato dei loro progetti nell’intervista, ora scopriamo il ritratto di questo giovane team multidisciplinare…

  • Qual’è il super potere che un designer deve avere ? O che vorresti avere ?

    Secondo THINGK, l’unico potere che un designer dovrebbe avere è quello dell’ascolto. Intuire quali siano i reali bisogni dell’utente evitando di progettare per noi stessi.

  • Un Jedi ha sempre la spada laser con se, qual’è l’oggetto che non deve mancare a un Design Hero ?

    Un taccuino (fisico o digitale) per non farsi scappare nessuna ispirazione.

  • Ogni eroe ha la sua nemesi, quali pensi siano gli acerrimi nemici del design e dei designer ?

     L’ignoranza, sia che questa colpisca il designer o l’utente finale.

  • La maschera di Guy Fawkes in V per Vendetta rappresenta la ribellione, la forza dell’eroe, quale pensi sia l’oggetto del design che meglio interpreta il lavoro del designer ?

    Ogni design e ogni designer sono unici. Possiamo dire che l’oggetto che meglio rappresenta il Design secondo THINGK è il disco di vinile. Poiché si tratta di un oggetto iconico, monomaterico e inanimato che, grazie a una particolare tecnologia, è in grado di comunicare emozioni.

  • Se dovessi scegliere come modello un Eroe dei fumetti, della tv, della letteratura, chi sceglieresti ?

    Sceglieremmo un personaggio della letteratura, il protagonista di “Lo Zen e l’arte della manutenzione della motocicletta”, una persona curiosa, che si fa domande e che cerca la bellezza e la Qualità in ogni cosa che lo circonda, anche nei bulloni della sua moto. “Il Buddha, il Divino, dimora nel circuito di un calcolatore o negli ingranaggi del cambio di una moto con lo stesso agio che in cima a una montagna o nei petali di un fiore.”