Design al femminile: Arredativo incontra Ilaria Innocenti

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Eleganza e gusto per il dettaglio caratterizzano i progetti di Ilaria Innocenti, designer, interior designer e art director. Alcuni suoi primi lavori li abbiamo potuto vedere alcuni anni fa come la collezione di accessori da ufficio Adobe di cui rimanemmo piacevolmente colpiti. Da allora è passato un p’ò di tempo, ma lo stile di Ilaria.I (il nome del brand con cui realizza e produce i suoi oggetti) continua ad essere sempre una piacevole sorpresa.  Recentemente il  progetto Self Portrait per Portego è stato selezionato da Arredativo  tra i Must have 2016 . Si tratta di un progetto a due mani, firmato in coppia con Giorgio Laboratore, l’abbiamo intervistata e prima di tutto ci siamo fatti raccontare proprio quello…

Raccontaci il progetto a quattro mani Self Portrait per Portego come è nato, a cosa vi siete ispirati?

Con Giorgio Laboratore abbiamo conosciuto questo intagliatore veronese abilissimo, sia con le mani che con le macchine. Volevamo mostrare la sua “cifra artistica” uscendo dai canoni tipici del legno intagliato alla maniera classica. Da lì l’idea di uno specchio a mano che permettesse di apprezzare la qualità dell’intaglio prendendo in mano l’oggetto.

Lautoproduzione oggi coinvolge molti giovani designer, sopratutto allinizio della carriera, quale è stata la tua esperienza?

Da interior designer ero abituata a gestire degli artigiani per realizzare dei mobili su disegno, quindi non pensavo di dover progettare per forza per un azienda per fare qualcosa. Da lì al primo Fuorisalone, nel 2009, la cosa è stata abbastanza naturale. Non saprei dire bene come è nata…

Pensi che lautoproduzione sia una fase nella carriera di un designer o fa parte del mestiere di designer come naturale fase di ricerca?

L’autoproduzione può nascere per gioco…o per necessità. In generale può essere un esercizio utile a tutti (specie i più giovani) per capire meglio il loro approccio e il loro stile.

La tua esperienza ha portato alla nascita del brand Ilaria.I Quali opportunità aggiunge ? Quanto questa esperienza e tutto ciò che rappresenta, influisce nella tuo modo di progettare?

L’autoproduzione mi ha aiutato a vedere tutte le fasi dall’idea alla produzione alla distribuzione. Questo mi ha dato una solida base di conoscenze che adesso mi è molto utile nel lavoro di consulente e art director.

I tuoi progetti sono sempre molto ricercati e dettagliati, da cosa nasce l’ispirazione? Materiali, forme o funzionalità? 

Nella mia ricerca tento di riportare certe sensazioni, che magari colgo in un quadro, in un abito o in un interno. Poi mi piace molto far dialogare materiali diversi.

Uno dei tratti distintivi dei tuoi lavori sono le texture che arricchiscono molti dei tuoi lavori, da cosa nasce questa sensibilità ?

Sin da piccola sono cresciuta in un ambiente imbottito di tessuti, ceramiche e decori. Questo ha influenzato fortemente il mio linguaggio.