Oggi inizia Pitti Uomo 92, tra i brand presenti anche Moleskine, con un’installazione che celebra il nomadismo contemporaneo e le grandi metropoli del mondo dove il pubblico di Moleskine vive, viaggia e lavora. Protagoniste la nuova collezione di borse Nomad, in mostra all’interno di CITY WINDOW (Padiglione Centrale, Stand F2).
Al centro dell’installazione, l’incontro di due oggetti nomadi per eccellenza: il taccuino nero – oggetto di culto e strumento di lavoro irrinunciabile, creato originariamente per raccogliere schizzi e parole quando si è in viaggio e in movimento – e la borsa, naturale evoluzione del taccuino, studio mobile per professionisti e creativi, contenitore dei loro strumenti di lavoro, analogici e digitali.
Due sono le collezioni di borse Moleskine: La nuova collezione Nomad, in uscita nel 2018, informale, si rivolge ad un pubblico 20-30, con una fascia di prezzo più accessibile, prodotta con un insieme di materiali diversi, coniuga leggerezza, capienza, alto grado di protezione per gli oggetti, ergonomicità. Agile da portare, adattabile a diversi usi e contenuti: documenti, materiali di studio, device, packed lunch, ecc. Abbinata alla collezione c’è anche una serie di wallet e digital cover che riprendono la texture grafica della collezione.
E poi c’è la Collezione Classic, disegnata dal designer Giulio Iacchetti. Una proposta essenziale più vicina nello stile al classico taccuino Moleskine. Angoli arrotondati , la sua speciale shell, la base semirigida, adatta ad essere posata a terra in tutte le situazioni, solida e adatta alla vita in movimento, resistente come la copertina rigida di un taccuino Moleskine. Disponibile in nero e in una nuova palette di 5 colori: Black, Sapphire Blue, Mud Grey, Mustard Yellow.
Insieme alle due collezioni di borse, a Pitti, Moleskine mette in mostra anche la capsule collection di borse Classic creata dal designer Giulio Iacchetti e decorate dallo street artist newyorchese Bradley Theodore.
Non solo, per celebra la sua prima presenza a Pitti Uomo 92 Moleskine festeggia con un taccuino in edizione speciale che sarà distribuito agli ospiti durante l’evento. La copertina del taccuino sarà ricoperta da una tela bianca stampata con il pattern grafico del Pitti.
Designer e architetti disegnano per la moda
Designer e architetti da sempre si misurano anche con il mondo della moda. Tra gli esempi più recenti quello di Matteo Cibic che nel 2016 ha progettato un nuovo zaino per O bag. Si tratta di One, ed è una borsa in tessuto tecnico gommato, il backpack è unisex e si possono intercambiare e mescolare i colori dei tessuti.
Il guscio di OneO bag by Matteo Cibic è in gomma eva effetto soft-touch ed ha una zip metallica applicata a vista per poter cambiare e mescolare i colori dei tessuti come è nella filosofia di O bag.
Realizzato in cordura resinata con stampa in micro iniezione, la base di gomma (disponibile in nero, grafite e blu navy) si unisce a texture lime, rosse, avio e blu navy, lavorate con micro esagoni gommati a rilievo. Gli spallacci sono regolabili e si è pensato anche ad un passacavo per gli auricolari.
Colui che più di ogni altro si è confrontato con il tema della borsa però è senza dubbio lo studio Nendo.
Ultimo progetto del designer giapponese che guarda al modo della moda in ordine di tempo è la collezione sviluppata in collaborazione con Jiil Sander da cui è nata una collezione di pattern tessili.
Presentato al Fuori salone 2017 nello showroom di Jiil Sander. Sono cinque i temi che giocano con le terza dimensione sviluppati poi bi-dimensionalmente su tessuti e declinati anche su borse.
Il tema della borsa è stato comunque affrontato da Nendo in modo diverso tante volte interpretando il tema a secondo dell’utilizzo. Si ricorda la Architect bag per Tod’s, una borsa che cambia la sua forma in base a ciò che tiene dentro. Oppure Kame, la borsa da viaggio per Fabbrica Pelletterie Milano . Una valigia ibrida in tessuto e in policarbonato.
Il corpo in policarbonato è leggero e robusto e il coperchio del panno morbido la rende leggera. Kame, ‘tartaruga’ in giapponese, per somiglianza strutturale tra la borsa e il guscio duro dell’animale . Facile prendere le cose dentro e fuori dalla valigia quando è in posizione verticale con una fodera interna dotata di due tasche, è facilmente configurabile per i contenuti di diversi volumi.
La serratura del cavo consente inoltre di bloccare la valigia su un montante o un corrimano come quello di una bicicletta. Molto più “leggere” sono invece le borse della collezione Giftote-bag pensate per trasformare una confezione regalo in una borsa.
E la giocosa Roopuppet per ROOTOTE che si distingue per la tasca laterale il sacchetto di un canguro ma situato sul lato.
Molte delle borse del brand, ROOTOTE hanno la tasca laterale, una caratteristica distintiva del marchio. La borsa di Nendo estende la tasca dalla borsa e la trasforma in un burattino. Roopuppet è disponibile in quattro versioni: un canguro, un orso, un essere umano e un dinosauro.
Anche Renzo Piano qualche anno fa ha disegnato delle borse. In questo caso il celebre architetto ha collaborato con il brand Max Mara ed ha dato vita alla Whitney Bag.
La borsa realizzata da Max Mara in collaborazione con il Renzo Piano Building Workshop venne lanciata nel 2015 in occasione dell’inaugurazione della nuova sede espositiva del Whitney Museum progettato dall’architetto genovese su un’area di New York, Meatpacking District.
La bag di Renzo Piano parla il lingiaggio dell’architettura con tagli e giochi d’ombra Le nervature della Whitney Bag sono impresse a caldo si ispirano alla facciata del museo di New York City. Create in diversi colori, la borsa è prodotta in edizioni limitate.
Lo scorso anno furono lanciati due nuovi esemplari le due borse “Anniversary Edition”, ispirate a Gertrude Vanderbilt Whitney.
Le nuove borse Max Mara a lei ispirate hanno motivi ornamentali a foglie o fiori leggermente a rilievo, si rifanno al design puro e all’architettura inconfondibile del nuovo Whitney Museum.
Nel 2017 si sono aggiunte nuove proposte di colori per questa borsa. La Whitney Bag è anche parte della collezione permanente del museo del Fashion Institute of Technology di New York.