Margarete Schütte-Lihotzky e la cucina di Francoforte

Pubblicato il Di in Pezzi Storici, Storia del Design

Le  Storie di Donne nel design di cui vi abbiamo parlato, ci hanno accompagnato facendoci conoscere un po meglio, alcune delle protagoniste che hanno contribuito in questi anni, alla storia design contemporaneo. Dalla designer svedese  Greta Grossman  alle italiane Cini Boeri, Nanda Vigo, Gae Aulenti e Lina Bo Bardi. Contributi creativi, ricerche personali, visioni che hanno reso queste interpreti protagoniste della storia. Nomi che si aggiungono ad altri già noti come Aino Alto, Charlotte Perriand o Eileen Grey. Si parla di designer, ma anche di interior designer. Conosciamo già Florence Knoll, progettista nota anche per aver teorizzato l’ufficio moderno.

 

 

Altra protagonista femminile del progetto d’interni è senza dubbio Margarete Schütte-Lihotzky. Forse questo nome non lo avete sentito spesso, ma sicuramente conoscete ciò per cui viene maggiormente ricordata: le cucine componibili, ossia quelle che possono essere considerate le origini delle moderne cucine.

Margarete Lihotzky, detta anche Grete,  è stata una designer e un architetto austriaca nata e vissuta a Vienna,  attraversando tutto il ‘900 (nasce a Vienna nel 1897 e qui vi muore a 103 anni, nel 2000).

Per comprendere meglio il suo lavoro è importante capire  il personaggio e il contesto storico. Le cucine componibili, sono oggi per noi la normalità,  in verità all’epoca sono state una vera rivoluzione culturale.

Margarete Schütte nasce all’interno di una famiglia benestante e progressista, studia grafica  alla Kunstgewerbeschule,  prima con lo scopo di fare illustratrice poi la disegnatrice di mobili e infine opta per l’architettura.

Femminista, già durante gli studi era sensibile a questo argomento, proprio negli  anni in cui le donne cominciavano a  prendere coscienza e consapevolezza del loro ruolo all’interno della vita sociale, ma anche della casa. Da studente, nel 1917, vince infatti  un concorso indetto dalla Camera dell’Industria e Commercio di Vienna per una cucina abitabile. Si diploma nel 1919 e poco dopo, apre il suo studio a Hofburg. Qui inizia con i primi progetti di arredi e di complessi urbani. Collabora anche con Adolf Loos, tra il febbraio e l’aprile 1921, lavorando al progetto della Siedlung Friedenstadt, residenze per invalidi e veterani della Prima guerra mondiale. In quegli anni pubblica anche il suo primo articolo, “L’arredamento delle case austriache, in particolare quelle delle Siedlungen”, nella rivista “Schlesisches Heim” diretta da Ernst May.

 

 

 

E’ proprio la collaborazione con May cha sarà l’occasione, tra le altre cose, per sviluppare tra il 1926-1927, la cucina di Francoforte. Nel 1926, espone alla Fiera di Vienna il progetto di un sanatorio, poco dopo viene chiamata da Ernst May ( allora assessore-urbanista all’Ufficio Edilizia (Hochbauamt) del Comune di Francoforte sul Meno) ed qui continua ad occuparsi di razionalizzazione del lavoro domestico e di nuove tipologie residenziali. In  questo contesto, nascono e vengono realizzate, le prime cucine standardizzate per le Siedlungen di Bruchfeldstrasse, Praunheim e Ginnheim, che le serviranno a mettere a punto la famosa “Frankfurter Küche” (Cucina di Francoforte). Esempio del funzionalismo e dell’Existenzminimum”archetipo delle odierne cucine componibili.

 

La Cucina di Francoforte è caratterizzata da quattro punti fondamentali:

  • la razionalizzazione degli spazi secondo i principi dell’economia domestica;
  • la distribuzione degli elementi secondo uno schema a “U” che permette al fruitore la massima libertà di movimento;
  • lo spazio ristretto, sufficiente solo per una persona, per abbreviare i tragitti necessari durante il lavoro;
  • i materiali e dettagli studiati con cura per assolvere a funzioni ben precise

Tutti aspetti, di cui si tiene conto  anche oggi, nella progettazione di questi spazi.

 

Margarete Lihotzky, è sicuramente un personaggio molto importante per la cultura moderna dell’abitare. Ha avuto una carriera lunga e una vita tormentata, sia per l’epoca storica in cui è vissuta, attraverso le due guerre, che per la salute (sia ammala più volte di tubercolosi) . Ciò nonostante appare nella sua biografia un personaggio energico, appassionata, mossa da grandi ideali . Negli anni successivi fino alla fine della seconda guerra mondiale Grete continuare ad occuparsi – con progetti, consulenze, conferenze, mostre e articoli – di abitazioni popolari, servizi sociali (asili e scuole materne, circoli ricreativi, lavanderie centralizzate, ecc.) e in genere del miglioramento della condizione femminile.

 

Un personaggio molto importante, con una carriera molto lunga segnata da importanti riconoscimenti. Di Margarete Lihotzky,  torneremo a parlare. Ma ci piace averla riscoperta proprio a pochi giorni dall’inizio di Eurocucina, Salone Internazionale dei Mobili per Cucina, che si affianca al Salone del Mobile di Milano,  l’evento contemporaneo dedicato al settore che in qualche modo è legato al contributo di questa progettista.