Tzedakah: Suzanne Perlman for Venezia

Pubblicato il Di in Eventi

Andrea Tardini Gallery è lieta di presentare la prima personale in Italia della pittrice espressionista Suzanne Perlman, ospite nel nuovo spazio della galleria in Salizada San Samuele dal 2 luglio al 15 agosto 2017 .

La scelta del titolo serve a spiegare la vocazione e le finalità della mostra: Tzedakah o Zedaqah, è una parola ebraica che letteralmente significa giustizia o rettitudine. Nell’ebraismo indica l’obbligo di fare ciò che è bene e giusto, elementi fondamentali della vita spirituale. Tzedakah rappresenta quindi un dono. Il dono di Venezia all’artista, che ne ha potuto cogliere l’intima bellezza; un regalo che Suzanne Perlman contraccambia in questa occasione, riconsegnando le sue opere alla città che l’ha accolta e rendendole protagoniste di un progetto di fund raising, pensato come un autentico atto di restituzione nei confronti di un luogo simbolo della città: il Ghetto di Venezia.

 

La mostra rientra infatti in un progetto di internazionale, promosso dagli American Friends of the Jewish Community of Venice, per il restauro di una parte del Ghetto, il cuore di Venezia; tre sinagoghe rinascimentali, da riportare all’antico splendore artistico, e quattro appartamenti da convertire a living museum, delle condizioni di vita nel ghetto nelle diverse epoche, con arredamenti ed indumenti caratteristici per ogni periodo.

Nata a Budapest nel 1923 da una famiglia di antiquari e collezionisti, Suzanne ha trascorso l’infanzia circondata da arte e gli artisti. Dopo il matrimonio, si trasferisce con il marito olandese nei Paesi Bassi, ma il loro soggiorno è bruscamente interrotto dall’avvento della Seconda Guerra Mondiale. Ne segue una rocambolesca fuga dall’Europa via Rotterdam, Parigi verso l’isola caraibica di Curacao, al largo della costa del Venezuela, per sfuggire all’Olocausto; qui fecero la loro casa, in un’isola di calore e di luce, per oltre venti anni. Il colore dei Caraibi lascia un segno indelebile nella visione di Perlman; la sua tavolozza si carica di tonalità cangianti e vibranti, che trasporta nelle rappresentazione dei grigi cieli di Londra e nella laguna di Venezia.

Il periodo più influente della sua formazione è stato senza dubbio nel  1950, quando è stata selezionata per lavorare con Oskar Kokoschka a Salisburgo. Il suo vigore espressionista, il tocco veloce e il rapporto gioioso con il colore si combinano con una sensibilità rara, insieme ad una significativa padronanza del mezzo espressivo.

 

Con questa esposizione la pittura torna ad essere protagonista assoluta nella galleria, che ha da poco trovato una nuova casa in Salizada San Samuele, a due passi da Palazzo Grassi; un’“isola dell’arte” nel cuore di  Venezia, che già offre al pubblico di un ampio numero di gallerie d’arte, design e artigianato di alta qualità. Una scelta che rispecchia perfettamente l’identità della galleria, che ha fatto del valore tecnico, dell’indagine sulla processualità e dell’“artigianalità” nell’opera d’arte la propria materia di approfondimento.

La Andrea Tardini Gallery prosegue così nel suo intento di riscoperta e rivalutazione di questo linguaggio artistico, aprendo nuovamente le porte ad un’artista internazionale la cui vita e lunga carriera si è legata alla città di Venezia.