ACOUSTIC VISION: LA FORMA NATURALE DEL SUONO

Pubblicato il Di in Eventi

 

Il Suono diventa opera d’arte. Nella Chiesetta della Misericordia, a Venezia, un’istallazione sonora per scoprire la forma del suono. L’artista e sound designer Francesco Pellisari espone il suo ultimo lavoro, in cui acqua e suono si fondono dando vita a un’esperienza inedita per il visitatore.

Nell’arco della due giorni espositiva, designer, musicisti e esperti del suono internazionali si confronteranno sull’evoluzione del suono nell’arte, nell’architettura e nel prodotto industriale

Un buon design è frutto di un’evoluzione.” Donald Norman, Design ed evoluzione naturale

 

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VALORIZZAZIONI CULTURALI, società veneziana che prende in gestione immobili storici, prosegue nella volontà di sostenere l’arte attraverso la coproduzione di mostre. La prossima esposizione, che trova spazio nella suggestiva ex Chiesetta della Misericordia, sconsacrata da decenni, è l’installazione sonora ACOUSTIC VISION: LA FORMA NATURALE DEL SUONO, del designer e artista FRANCESCO PELLISARI. Sabato 18 e domenica 19 marzo, avrà luogo un evento sulle forme del suono costituito da un’installazione acustica e da un simposio multidisciplinare. L’iniziativa scaturisce da un lavoro di ricerca condotto da Francesco Pellisari da oltre 20 anni, dal quale hanno preso vita una serie di sculture sonore che costituiscono oggi dei ricercati oggetti da collezione per i cultori del tema. Al centro del dibattito le qualità del suono naturale: un suono cioè nel quale non esistono onde coerenti, simili a quelle delle proiezioni frontali emesse dai comuni dispositivi tecnologici, ma onde non-coerenti, che si diffondono in modalità omnidirezionale.

Il momento clou delle due giornate sarà costituito dalla messa in scena performativa del recente progetto Omnia di Francesco Pellisari. Si tratta di una spettacolare installazione composta da quattro grandi sculture sonore in ceramica, sospese alle arcate della Chiesetta della Misericordia su una superficie d’acqua, posta in sottile vibrazione dal suono emesso. In tal modo il dispositivo amplificherà l’esperienza acustica, rendendola più intensa anche attraverso la visualizzazione del suono e generando per gli spettatori un’esperienza di ascolto totalmente immersiva ed emozionante. Verrà così a crearsi una vibrante interazione sinergica: lo spazio rivelerà il suono che contiene e la musica farà rispondere l’architettura che lo accoglie, amplificando la sua capacità di dare nuova identità ai luoghi. Il pathos della performance sarà sorprendentemente accentuato dall’intervento musicale della cantante Michela Varvaro, che eseguirà le stesse opere riprodotte dalle sculture, consentendo al pubblico di apprezzare le armonie tra le due esecuzioni.

A commento della performance, Pellisari illustrerà la visione e il futuro della progettazione acustica omnidirezionale, dando il “La” a un dibattito tra importanti esponenti del mondo della musica, del design, della tecnologia, che con i loro diversi interventi stabiliranno un fertile processo di interferenza tra discipline. Ron Arad, il pluripremiato designer israeliano trapiantato a Londra, si interrogherà sulle modalità attraverso le quali lo status infinito dell’arte incontra la dimensione finita dell’eccellenza tecnologica, illustrando la necessità per la progettazione acustica di rispondere a una funzione, senza con ciò allontanarsi da una radice artistica. Clino Castelli, industrial designer e artista, stabilirà un parallelo tra luce e suono coerenti e incoerenti, ragionando sulle affinità con la condizione di No-form, tema comune a suoi disparati lavori a cavallo tra arte e design. Paolo Marciani, fondatore di Studio Dettagli Architettura di Roma, compirà un’esplorazione sulle modalità attraverso le quali l’acustica naturale si diffonde nei secoli, indagandone l’influenza e l’impatto sulle arti e le scienze. Laura Montanini tratterà il rapporto intrinseco tra design e architettura acustica, soffermandosi sull’intervento del suono nel ciclo del progetto spaziale. Paolo Andriolo, designer del suono, infine illustrerà le modalità, le regole e le geometrie che definiscono il suono omnidirezionale, approfondendo, inoltre, in un secondo intervento, le qualità musicali di Venezia.

Nel complesso, l’insieme degli interventi di Acoustic Vision vorrà essere anche un richiamo al valore fondamentale dell’esperienza. Come sostenuto da Clino Castelli, il design mira a proporre emozioni, non prodotti. Un approccio al design focalizzato sul lato emozionale di un prodotto punta a modellare la risposta emotiva dell’utente all’oggetto, piuttosto che l’oggetto stesso. Ne consegue che, oltre alle forme, la progettazione deve affrontare elementi come le texture, le superfici, i materiali, i colori e, appunto, i suoni. Si configura dunque una condizione di crisi dell’oggetto di design come prodotto e una concomitante apertura al design dell’immateriale. Il “design sonoro” attorno a cui ruota Acoustic Vision non propone così solo oggetti, ma esperienze estetiche che si realizzano appieno in un ambiente “organico”: caldo e ricco di sfumature di luci e ombre, che permette di immergersi nella naturale dimensione del suono, provando forti emozioni. Acoustic Vision espone così le molteplici interferenze creative tra arte, artigianato ed eccellenza tecnologica, all’insegna di una creatività capace di veicolare l’esperienza emotiva in modo intenso. “Il settore dell’elettronica” – ricorda Ron Arad – “è spesso regolato da un’attitudine aziendale, in cui dominano spinte di tipo commerciale. È quindi davvero stimolante lavorare con qualcuno che, nel campo del suono, sia guidato viceversa dalla sperimentazione, aperto a nuove idee e inclusivo nei confronti del design, come Francesco Pellisari”.