Dall’industria meccanica al design

Pubblicato il 27 Febbraio 2015 Di

Può una linea produttiva dedicata alla meccanica pesante incontrare il design del mobile? Daanasce per rispondere a questa domanda, dando il via ad una sfida coraggiosa che coinvolge imprenditore, designer e addetti alla produzione: realizzare complementi d’arredo utilizzando processi e apparati originariamente destinati a scopi diversi.

Daa è un percorso in cui il Disegno Industriale si riappropria del suo originario significato fatto di serialità, processo e visione progettuale. Sede dell’iniziativa sono gli impianti leccese e torinese di Alcar che ha voluto aprire una via alternativa, e al contempo integrata, alla sua tradizionale vocazione metalmeccanica.

Daa applica il Design Thinking al processo industriale per realizzare complementi d’arredo dalla grande forza espressiva. Linee create per realizzare benne, bracci e telai per macchine movimento terra, e una materia complessa come il ferro, sono il perimetro che ha affascinato 13 designer e studi di progettazione.

Sono Angeletti Ruzza, Studio Bartoli Design, Luca Casini, Castiglia Associati, Carlo Contin, Lorenzo Damiani, Studio Klass, Gianluca Milesi e Michiko Yamada, Emilio Nanni, Marco Romanelli e Marta Laudani, Marc Sadler, Denis Santachiara, Leonardo Talarico.

Un’esperienza di frontiera che ha prodotto una linea di complementi d’arredo che saranno presentati in anteprima al Salone del Mobile 2015 presso il prestigioso spazio Erastudio Apartment-Gallery di Via Palermo, 5 a Milano.

Daa è Made in Italy, ma lontano dai makers, in quanto restituisce centralità all’industria, rappresentandone appieno le tradizionali qualità non solo produttive, ma anche culturali e ideative.