MOROSO CONCEPT 2017: ecco i vincitori

Pubblicato il Di in Eventi

Sono Francesco Fonassi, Margherita Moscardini e Driant Zeneli i vincitori di MOROSO CONCEPT 2017, premiati dalla giuria, all’interno di una rosa di 12 finalisti, per la loro particolare capacità di interpretare l’incontro tra la visione dell’artista e lo spirito dell’azienda, promotrice del Premio.

La giuria hai inoltre voluto menzionare i progetti di CANEMORTO, Valerio Nicolai, Luigi Presicce.

Francesco Fonassi (1986) ha proposto un’istallazione ambientale, evoluzione del suo progetto per il Modica Art System (maggio 2017): la costruzione e istituzione di una struttura/rifugio per la trasmissione/ricezione radiofonica di segnali coast to coast costruita con la terra del luogo. L’opera di Fonassi per Moroso è uno studio in scala per questo rifugio ‘panacustico’ e prevede la costruzione di moduli in vari materiali, naturali e artificiali (resine da prototipazione, pietra grigia e corian).

La realizzazione prevede anche una serie di sedute per l’ascolto e alcune apparecchiature per la ricezione radio-streaming e per la loro diffusione, che rendono l’installazione contemporaneamente hot-spot e luogo di ascolto. I contenuti audio saranno dedicati a musicisti, poeti e artisti immigrati e/o di provenienza dall’area del mediterraneo orientale e tratteranno tematiche legate alla trasmissione come atto di riconoscimento e legittimazione politica, oltre che di persistenza dell’individuo su di un territorio e di transitorietà del proprio corpo come media immateriale.

Margherita Moscardini (1981) ha presentato Concrete Carpet Collection, progetto per la realizzazione di tappeti in calcestruzzo costruiti con materiali provenienti da campi per rifugiati, che secondo l’artista rappresentano la condizione di esistenza paradigmatica del nostro tempo. L’artista parte da Zaatari, vera e propria città nata come campo di accoglienza per i rifugiati siriani in Giordania, dove propone di prelevare della sabbia che, processata in polvere e colata in laboratorio, entra nella scultura sia come elemento strutturale che come pigmento. Le sculture monolitiche di proporzioni auree sono soggette a variazioni e possono essere immaginate sia all’interno, come display espositivo per gli oggetti Moroso, che all’esterno, come piattaforme per azioni programmate dall’artista.

Driant Zeneli (1983) in collaborazione con l’architetto Ardit Trungaj ha proposto la realizzazione di una serie di 12 tappeti ispirati ad una tradizione origine ottomana. Tessuti a mano dalle donne, colorati con ingredienti naturali e venduti nei bazar di molte città del nord dell’Albania, i tappeti qilim sono simboli di una pratica antichissima che rischia di perdersi.

Occasione di riflessione sulla tradizione e sul sogno, i 12 tappeti saranno tessuti in lana nella città di Zogaj e presenteranno la scritta ‘under a surface there is nothing else then another surface’, usata riferimento dell’artista ad una sua opera precedente. Come tappeti volanti i più piccoli saranno fluttuanti nello spazio, mentre un lungo tappeto sarà allestito all’ingresso per mostrare il titolo del lavoro.

I tre progetti, concepiti appositamente per gli ambienti Moroso, potranno essere al tempo stesso realizzati e veicolati presso musei e centri d’arte contemporanea istituzionali.

 

La mostra dedicata a MOROSO CONCEPT 20017 prosegue fino al 4 giugno 2017 presso il Museo Etnografico del Friuli di Udine, in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura di Udine, Civici Musei.

Il percorso espositivo unisce i lavori dei 12 finalisti della sesta edizione del progetto con le opere di 12 artisti vincitori e menzionati nelle precedenti edizioni, e coinvolti come selezionatori dei candidati di quest’anno.

Gli altri artisti finalisti di MOROSO CONCEPT 2017 sono Alfredo Aceto, Roberto Fassone, Anna Franceschini, Invernomuto, Stefano Seretta, Ilaria Vinci. Gli artisti che li affiancano nella mostra in questo “passaggio del testimone” sono Sergio Breviario, Gianni Caravaggio, Loris Cecchini, Giulio Delvé, Ettore Favini, Anna Galtarossa, Andrea Mastrovito, Andrea Nacciarriti, Dragana Sapaňjoš, Namsal Siedlecki, Luca Trevisani, Nico Vascellari.

 

Nato come Premio Moroso nel 2010 da un’idea di Andrea Bruciati e con il supporto di Patrizia Moroso, il premio si evolve in MOROSO CONCEPT dall’edizione 2015.

Strutturandosi in premio, mostra e pubblicazione, MOROSO CONCEPT documenta, valorizza e sostiene gli artisti che operano in Italia, divenendo il “braccio operativo” del Premio e un cantiere che si avvale del supporto dell’azienda nella realizzazione dei progetti vincitori in sedi istituzionali e organismi non profit.

Afferma Andrea Bruciati, anticipando un estratto del catalogo di questa edizione:

“La forza competitiva del Made in Italy, in cui la componente design ha un ruolo centrale, parte dalla natura identitaria della sua produzione. […] L’iniziativa, oltre a costituirsi come segmento complementare e necessario all’ancora troppo timida politica nazionale di sostegno alle giovani generazioni, rappresenta un ulteriore contributo di carattere mecenatistico da parte dell’imprenditoria italiana più attenta al valore tributato alla creatività.”

 

Credo fermamente alla dialettica e al confronto fra le arti: il dialogo innalza il livello di consapevolezza e regala condivisione e nuova conoscenza; lo scambio aiuta a compenetrare e capire meglio i reciproci linguaggi.” afferma Patrizia Moroso.