Arredativo Design Magazine

Gli anni Settanta del Premio Compasso D’Oro

La lunga storia del Compasso D’Oro, di cui stiamo ripercorrendo le tappe principali e raccontando i progetti, attraversa la storia del Design Italiano. Progetti che ci raccontano il paese, le sue trasformazioni, i suoi usi e costumi,  una collezione di  pezzi originali e intramontabili, ed è principalmente di questi che vogliamo parlare.
Tra gli anni ’70 e gli anni ’90, molti dei pezzi di design che ricevono il premio sono oggetti d’arredo. Nel 1970 in giuria ci sono: Franco Albini, Jean Baudrillard, Achille Castiglioni, Federico Correa, Vittorio Gregotti, Roberto Guiducci e Albe Steiner. Tra i premiati di quella edizione il Pullman da grande turismo Fiat Meteor, il Condizionatore d’aria Candy firmato Joe Colombo e la Calcolatrice scrivente da tavolo Olivetti Logos 270 di Mario Bellini per Olivetti . Sempre per Olivetti altri due premi quell’anno, che portano la firma di Ettore Sottsass. Sono la Macchina da scrivere Olivetti Valentine e l’ Addizionatrice elettrica Olivetti Summa 19 Sottsass venne premiato nel 1970 anche per l’Elaboratore elettronico G 120.

Tra i progetti d’arredi  della nona edizione, ci piace segnalare Soriana di Afra Scarpa e Tobia Scarpa per Cassina.
Dopo il 1970, bisogna attendere il 1979 per arrivare alla X edizione del premio Compasso d’Oro in quel’anno sono davvero molti i pezzi di design che oggi sono diventati delle vere Icone come i due progetti di Vico Magistretti la lampada Atollo per Oluce e la poltrona-divano Maralunga per Cassina, il divano Strips di
Cini Boeri,per Artflex. la lampada “Parentesi” per Flos di Achille Castiglioni e Pio Manzù con
la caffettiera 9090 di Richard Sapper per “Alessi” e l’intramontabile appendiabiti Sciangai di De Pas, D’Urbino, Lomazzi: per Zanotta.