“Ho girato il mondo…” Magistretti Viaggi Progetti. Fondazione Vico Magistretti

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Fra gli eventi di questo Fuorisalone 2015 segnaliamo la Mostra alla Fondazione Vico Magistretti dedicata al Magistretti viaggiatore.

 

La mostra si sviluppa su due temi: Magistretti viaggiatore e turista dal 1947 al 1960 attraverso fotografie inedite dagli album di famiglia; Magistretti architetto e designer con tre progetti realizzati tra il 1959 e il 1986 in Argentina, Francia, Giappone.

 

Magistretti viaggiatore e turista

“Ho dovuto e ho voluto viaggiare… insomma ho girato il mondo abbastanza bene. Mi è servito enormemente, ma mi è servito enormemente soprattutto un viaggio che ho fatto quando ero ancora giovane…” (Intervista 3D Produzioni, 2000) Comincia così la storia di Magistretti viaggiatore, dall’Argentina, al Cile fino al Perù e poi New York: “Questo arrivare a New York quando avevo 34 anni e… essere stupefatto da questa incredibile città di cui mi aveva fatto impressione vedere che le donne fumavano per strada, per esempio…” (Intervista 3D Produzioni, 2000)
E poi Londra, Francia, Spagna. E l’Italia.

Magistretti registra queste esperienze in una serie di fotografie in bianco/nero di cui sono conservate le stampe originali che saranno messe in mostra, fotografie in cui emerge lo sguardo ora “stupefatto” ora già attento a particolari che in seguito riprenderà e rielaborerà nei suoi progetti di design e di architettura, spesso ironico, sempre acuto.

Dagli album in cui sono stati raccolti i “provini” degli scatti fatti (oltre 700), sono state selezionate circa 300 immagini che saranno montate in un video: con queste Vico racconta i suoi viaggi in famiglia, le sue vacanze, sempre attento a semplici particolari (un pavimento a motivi geometrici, una sedia contadina in legno… ), quasi a voler costruire una sorta di archivio di possibili spunti creativi a cui attingere.

 

Magistretti architetto e designer

“Alcuni miei amici hanno pensato che potessi essere adatto a fare un lavoro in Argentina. Allora io sono andato in Argentina, allora ci si mettevano 36 ore di volo”. (Intervista 3D Produzioni, 2000)

A Campana, nella provincia di Buenos Aires, Magistretti realizza tra il 1959 e il 1963 per la Techint un residence (ora rinnovato e riaperto nel 2008 come TenarisUniversity Residence) che doveva essere un primo edificio all’interno del progetto (mai realizzato) di un centro civico.

 

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“Le caratteristiche climatiche hanno suggerito di proporre delle fronti interessate da cornici, cordoli, parapetti e gronde sporgenti atte a creare delle zone di riposo e d’ombra…”. (Relazione di progetto, 1959)
In mostra saranno esposti disegni e fotografie del primo lavoro firmato da Magistretti all’estero.

“In questo portico, su cui si aprono due grandi vetrine, si è avuta l’idea di collocare anche una vendita di fiori, i fiori splendidi e classici della Madeleine, che si vendono tutto l’anno di fianco alla chiesa, verso Fauchon. Abbiamo trovato uno dei fioristi della Madeleine felice di sistemarsi lì, col suo grembiule blu e una buona resistenza al freddo, e i suoi vasi di fiori che straripano un po’ sulla Rue Royale e un po’ sulla Madeleine. È un altro richiamo, sempre vivo”. (Relazione di progetto, 1968)

A Parigi, in Place de la Madeleine, nel 1967 Magistretti inaugura lo show room progettato e arredato per Cerruti 1881: un luogo caratterizzato da un’attenzione ugualmente posta nel disegno dei volumi e nei dettagli di arredamento, luogo che diventerà modello per i negozi del marchio Cerruti nel mondo.
Il progetto sarà documentato da una ricca serie di schizzi e disegni mai pubblicati, oltre che da fotografie in stampe originali.

 

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“La casa di Tokyo l’ho fatta per questa persona in un momento in cui Tokyo non aveva quel disastro economico che ha adesso, in questo piccolo terreno del centro di Tokyo vicino alla zona della moda. Io credo molto a quelle che si chiamano preesistenze ambientali, cioè ai posti dove vengono fatte le case, chiaro che io a Tokyo non avrei fatto una casa come la potevo fare a Genova, a Torino… non c’entra niente! Mi sono accorto alla fine, proprio quando l’ho disegnata, che è venuta fuori una casa giapponese”. (intervista “Maestria come Magistretti”, 1999)

Per casa Tanimoto, realizzata tra il 1985 e il 1986, Magistretti cura l’intero arredamento, ad esclusione della sala da tea, e in tutto il progetto emerge la volontà di ricondurre una concezione abitativa e architettonica occidentale alle suggestioni del contesto giapponese. Numerosi schizzi e disegni racconteranno in mostra questa abitazione, insieme a fotografie realizzate da Yukio Futagawa.

I tre progetti saranno accompagnati da approfondimenti consultabili su tablet inseriti nell’allestimento, in cui saranno caricate le relazioni di progetto di Magistretti (inedite), gli schizzi e disegni non esposti, articoli apparsi sulla stampa.