Pasta e design: nuove forme con la Stampa 3D

Pubblicato il Di in Approfondimenti

Una mostra del 1995,  curata dall’art director di Muji Kenya Hara  e promossa dal Japan Institute of Architects, invitava 20 architetti giapponesi ad indagare e ad esplorare il tema del “maccherone design”.

Hara si chiedeva: perché, se il maccherone è stato progettato, non mai è cambiato nella forma?

Nacquero così le 20 creazioni, 20 tipi di pasta diversi. Per crearli gli architetti dovettero affrontare problemi come la conduzione del calore, l’applicazione della salsa e la facilità di produzione. La sfida principale era evitare di creare qualcosa che assomigliasse alle forme semplici e tradizionali con cui tutti noi abbiamo familiarità.

 

 

All’epoca però nessun produttore fu interessato a produrre commercialmente nessuna delle nuove forme di maccheroni.

A distanza di anni le cose stanno cambiando e questo grazie alla diffusione della stampa 3D, che anche nel settore cibo,  sta cominciando a trovare pian piano il suo spazio di applicazione.

In questi anni si è parlato molto di stampa 3d e di design di prodotto sia esso legato al settore fashion che settore arredo. Ma c’è un altro ambito in cui la stampa 3D sta acquistando importanza, è quello del food, in particolar modo proprio quello della pasta.

 

Questo grazie anche a Barilla, il celebre marchio di pasta italiano, che con Blu 1887, la sua società di innovazione alimentare  ha cominciato già da diversi anni a sperimentare con la stampa 3D. Il primo prototipo di stampante  capace di produrre pasta fresca, è stato realizzato e presentato ad Expo 2015 e al Cibus di Parma l’anno successivo, nel 2016.

L’innovativo progetto di stampante per pasta  è stato sviluppato in collaborazione con  il centro di Ricerca Olandese TNO (Organizzazione Olandese per la Ricerca Scientifica Applicata). Si tratta di una tecnologia capace di produrre pasta in diversi formati, estrudendo un impasto di semola di grano duro e acqua.

 

 

 Basta solo un file Stl e gli ingredienti tradizionali, oltre a quelli che la fantasia, o le necessità alimentari, richiedono e il tutto si realizza in pochi minuti di tempo.  Si possono poi aggiungere anche miscele di grano o di spezie, per  aggiungere altri profumi all’impasto.

Parallelamente al progetto innovativo di stampante  Barilla ha lanciato in questi anni diversi concorsi con l’obiettivo di raccogliere idee innovative per nuove forme di pasta. Nel 2014 sulla piattaforma Thingarage, lanciò il concorso “PrintEat! Your new idea of Pasta”. Vincitori furono Rose, Luna e Vortipa, tre formati di pasta realizzabili solo grazie alla tecnologia di stampa 3D.

 

Vortipa, uno dei primi progetti vincitori del contest 2014  è stato poi protagonista di New Craft, la mostra che nel 2016 si è svolta a Milano alla Fabbrica del Vapore nell’ambito della XXI Esposizione Internazionale della Triennale di Milano. In uno degli eventi organizzati la pasta 3D venne “cotta e mangiata” per la prima volta .

Nel 2016  un nuovo contest: SMART PASTA – 3D shapes with a purpose lanciato questa volta sulla piattaforma  Desall. Ampia partecipazione ben oltre 1.182 progetti, sviluppati da 680 designer da 124 paesi.

 

 

Progetto vincitore  di questo secondo contest è Turbine di Andrea Anedda, seguito da Water Lily progetto di Cornelius Comanns e al terzo posto, Marco Ferrarin con  Pigna. Ai tre finalisti in occasione del World Pasta Day 2017 è stato consegnato un premio di mille euro.

 

 

La possibilità di avere la  pasta stampata 3D rappresenta una vera scommessa per il futuro. Questa è anche una ferma convinzione dell’azienda che sostiene che come in altri mercati, anche nel food il mercato andrà verso la personalizzazione estrema del cibo e a questo futuro Barilla si sta già preparando.

La stampa 3D per la produzione di pasta è una soluzione che si adatta sopratutto ai ristoranti, che possono progettare il formato che meglio si presta ai condimenti elaborati dai loro chef, oppure di una curiosità per i punti di vendita specializzati in prodotti gourmet, che possono sbizzarrirsi e sui formati e sugli impasti.

 

 

Recentemente, in occasione del Pasta World Championship, è stato lanciato il progetto BluRhapsody, nuovo progetto a cui fa capo la collezione di pasta stampata in 3D.  Si tratta di una esplorazione tecnologica sviluppata in collaborazione con un centro di ricerca olandese applicata al cibo. Un progetto che si rivolge sia agli chef, che ai designer che così possono così applicarsi in modo concreto anche al cibo, per una nuova interpretazione della cucina italiana.

BluRhapsody, seguendo l’innovazione e lo sviluppo tecnologico, ha come obiettivo l’esplorazione delle enormi potenzialità che offre questa nuova tecnologia produttiva.