REGIONE UMBRIA PROTAGONISTA AL FUORISALONE: CONVEGNO CON ERRANI SULLA RICOSTRUZIONE POST TERREMOTO

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La Valnerina, valle del fiume Nera, zona montuosa nell’Umbria sud-orientale dove storia e contemporaneità si fondono armoniosamente, è, ad oggi, il territorio della Regione che ha più sofferto le conseguenze dei terremoti: tra novembre e dicembre 2016, rispetto allo stesso periodo del 2016 (anno di maggior exploit del turismo in zona), il calo si attesta intorno al 96%. Tutto ciò ha comportato la perdita di fatturato economico, tra novembre e gennaio, pari al 100%. Tanto che, in alcuni territori inseriti nel cratere, si è arrivati alla chiusura di diverse attività commerciali e ricettive.

 

Come risollevare le sorti di una Regione devastata? Se ne è parlato giovedì 6 aprile all’Università degli studi di Milano, durante il convegno “Ricostruzione in Umbria: tecnologie e architettura per la qualità dei nuovi edifici” nell’ambito dell’evento di Interni Material Immaterial. Un dialogo al quale hanno preso parte i maggiori esperti italiani sul binomio terremoto/ricostruzione, tra cui Vasco Errani, Commissario straordinario di Governo alla ricostruzione delle aree colpite dal terremoto del centro Italia; Catiuscia Marini, presidente Regione Umbria; Stefano Boeri, architetto; Giuseppe Capocchin, presidente del consiglio nazionale degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori; Francesco Cellini, architetto; Paolo Belardi, Direttore dell’Accademia delle Belle Arti “Pietro Vannucci” di Perugia.

 

 

 

Ma la rinascita di un territorio passa anche attraverso gli asset che la caratterizzano, tra questi, la canapa, riscoperta e valorizzata grazie alle attività dell’Ecomuseo della Valnerina, centro produttivo d’avanguardia nella coltura e tessitura di questo materiale, che ha partecipato al progetto Fabric-Action fornendo il know-how per la prototipazione degli 11 oggetti innovativi, in esposizione dal 4 al 9 aprile, all’Università degli studi di Milano. Realizzati da designer affermati tra cui Matteo Ragni, Lorenzo Palmeri , Enrico Azzimonti e tanti altri, i progetti sviluppati utilizzando la canapa come materia prima ad impatto zero, presentano soluzioni inaspettate: dalle strumentazioni musicali con percussori in canapa (Famiglia Battenti) e un basso-ukulele (UpLightBass) ad una culla a sospensione per l’infanzia (Paidìa), dal food con dei biscotti a base di canapa (CanapÈ) ad un purificatore d’aria (Soft). Poi ancora un’amaca (Kinesis), un sistema di pannelli fonoassorbenti (Ssshhh), uno skateboard (Delta9), un sistema modulare per la coltivazione domestica delle piante (Agri-Hemp), un cappello (Sohat). Fino ad arrivare ad un kit promozionale sull’uso della canapa stessa (Napaca).

Al termine dell’esposizione, come gesto di solidarietà, i progetti saranno donati dai designer al Museo della Canapa e presentati in altre occasioni di rilievo internazionale nel corso del 2017.