Governare Insieme. Autonomie e Partecipazione Aldo Aniasi dall’Ossola al Parlamento

Pubblicato il Di in Eventi

L’esposizione Governare Insieme. Autonomie e Partecipazione. Aldo Aniasi dall’Ossola al Parlamento si inserisce nel contesto di una ormai consolidata collaborazione tra Fondazione La Triennale di Milano e Fondazione Aldo Aniasi nell’organizzare, con il contributo di Fondazione Cariplo, esposizioni e momenti di dibattito sui temi del Novecento del nostro Paese, partendo dai rispettivi archivi e valorizzando le riflessioni che mettono in luce le tendenze di lungo periodo. L’edizione 2017 rappresenta un’occasione di particolare rilevanza. Ricorrono infatti i 50 anni dall’elezione di Aldo Aniasi a Sindaco di Milano e si è quindi deciso di commemorare il ricordo dell’uomo politico con una mostra tutta dedicata a “Iso”, partigiano, sindaco e uomo delle istituzioni, seguendo il filo rosso della centralità che sempre ebbe nel suo discorso il tema delle autonomie locali. Le fotografie, in gran parte inedite, raccontano di un uomo dell’azione e della realizzazione, che per tutta la sua vita testimoniò una coerenza tenace nel porre al centro di ogni sua scelta le libertà e l’emancipazione degli individui e dei popoli. Lo sforzo di raggiungere questi obbiettivi lo portò a tenere lo sguardo costantemente rivolto alle forme di governo e alle autonomie dei poteri e dei territori, un’autonomia intesa sia come partecipazione sia come responsabilità e possibilità di rispondere ai cittadini delle scelte fatte e dei servizi creati. Fu un convincimento che si radicò in un Aniasi di poco più di venti anni, comandante di una brigata partigiana che liberò e poi difese con le armi la Repubblica dell’Ossola strappata all’occupazione tedesca nell’estate del 1944.

 

Settembre 1969: Aldo Aniasi con gli studenti durante un’occupazione universitaria  © Archivio Aldo Aniasi

Settembre 1969: Aldo Aniasi con gli studenti durante un’occupazione universitaria © Archivio Aldo Aniasi

 

Continuò nel dopoguerra milanese organizzando l’assistenza, calcando le periferie e preparando inchieste, in un’ansia di conoscere la realtà che lo avvicinava ai riformisti di inizio secolo. Fu per Milano il sindaco dei nuovi quartieri, del verde, del decentramento, ma anche dell’orgogliosa e ferma risposta unitaria alla strategia della tensione e alla violenza di quegli anni. Il Sindaco che da Milano guardava all’Europa dei popoli e che per primo aprì il governo della città all’esperimento delle giunte di sinistra, chiamando il partito comunista nella giunta cittadina. Fu il fondatore e per anni il principale animatore del Centro di collaborazione tra i sindaci delle grandi città del mondo. Fu il parlamentare che difese la salute e la sicurezza dei territori, che preparò la commissione parlamentare sui fatti di Seveso, che promosse le riforme per valorizzare le prerogative, le finanze e le autonomie dei comuni. Venne chiamato a ricoprire l’incarico di Ministro della Sanità e di Ministro degli Affari Regionali, poi per lunghi anni resse la vicepresidenza della Camera dei deputati. Negli ultimi anni si dedicò, come Presidente della F.I.A.P, la Federazione italiana delle Associazioni Partigiane, alla memoria della Resistenza, sempre attento ad attualizzarne e applicarne i valori. La sua attività all’interno della F.I.A.P. è documentata da un cospicuo archivio che è stato ampiamente utilizzato all’interno della presente iniziativa progettuale, sia per la parte relativa alla partecipazione di Aniasi alla Resistenza che per la parte relativa alla sua attività presidenziale.

 

1_ Milano, 6 maggio 1945: in prima fila il comando partigiano Valle d’Ossola© Archivio Aldo Aniasi

1_ Milano, 6 maggio 1945: in prima fila il comando partigiano Valle d’Ossola© Archivio Aldo Aniasi

 

 

Per tutti quelli che lo conobbero fu “Iso”, il socialista “massimalista delle riforme”: esponente di un socialismo inteso come sistema di senso, in un approccio insieme liberale e libertario tra la centralità dei diritti individuali e la solidarietà e la giustizia come collanti di un mondo e di un’Europa in cammino comune; un socialismo inteso non “come regno idilliaco che sorgerà un giorno ma come il continuo mutamento di equilibri e di strutture a favore dell’uomo e della qualità della vita”. La mostra si inserisce nel fortunato ciclo di esposizioni ed eventi inaugurati con il 70° anniversario della Resistenza e della Liberazione e che hanno avuto l’obbiettivo fondamentale di approfondire e rappresentare quanto i valori dell’antifascismo e della libertà democratica e solidale abbiano improntato le politiche amministrative e culturali della città medaglia d’oro della Resistenza. Nel triennio 2013-2015 tale collaborazione ha portato alla realizzazione di tre mostre e di convegni/seminari di studi ed iniziative nelle scuole che hanno approfondito i temi delle esposizioni (Contatto Arte-Città e la Triennale del 1973; Ricordo la Luce. Dalla Repubblica dell’Ossola alla ricostruzione di Milano; Milano rinasce. Dalla ricostruzione alla grande Milano). Nel 2016 il nuovo ciclo è ripartito con la mostra Milano in quartieri. Modelli di innovazione urbanistica e sociale dagli anni Cinquanta. Questa impostazione è stata feconda e gli archivi e gli staff della Fondazione Aniasi e della Fondazione La Triennale, a cui si è aggiunto quest’anno il fondamentale contributo della F.I.A.P, la Federazione Italiana della Associazioni Partigiane, che Aniasi ha presieduto dal 1987 alla data della sua morte, hanno saputo fondersi per rappresentare al meglio l’idea che la stessa figura di Aldo Aniasi ha incarnato, ossia la continuità valoriale ed esperienziale tra Resistenza, ricostruzione e sviluppo della città. Gli spunti emersi da tale collaborazione hanno richiamato l’esigenza di continuare a tenere vivo il filo rosso della memoria, in un rimando continuo tra ieri e oggi, tra Milano e il resto del Paese, l’Europa e il mondo. Milano ha messo alla prova la sua identità di città operosa e solidale negli anni della lotta partigiana, ha legato al lavoro, alla scuola, alla formazione e alla cultura il suo sviluppo, ha scommesso sull’accoglienza, ha sempre saputo nei momenti di crisi trovare la forza per ribellarsi alle logiche illiberali e conservatrici. Eppure non sono molte le occasioni per testimoniare gli esempi di questa tradizione che è oggi fondamentale rinnovare per fare ancora di Milano un modello assieme di innovazione e inclusione. Per questo Fondazione Aldo Aniasi e Fondazione La Triennale di Milano hanno deciso di continuare una collaborazione che permetterà loro di regalare alla cittadinanza e ai giovani dei pezzi di questa storia, la storia di una città coraggiosa e progressista, laboriosa e creativa, ricca di partecipazione e di saperi, sempre aperta al confronto con la realtà internazionale; rigorosa e ferma sotto le bombe di guerra come di fronte alle ferite stragiste, da piazza Fontana in poi; attenta a distinguere e allo stesso tempo capace di unirsi per difendere la propria eredità morale e il proprio diritto al domani.

 

 

 

In copertina:Maggio 1969: Aldo Aniasi inaugura la linea metropolitana 2 _© Archivio Aldo Aniasi