African Style: 3 nuovi progetti di Moroso

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Non è la prima volta che tra le collezioni Moroso troviamo progetti che si ispirano al continente Africano. Già nel 2009, prende corpo il progetto M’ Afrique, a cui prendono parte progettisti come Boontje, Urquiola, Birsel & Seck e Petot

Un lavoro ampio e condiviso dai progettisti insieme agli artigiani locali, che danno vita ad oggetti realizzati, usando una tecnica di tessitura a mano con i fili di plastica usati tradizionalmente per la realizzazione di reti da pesca. Sono nate poltrone, divani, panche e sedie, tutte ispirate ai colori caldi e alle atmosfere magiche del paese africano .

Una collezione in divenire che ha aggiunto pezzi e ampliato le sue gamme di colori nel corso di questi anni.

Ritroviamo l’Africa anche in alcune delle nuove proposte Moroso per il 2016 come la Sedia Senegal-O. Si tratta di un progetto firmato da Tord Boontje.

“L’idea della sedia Senegal-O è nata da un acchiappasogni che mia figlia Evie fece per il mio compleanno. Mi piaceva la trama e la sua semplicità di realizzazione. Mi ha ricordato le possibilità che abbiamo in Senegal: tessere a mano su una struttura semplice. Ho immaginato che il cerchio potesse diventare lo schienale che circonda chi si siede come un’aura”.

 

La sedia che i suoi colori e la sua leggerezza e una composizione di forme e colori.

 

 

 

Anche il nuovo progetto di Marc Thorpe per Moroso si ispira all’Africa. Più precisamente al famoso albero di baobab che si trova in tutto il continente africano, caratteristico per il  tronco largo e la chioma piatta. L’ampia base del tavolo è prodotta in Senegal (Africa occidentale) mentre il piano è realizzato in Italia.

“L’unione tra la base e il piano attraversa due continenti e rappresenta la relazione simbolica tra Moroso e M’Afrique, il team formato da Patrizia e Salam, che formano una coppia anche nella vita”. Marc Thorpe

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Mermelada Estudio è invece autore del progetto JAMBO: Una sedia africana. Lo studio spagnolo racconta così il progetto per questa seduta.

“Un po’ di tempo fa abbiamo trovato una sedia africana nel laboratorio di un amico. Ne siamo rimasti affascinati al punto tale che alla fine ce l’ha regalata. Da allora abbiamo desiderato usarla come fonte di ispirazione per un nuovo progetto e alla fine l’abbiamo fatto.”

L’ispirazione, raccontano, nasce dalla forma, dalle proporzioni e dalla tecnica costruttiva.

Una sedia semplice, bassa e priva di braccioli, dall’aspetto robusto ma al contempo con una costruzione tale da renderla una sedia flat pack.