Arredativo Incontra: Bitossi Ceramiche.

Pubblicato il Di in Approfondimenti

Artigianato, Design, Ricerca sono argomenti di cui parliamo quotidianamente ma recentemente abbiamo avuto occasione di vedere da vicino una realtà Toscana, che di questi tre termini ha fatto oramai il proprio marchio di riconoscimento: Bitossi Ceramiche.

Un’occasione unica, per conoscere la storia di questa azienda, è senza dubbio la mostra organizzata per celebrare i 92 anni dell’azienda dal 1921 al 2013.05460550

Accompagnati da Daini Elisabetta -segreteria Fondazione Vittoriano Bitossi-  e dalla dottoressa D.ssa Marina Vignozzi, curatrice della mostra, abbiamo potuto visitare e farci raccontare la storia di questa Azienda immersa nelle colline Toscane.

La mostra è suddivisa in due spazi espositivi, nella prima sala del MAIB viene esposta una raccolta di circa 100 ceramiche.  Attraverso questi pezzi unici si racconta la storia e l’evoluzione dell’azienda nel corso del secolo. Ma non solo, la mostra è oltre che l’occasione per conoscere da vicino i prodotti artistici di una azienda di fama internazionale sempre al passo con i tempi, in alcuni casi anche oltre le mode e talvolta precursore dei tempi, anche per comprendere attraverso questi progetti ceramici come nel tempo il gusto e il costume siano mutati.

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Lo testimoniano le molte collaborazioni avviate dall’Azienda con nomi importanti e noti del design contemporaneo. Dapprima la collaborazione con Ettore Sottsass negli anni Cinquanta fino alle più recenti collaborazioni con Fabio Novembre e Karim Rashid per arrivare poi alle proposte presentate al Salone del Mobile 2014 con Monica Forster e Cèdric Ragot.Bitossi Ceramiche - Anteprima Salone 2014_immagine_20140213124338 (1)

I pezzi in mostra provengono dall’Archivio Industriale dell’Azienda e sono esposti cronologicamente in una sintesi di colori e forme che nell’arco di quasi un secolo sono stati simbolo del gusto italiano esportato in tutto il mondo.

Nella prima sezione, dedicata al periodo che va dalla fondazione alla II guerra mondiale (1921 – 1946) trovano spazio i manufatti e gessi con classico decoro robbiano, graffito e piccola oggettistica come vasi, scatoline e bomboniere. Da qui si passa alle vetrine dedicate al periodo che va dal 1950 al 1965. Già in quel periodo si comprende l’interesse e l’apertura dell’azienda verso nuove ricerche formali e cromatiche. In quel periodo assume un ruolo centrale la figura del maestro Aldo Londi. Sotto la guida artistica di Aldo Londi, il nuovo indirizzo produttivo dell’azienda prosegue anche nel decennio successivo dal 1966-1975 e viene raccontato nelle Vetrine VI e VII.

Il percorso espositivo attraversa quindi tutto il Novecento. Il periodo a cavallo degli anni Settanta e Novanta, cede il passo ad una produzione più commerciale che risponde alle nuove esigenze del mercato, per arrivare agli anni Novanta nella cui sezione vengono proposti articoli tradizionali di linea classica che spaziano dall’archeologico al robbiano, dai serviti da tavola ai tradizionali decori alla porcellana. Infine l’ultima sezione, il primo decennio del XXI secolo, è caratterizzato dalla ricerca di una nuova identità aziendale passando attraverso la reinterpretazione dell’arredo tavola, dalla “storicizzazione” delle tipologie dello stile moderno per approdare all’atelier di design.

La seconda sala del MAIB è dedicata ai principali designer che hanno collaborato e disegnato dei pezzi per la Manifattura Bitossi dal 1958 ad oggi. A cominciare dalla figura di riferimento per l’Azienda, Aldo Londi, alla collaborazione con Ettore Sottsass. negli anni 50. Sottsass viene introdotto nella manifattura Bitossi da Irving Richards di New York, uno dei principali clienti dell’azienda. In quegli anni e sotto la guida di Aldo Londi Sottsass sperimenta ceramiche nuove in totale libertà e che in seguito daranno l’avvio a veri e propri prodotti di serie, è predisporranno il campo all’avvento dell’industrial design degli anni Ottanta.

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Nascono così le Ceramiche di Lava del 1957, la serie BiancoNero del 1959, le ceramiche delle Tenebre del 1963 grandi e piccoli cilindri, con occhi d’argento o di platino, Ceramiche di Shiva del 1964 e i celebri Totem del 1964-’65.  Del periodo tra il 1981 e il 1985, la collaborazione con il gruppo Memphis che proposero a Bitossi Ceramiche oggetti e mobili più emozionali che funzionali, più artistici che commerciali qui in mostra rappresentati da un’opera di Matteo Thun.IMG_5382

Inizia così una collaborazione che caratterizza parte della produzione Bitossi degli ultimi trenta anni a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta. In questa seconda sala espositiva si trovano le opere firmate da A. Cibic, N. Du Pasquier, Marco Zanini e Marco Zanini con Massimo Giacon.IMG_5379

Come già accennato quindi Bitossi Ceramiche nel decennio 2000-2010 si è caratterizzato come officina di design aprendosi a prestigiose collaborazioni sia grazie alla riconferma delle collaborazioni “storiche” sia all’avvio di nuovi progetti con protagonisti del design internazionale, fra i quali figurano Arik Levy, Karim Rashid, Fabio Novembre, Mario Ferrarini e i fratelli Bouroullec.

Un’occasione unica quella di poter vedere da vicino i pezzi della produzione manifatturiera. La mostra inaugurata il 15 Novembre resta visitabile fino al 30 giugno 2014 presso il Museo Artistico Industriale BITOSSI a Montelupo Fiorentino.