Zaha Hadid: interprete del design

Pubblicato il Di in Pezzi Storici, Storia del Design

Architetto e non solo, Zaha Hadid è stata una progettista dalla visione molto ampia. Dal prodotto d’arredo al fashion design, dall’architettura ai progetti sperimentali, il nome di Zaha Hadid compare in vari campi. Celebrata e pluripremiata quando era in vita, ora,  a pochi mesi dalla sua prematura scomparsa continua ad essere ricordata in eventi dedicati. In occasione della Biennale di Venezia, alla Fondazione Berengo, presso Palazzo Franchetti, fino al prossimo 27 novembre, è in corso la prima retrospettiva postuma  a lei dedicata. Una occasione per celebrarne la carriera e renderle  omaggio,  raccontando quello che più conta per un progettista: l’ingegno e il dinamismo dei suoi progetti architettonici.

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Non solo. In occasione di Art Basel anche al Vitra Design Campus, è in mostra fino al 14 luglio, l’installazione progettata in sua memoria dai Fratelli Bouruollec all’interno della Stazione dei Vigili del Fuoco, la Vitra Fire Station. Si tratta della prima opera realizzata da Zaha Hadid nel 1993, ora inserita nell’area pubblica del Vitra Campus. All’interno dell’edificio, oltre 120 vasi per ricordare la progettista scomparsa.

 

Il design è stato un suo campo d’espressione. Scopriamo insieme alcuni dei suoi progetti più noti .

Abbiamo già parlato del divano per Edra, uno dei suoi primi progetti di design progettato,sul finire degli anni ‘80. Celebre progetto di imbottito è anche il suo Moon System di B&B Italia. Una divano dalle forme sinuose e continue, in cui si riconosce il suo linguaggio. Una seduta  monoblocco che contiene, come fossero “scolpiti” nella materia: schienale, seduta e bracciolo.

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Sono invece del 2007 la collezione di vasi Flow di Serralunga. Scultorei vasi da giardino che si fanno notare per la loro forme plastiche e per la loro altezza. Appaiono in continuo mutamento, cambiano forma a seconda dell’angolazione da cui li si guardano.  Le forme scultoree sono una costante delle creazioni firmate da Zaha Hadid.  Quel che comunicano le sue architetture in parte si rilegge anche nelle creazioni di design.

 

 

Questo avviene anche nelle opere frutto della collaborazione che  lo studio di Zaha Hadid intraprende dal 2012, con l’azienda italiana Citco. Da questa collaborazione prendono vita una collezione di arredi, di suggestivi rivestimenti da parete e di accessori in edizione limitata, realizzati usando diverse varietà di marmo.

Ultima collezione presentata di questa serie, sono stati i vasi Tau. Vasi organici e delicati, come emergenti da una serie di pieghe,  esprimono la complessità formale dei sistemi naturali di crescita. Apparentemente sembrano delicati ma così nascondono la solidità del materiale di cui sono fatti.

“The Tau vases appear organic; emerging as a series of intricately rendered pleats expressing the formal complexity of natural growth systems ” Zaha Hadid

 

Fanno parte di questa ricerca relativa alla materialità del marmo, anche i Quad Tables: tavoli che rappresentano ancora una volta un attento esercizio di precisione e raffinatezza.

 

Recentemente parte di questa collezione disegnata per Citco da Zaha Hadid, è stata oggetto di  un importante progetto culturale. L’azienda, ha messo a  disposizione della Zaha Hadid Foundation un set di tavolini Mercuric Tables in marmo Bianco di Covelano, ideati nel 2013, come contributo all’asta per il nuovo Design Museum di Londra.

 

Tra gli ultimi progetti firmati da Zaha Hadid, anche la collezione di lampade disegnata per Slamp. La Zaha Hadid Collection è stata presentata in occasione di Euroluce 2013. Aria e Avia, sono due collezioni di lampade a sospensione che giocano con i  linguaggi architettonici dell’architetto. Riproducono grandi opere architettoniche, integrandosi con le tecnologie d’illuminazione all’avanguardia. Entrambe le collezioni sono realizzate con 50 layers di tecnopolimero brevettato da Slamp, tutti diversi l’uno dall’altro per donare alle lampade fluidità e dinamismo, e avvolgere le sorgenti luminose centrali.