Finger Bisquit, Golosimetro e Globalciocolat tre progetti di Paolo Ulian

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Forse non servono molte presentazioni per questi progetti  firmati da Paolo Ulian, designer  toscano le cui produzioni sconfinano nella ricerca artistica con grande poesia e leggerezza.

Quando si parla di cibo e design, come stiamo facendo negli approfondimenti dedicati, non possono non venire alla memoria tre dei suoi progetti cult dei primi anni 2000.

Il primo, in ordine cronologico è Golosimetro, una sorta di righello realizzato in cioccolato fondente nero e  in cioccolato bianco. Si tratta di un modello realizzato nel 2002 per la mostra “Strumenti di misura dei designers”.

Tra ironia e ricerca, significativa è la lettura che lo stesso designer fa del suo progetto ( e non solo di questo) nel suo stesso sito web, inserendo questo progetto nella sezione “ aggiungere funzioni”.

Di pochi anni più tardi è Finger biscuit, forse uno dei suoi progetti più noti, nato come modello per essere esposto alla mostra “Pappilan” a Bolzano/Milano nel  2004. Successivamente nel 2006, il progetto è stato acquistato dalla Ferrero. Finger biscuit  non sarebbe esistito se non ci fosse stata la crema di cioccolata. Questo che è un biscotto non è un biscotto qualsiasi. Finger biscuit si indossa come un ditale, si immerge nella cioccolata e si gusta in un solo boccone.  Un inno alla golosità da un lato, un altro tassello  nel rapporto tra  cibo e design . 

 

La ricerca del designer  e la sua stessa riflessione sul tema del cibo si coglie anche in questo caso nella catalogazione del suo progetto inserito nella categoria “osservare comportamenti” e non potrebbe essere altrimenti in un progetto come questo che coinvolge l’utente a piene mani.

 

Rientra invece nella sezione dei progetti “ sentire etico” il progetto Globalciocolat di Paolo UlianAncora una volta il cioccolato è protagonista, ma in questo caso la riflessione si muove su altri parametri.

 

Globalciocolat è una tavoletta di cioccolato nata con l’obiettivo di racconta il divario di ricchezza tra i singoli paesi industrializzati e un intero continente come l’Africa. In modo molto efficace è facile comprendere il messaggio, perché mangiando il diamante più piccolo  quello che corrisponde all’ Africa e poi mangiare  il diamante “United States of America”  ci si rende subito conto della disparità. Il concetto è semplice la comprensione immediata .Questo progetto del 2008 è un stato realizzato in Edizione limitata per la Mostra “Delicious e precious” Las Vegas.

Con questi tre progetti ci si rende subito conto  come il cibo,  possa diventare grazie al design,  un potente  mezzo per comunicare, per portare un  messaggio, anche dal valore etico.