SOS Save Our Souls di Achilleas Souras

Pubblicato il Di in Eventi

Durante il Salone del Mobile di Milano, Moroso  ha presentato in Via Pontaccio “SOS” -Save Our Souls, lavoro del giovane Achilleas Souras. Save Our Souls è un’installazione dalla forte valenza sociale, costruita e assemblata con centinaia di giubbotti salvagente recuperati da quelle migliaia abbandonate sulle coste dell’Isola di Lesbo dai migranti al loro arrivo. La mostra è visitabile fino al 22 Aprile.

 

Nato a Londra e cresciuto tra Atene, Londra e Barcellona, dove risiede attualmente, Achilleas è uno studente di sedici anni che con questo progetto ha voluto intrecciare i suoi interessi che spaziano dall’architettura al design con la sua sensibilità verso il sociale. Partendo dall’idea costruttiva del Lego®, il giovane artista ha creato con i giubbotti di salvataggio un igloo impermeabile e termico idealmente pensato come rifugio e come prima accoglienza di uomini, donne e bambini  in fuga dai loro paesi.

 

“La crisi dei migranti era semplicemente un insieme di numeri sentiti al telegiornale” racconta Achilleas, “ma quando ho preso in mano per la prima volta un salvagente, ha smesso di essere un semplice oggetto… Quando lo afferri e senti l’odore del mare, inizi a guardare le cose attraverso una diversa prospettiva e ti rendi conto che ogni giacca rappresenta una vita umana”.

 

La forma dell’igloo è tale da poter resistere alle intemperie e, di fatto, i giubbotti di salvataggio, tagliati e ripiegati proprio come fossero dei blocchi di ghiaccio, possono essere assemblati e creare un riparo.

Il primo igloo creato da Souras con 52 di questi giubbotti ha subito destato un grande interesse ed è stato esibito, per la prima volta nell’estate del 2016, al Maritime Museum di Barcellona, mentre la Saatchi Gallery di Londra e il MoMa di New York hanno dedicato al progetto una video installazione.

Nella mostra da Moroso, Achilleas Souras affiancherà alla prima opera una costruzione molto più grande creata ad hoc e formata da 1.000 salvagenti che sono stati resi disponibili grazie al supporto del Comune dell’Isola di Lesbo e dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale Porto di Trieste che ci ha appoggiato nell’organizzazione del trasporto.

In maniera semplice e spontanea, un ragazzo di sedici anni ci pone davanti alla realtà. Il titolo del progetto è ovviamente anche una metafora: se continuiamo a ignorare questa tragedia che si ripete quotidianamente, mettiamo a rischio la salvezza della nostra anima: Save Our Souls diventa quindi un motto che Achilleas rivolge allo spettatore, un monito per la comunità internazionale che porta con sé la speranza di poter dare un sostegno a migliaia di profughi.

“Non si può più pensare che i rifugiati, i senzatetto e i meno privilegiati siano ‘lontano dagli occhi, lontano dal cuore’.” conclude Achilleas “Questa è una questione globale che ci riguarda da vicino e che dobbiamo cercare di risolvere per il bene di tutti.”

 

Proprio per questo motivo, Achilleas spera che il suo progetto possa un giorno essere utilizzato nelle operazioni di soccorso ed essere effettivamente d’aiuto per queste persone. La mostra ha il riconoscimento, il sostegno morale e l’ufficiale patrocinio di UNCHR, l’alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, e dell’Ambasciata di Grecia a Roma.

Moroso conferma ancora una volta la sua naturale propensione all’ascolto del mondo che ci circonda, caratteristica che trova spazio anche nella curiosità e nell’empatia di Patrizia Moroso, art director dell’azienda, verso forme di espressione e di creatività altre.

Allo stesso modo bisogna sottolineare lo stretto e costante legame che Moroso ha con il mondo dell’arte, testimoniato negli anni passati da progetti e da svariate collaborazioni con artisti quali Michael Lin, Tobias Reberger, Francesco Simeti e Andrea Sala, oltre che con l’istituzione nel 2010 del Premio Moroso. Diventato nel 2015 Moroso Concept, quest’anno il premio è arrivato alla sua quinta edizione con l’intento di documentare, valorizzare e sostenere i giovani artisti che operano in Italia.

 

Il viaggio introspettivo a cui ci invita Save Our Souls, può proseguire al piano superiore dello showroom dove Phaidon, casa editrice numero uno al mondo nell’ambito delle arti visive fondata negli anni ’20, condivide con Moroso l’interesse per i temi più attuali e stimolanti, attraverso le sue linee editoriali dedicate a design, architettura, arte, fotografia, fashion, cucina, viaggi e libri per bimbi.

 

Lo spazio è stato progettato da Marco Viola Studio che l’ha trasformato in un salotto letterario in cui il visitatore possa immergersi nella lettura accomodato sui divani  “Setting the Elegance”, la speciale edizione realizzata con tessuti esclusivi e unici in collaborazione con Kvadrat e Rubelli.

La scenografia è stata arricchita poi dalla presenza di tavoli di consultazione e librerie d’eccezione: Z-shelf e No Waste, prodotti entrambi disegnati da Ron Arad.

In particolare i sei tavoli No Waste vengono presentati in una speciale edizione, finiti con una superficie decorativa in legno composto, disegnata da Ettore Sottsass negli anni 80 e riprodotta oggi dalla stessa azienda: Alpi.

Sei isole tematiche dove la selezione dei libri, in italiano e inglese, in consultazione e in vendita, spazia dall’arte al design, dalla moda alla fotografia, dalla cucina alla letteratura per l’infanzia, con un’attenzione verso quei temi cari alla storia dell’azienda e delle sue collaborazioni, ma anche alle sue ispirazioni e all’universo che le gira intorno.