100 anni di maniglie Olivari: in mostra a Parigi

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Prosegue  a Parigi fino al 10 febbraio 2019 “Tutto Ponti, Gio Ponti archi-­‐designer”  la mostra organizzata dal Musée des Arts Décoratifs, a cura di Olivier Gabet, Dominique Forest, Sophie Bouilhet-­‐Dumas e Salvatore Licitra, in collaborazione con “Gio Ponti Archives”.

La mostra ripercorre la lunga carriera del maestro dell’architettura italiana Gio Ponti, dal 1921 al 1978, mettendo in luce tutti gli aspetti del suo lavoro e la sua complessa figura di architetto, di designer e di creatore eclettico, attraverso più di 500 pezzi, tra cui tre maniglie per Olivari. Nello stesso periodo lo Showroom di Ballauff (21 Place des Vosges, Parigi), realtà storica situata nel cuore di Parigi e distributore in Francia di Olivari, ospiterà la mostra “Olivari, 100 anni di maniglie”.

In mostra  le maniglie realizzate dagli anni ‘30 agli anni ’70, nate dalla collaborazione con gli architetti per l’esigenza di un completamento coerente dei loro edifici.

Verranno esposte le maniglie di: Marcello Piacentini, Angelo Mangiarotti, Ignazio Gardella, Studio BBPR, Marcello Nizzoli, Sergio Asti, Franco Albini e Franca Helg, Luigi Caccia Dominioni, Vico Magistretti e Magnaghi e Terzaghi, Joe Colombo.

Saranno anche presenti le tre maniglie disegnate da Gio Ponti per Olivari: Lama, Cono e Anello, del 1956, di cui verranno esposti i prototipi originali.

Nella seconda parte si racconteranno le maniglie realizzate fino ai nostri giorni, ideate dai più importanti architetti e designer internazionali, tra cui: Rem Koolhaas, Zaha Hadid, Ben Van Berkel, Jean Nouvel, Dominique Perrault, Toyo Ito, Steven Holl, Daniel Libeskind, Piero Lissoni, Rodolfo Dordoni, Patricia Urquiola, Vincent Van Duysen, che hanno voluto esprimere il loro tratto personale in una piccola “architettura presa per mano” quale è la maniglia.

Una mostra che permette di comprendere il rapporto speciale tra Olivari e il mondo del progetto e che mette in luce il rapporto e il legame straordinario tra l’azienda e alcuni designer internazionali e le magnifiche realizzazioni nate da questi incontri speciali.

Nei suoi cento anni di storia la Olivari, fondata da Battista Olivari nel 1911, ha sempre ricercato il massimo della qualità affidandosi alla creatività dei migliori designer ed architetti.

Negli anni Trenta iniziarono le prime  collaborazioni con i più importanti architetti italiani dell’epoca: Marcello Piacentini e Gio Ponti.

 

Dopo la seconda guerra mondiale la ditta, passata nelle mani dei fratelli Ernesto, Ambrogio e Luigi, contribuiscono alla ricostruzione, lavorando fianco a fianco non solo con Gio Ponti, che disegna un classico come la maniglia Lama, ma anche con architetti della statura di Franco Albini, Ignazio Gardella, Angelo Mangiarotti, Luigi Caccia Dominioni e i BBPR.

Questi progettisti disegnano maniglie di grande bellezza appositamente per i loro edifici, che poi rimangono nel catalogo Olivari. Alcune di queste sono tutt’oggi in produzione, testimonianza di una qualità estetica senza tempo.

A partire dagli anni Sessanta la Olivari si inizia coinvolgere esponenti del design italiano, come Sergio Asti, Marcello Nizzoli e Joe Colombo.

Nello stesso tempo non smette di seguire l’evoluzione della tecnologia: è così che nel 1959 introduce sul mercato Bica, la prima maniglia in alluminio anodizzato, e nel 1970 Boma, la prima maniglia in resina colorata: entrambe diventano rapidamente due iconici best-­‐seller.

Negli anni Ottanta prosegue il percorso, vengono chiamati nuovi progettisti: Giorgetto Giugiaro, Ferdinand Porsche, Rodolfo Bonetto e Giotto Stoppino, che vince il Compasso d’Oro con la maniglia Alessia.

Il decennio successivo è segnato dalla proficua collaborazione con Alessandro Mendini e arrivano le maniglie di Paolo Portoghesi, Oscar Tusquets, Andrea Branzi, Massimo Iosa Ghini e Vico Magistretti.

Con gli anni Duemila si assiste al rinnovamento dei processi produttivi, altamente automatizzati e compatibili con l’ambiente, e all’introduzione delle finiture Biocromo e Superfinish. Rodolfo Dordoni, James Irvine, Piero Lissoni, Patricia Urquiola sono alcuni dei designer coinvolti, ai quali si aggiungono grandi protagonisti dell’architettura contemporanea: Shigeru Ban, Steven Holl, Toyo Ito, Daniel Libeskind e Dominique Perrault.

 

Nel 2011 viene festeggiato il centenario dell’ azienda e viene realizzato il libro: “Macchina semplice. 100 anni di maniglie Olivari”, presentato in Biennale Architettura a Venezia e in Triennale a Milano. Grandi progettisti contemporanei, quali Piero Lissoni, Rodolfo Dordoni, Patricia Urquiola, Jean Nouvel, esprimendosi con linguaggi diversificati, creano maniglie minimali, ergonomiche, scultoree, ironiche.

 

E poi ancora UNStudio, Zaha Hadid, Rem Koolhaas, Marcel Wanders e Vincent Van Duysen

Il viaggio oggi continua.