A Firenze OrbiTecture progetto del Center for Near Space

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Ufficialmente l’espansione dell’umanità nello spazio è cominciata con l’inizio dell’era spaziale, sessanta anni fa, il 4 ottobre 1957, con il lancio dello Sputnik. Tra altri 40-60 anni è visione comune che nello spazio tra Terra e Luna, avremo una sorta di città cis-lunare con un migliaio di persone, vari centri di aggregazione e frequenti trasferimenti da un nodo all’altro.

Se ne parla domani a Firenze con il progetto OrbiTecture del Center for Near Space ( ore 15.00 Chiesa di San Jacopo in Campo Corbolini, via Faenza 43, Firenze  )

 

Interverranno:

Gennaro Russo, direttore generale CNS Inquadramento generale

Marco Sorito, architetto, MSa Firenze Ricerche sugli habitat lunare e marziano

Vincenzo Torre, vice-direttore generale CNS Evoluzione storica e visioni futuristiche

Massimo Pica Ciamarra, PCA-Int Architettura orbitale

Guide De Martino, PCA-Int (tbc) Configurazione funzionale

L’incontro è aperto a tutti gli interessati al futuro dell’umanità, dagli ingegneri agli architetti, dai medici agli psicologi, dai tecnologi agli operatori turistici, dagli amanti della fiction di proiezione ai giovani internauti, dagli studenti universitari ai ragazzi delle scuole medie superiori.

 

 

L’inclinazione genetica dell’Uomo verso l’esplorazione e, dalla metà del XX secolo, verso l’esplorazione dello Spazio ha delineato i progressi della scienza e della tecnologia spaziale sin dal primo bip bip cosmico inviato dallo Sputnik nell’ottobre del 1957. Da allora, passando per i programmi spaziali “manned” (ovvero con uomo a bordo) Mercury e Vostok, Gemini ed Apollo – quest’ultimo rendendo agli inizi degli anni ’70 fisicamente esplorabile la Luna da parte dell’uomo – fino alla navetta Space Shuttle degli anni ’80 e all’attuale Stazione Spaziale Internazionale (ISS), in servizio in orbita bassa sin dal 2000, l’aspirazione umana di vincere la gravità terrestre è potuta divenire realtà. Una volta vinta la gravità e padroneggiata la tecnologia dei vettori spaziali, resta l’imprescindibile esigenza di dimostrare che lo Spazio – Quarto Ambiente dell’Uomo – sia abitabile nel medio/lungo termine per tutti e non solo per gli astronauti. Il problema di fondo dell’uomo tecnologico della prima metà del XXI secolo diviene quindi l’individuazione di un nuovo “habitat”, localizzato “in orbita”. 1 L’infrastruttura orbitale denominata SpaceHub nasce come concept “planetomorfico”, nodo di interscambio spaziale integrato nella città cislunare, che ospiterà 100 persone equi-ripartite tra ricercatori-scienziati, operatori-gestori e turisti. L’iniziativa è totalmente gratuita e non comporta per i partecipanti nessun costo di partecipazione o ingresso.