Jacques Herzog e Pierre de Meuron firmano le architetture dello Schaudepot Vitra

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Nuove architetture al Vitra Design Museum. Il 3 giugno 2016 è stato inaugurato  il Vitra Schaudepot, edificio progettato da gli architetti Herzog & de Meuron.

Il duo di architetti basilesi, Jacques Herzog e Pierre de Meuron, progettisti del celebre “nido d’ucello” ossia lo stadio olimpico di Pechino e della  Tate Modern a Londra sono  diventati negli anni uno tra gli studi di architettura più influenti al mondo. Questo nuovo progetto li vede ancora una volta protagonisti al Vitra Design Museum, dove nel 2010 inaugurano la VitraHaus. Se nel primo caso si tratta di un architettura dinamico e giocosa che rompe gli schemi dell’assoluta linearità. Questo nuovo edificio, invece combina l’aspetto sobrio tipico dell’architettura industriale o dei magazzini,  arricchito dai complessi requisiti di un “magazzino museale percorribile”, perchè in effetti di questo si tratta.

La collezione del Vitra Design Museum, sappiamo,  è annoverata tra i più importanti patrimoni del design del mobile a livello mondiale. Sono circa 7.000 i mobili, oltre 1.000  le lampade, e numerosi sono gli archivi i i lasciti di designer quali Charles & Ray Eames, Verner Panton e Alexander Girard.

Sebbene l’edificio principale del museo di Frank Gehry del 1989 fosse stato originariamente concepito per ospitare la collezione, il museo oggi vi presenta grandi mostre temporanee. La collezione del museo, invece, finora non è stata esposta permanentemente.

Lo studio di architettura di Basilea Herzog & de Meuron ha quindi creato un nuovo edificio per il museo nel quale è esposta e illustrata la collezione. Il fulcro del Schaudepot è dato da una mostra permanente di circa 430 pezzi fondamentali per il design del mobile moderno dal 1800 fino ad oggi. Tra gli oggetti esposti si trovano primi mobili in legno curvato, icone del XX secolo di Le Corbusier, Alvar Aalto o Gerrit Rietveld, ma anche oggetti variopinti in materiale sintetico dell’era pop o recentissimi progetti stampati in 3D.

Poi ci sono le piccole mostre temporanee sui temi della collezione che completano la presentazione, iniziando con uno sguardo sul movimento del «Radical Design» degli anni ‘60. Nel piano sotterraneo dello  Schaudepot si può avere la visione di ulteriori accenti della collezione quali il design scandinavo ed italiano, la collezione di lampade e il lascito di Charles e Ray Eames.

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Con l’inaugurazione del Schaudepot il Vitra Design Museum amplia ancora la propria area espositiva e il proprio programma. Il nuovo assetto prevede così che nell’edificio museale di Frank Gehry avranno luogo anche in futuro le grandi mostre temporanee, nella Vitra Design Museum Gallery saranno esposti i progetti più piccoli e sperimentali, mentre nel Schaudepot sarà presentata l’esposizione permanente nonché, di volta in   volta, una mostra temporanea. Tutti gli spazi espositivi del museo sono aperte tutti i giorni dalle ore 10 alle ore 18. Le mostre sono accompagnate da un variegato programma di visite guidate, discussioni, workshop e altri eventi. Con il Schaudepot nasce una mostra permanente e un sito di ricerca sul design del mobile moderno tra i più vasti al mondo.

Schaudepot: il progetto

Visto da fuori il Schaudepot si presenta come un corpo monolitico in mattoni clinker rotti a metà, caratterizzato da una facciata completamente priva di finestre e da un semplice tetto a spioventi. I mattoni di clinker della facciata sono stati spezzati direttamente sul posto e rendono dinamica la superficie dell’edificio. Con il suo aspetto semplice e sobrio il Schaudepot riflette il valore culturale degli oggetti conservati al suo interno. Lo spazio interno dell’edificio offre le condizioni ideali per conservare i preziosi oggetti della collezione.

 

 

La sala principale al piano terra del Schaudepot è caratterizzata da una austera struttura a griglia di tubi luminescenti sul soffitto, che illuminano lo spazio in maniera omogenea. Oltre alla mostra permanente, qui si trovano anche l’area per le esposizioni temporanee che fanno riferimento alla collezione nonché la zona d’ingresso con un negozio. Un terzo ambito comprende i guardaroba, il tratto degli impianti sanitari ed una caffetteria; inoltre collega l’edificio con il laboratorio di restauro, la biblioteca e gli uffici del Vitra Design Museum.

Una grande finestra nella sala principale si apre sul piano sotterraneo e permette ai visitatori lo sguardo sugli ulteriori magazzini della collezione. Quest’asse visivo mette in luce l’idea di fondo dell’edificio: la collezione del museo, con il Schaudepot, cresce fino ad emergere in superficie, ove ottiene una propria zona espositiva; i magazzini esistenti finora nel sotterraneo vengono tuttavia mantenuti, ampliati e fanno anche parte dell’allestimento complessivo.

 

Davanti al Schaudepot si trova uno spazio pubblico rialzato, che integra l’edificio nel complesso architettonico del Campus Vitra.

Il nuovo edificio crea un interessante  contrasto icon le forme dinamiche della Fire Station di Zaha Hadid (1993) che si trova di fronte e, al contempo, si richiama ai capannoni di Álvaro Siza (1992), anch’essi in clinker. Con la costruzione del Schaudepot sorge un secondo ingresso al Campus Vitra verso la città sul lato sud e un nuovo spazio pubblico che include anche la Fire Station.

 

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Questo ingresso è facilmente raggiungibile a piedi dal centro di Weil am Rhein ed è pertanto raccordato anche al collegamento tranviario per il centro di Basilea, inaugurato nel 2014. Per mezzo della «Promenade Álvaro Siza» il Schaudepot è connesso all’ingresso sul lato nord del

, al VitraHaus e al museo di Frank Gehry. La torre a scivolo di Carsten Höller, che si trova a metà strada, funge da segnavia e permette la veduta sull’intero complesso del Campus Vitra, che comprende anche edifici e opere d’arte di SANAA, Tadao Ando, Álvaro Siza, Nicholas Grimshaw, Renzo Piano, Richard Buckminster Fuller, Claes Oldenburg e Jean Prouvé.