La nascita di un nuovo brand: Mason Edition la novità in Ventura Future

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Mason Edition è uno dei brand rilevazione di Ventura Future, l’evento organizzato in FutureDome durante il Fuori Salone da Organisation in Design, che ha visto la partecipazione di designer e nuovi brand nazionali e internazionali.

Mason Edition però è un brand tutto italiano, nato dall’esperienza di Lucepura srl – azienda veneta specializzata nel settore dell’illuminazione.

Porta la firma di Serena Confalonieri e Matteo Fiorini che sono art director di questo progetto e che insieme a Martina Bartoli hanno firmato tutti i pezzi della collezione.

Una collezione ricca e suggestiva, composta da lampade, oggetti e complementi d’arredo, la prima collezione di MASON Editions si distingue per l’innata versatilità degli elementi, l’accento dato ai materiali e alle lavorazioni. Dieci proposte eclettiche, che puntano sul contrasto materico e su un design fresco, dalle forme semplici, essenziali.

Linee pure e rigorose, come quelle della lampada da terra HEIS di Matteo Fiorini, forme semplici e raffinate come la collezione di vasi MIA di Serena Confalonieri, proposte materiche e decorative come lo specchio verticale TWILL di Martina Bartoli.

Abbiamo incontrato Matteo Fiorini e Martina Bartoli, due dei tre designer che hanno firmato la collezione e ci hanno presentato questo nuovo brand .

Come è nasce Mason Edition,  come si crea l’identità di un nuovo brand?

Matteo Fiorini:    Tutto nasce 9 mesi fa, quando Fabio Mason , imprenditore  proveniente dall’ambito dell’illuminazione  decide di fare qualcosa  di diverso rispetto a quello che stava facendo. Così ci ha contattato e con Serena Confalonieri, abbiamo iniziato a pensare e  a dialogare su cosa fare e su come farlo. A momento avevamo davanti un vero e proprio un foglio bianco. Così abbiamo fatto tutta una ricerca di fornitori che già  Mason conosceva e abbiamo visto la qualità molto buona. C’erano tanti artigiani: da chi soffiava il vetro, a chi usava  il metallo in vari forme. Da lì abbiamo iniziato a pensare che era meglio iniziare con oggetti piccoli e molto vari, che potessero stare anche in più ambiti domestici, quindi non dare subito una destinazione troppo specifica ma lavorare su dei prodotti ibridi .

Ogni oggetto può stare in più luoghi, può essere usato in più modi, proprio perché è cambiato e  sta cambiando tutt’ora il modo di vivere gli spazi.

Come materiali abbiamo deciso di usare pochi materiali: il metallo che può essere alluminio o  ferro, lo specchio che è un materiale a sé e il vetro. Da questo punto abbiamo coinvolto anche Martina Bartoli, che una amica designer e abbiamo iniziato a costruire una collezione un po varia ed eccoci qua .

Ognuno ha fatto un oggetto che pensava  fosse interessante per Mason Edition.

Abbiamo giocato molto sui colori e sui materiali che sono semplici. Ma ogni prodotto ha una particolarità, sia a livello di produzione che a livello di combinazione e modularità . Ad esempio  alcuni prodotti come il vassoio di Martina, utilizza due matrici che incrociate creano 5 composizioni di vassoi.

Come siete arrivati ad esporre al Fuori Salone?

M. F. Avendo iniziato 9 mesi fa  ed era utopistico arrivare al Salone, ci abbiamo provato. A  fine settembre abbiamo iniziato a presentare qualcosa e abbiamo visto che l’azienda rispondeva e si stavano realizzando i prototipi e così ci siamo resi conto che il Salone era la migliore vetrina dove presentare non solo i prodotti, ma anche la nuova azienda e il gruppo. Abbiamo cercato di mettere tutto insieme in modo omogeneoE’  stato un rush, ma la qualità  e il risultato ci soddisfa molto .

Perché avete scelto Ventura per andare in scena?

M. F.  Da un lato ci interessava questo concetto  di ibrido perché ventura era conosciuta per  l’evento in Lambrate, ma ha una base forte su l’Olanda. Qui arrivano  molti stranieri e ci interessa una vetrina internazionale su Milano e ci piaceva questo mescolamento .

Poi ci interessava uno spazio di questo tipo che non è  enorme ma ci ha permesso di suddividere il racconto dell’azienda in maniera buona. In quel periodo non sapevamo nemmeno quanti prodotti avremmo avuto  ma è stata una ottima scelta perché io credo molto nella contaminazione.

 

Mason  Edison è più un brand pensato per il mercato italiano o estero?

M. F.  Penso molto trasversale, non saprei ormai è difficile dire questo. Soprattutto oggi, quando puoi spedire in 2 giorni. Io sarei più felice se l’italia si aprisse al mercato esterno.

 

 

 

Martina, come è iniziata la tua collaborazione con Mason Edition?

Martina Bartoli:  La collaborazione è nata grazie all’incontro tra tre persone, ma soprattutto con Fabio Mason che è un imprenditore illuminato il quale  partendo da una potenzialità, ovvero quella di poter costruire e produrre  lampade per una produzione legata alla grande distribuzione. Un’anno fa  ha deciso di approcciarsi al mondo del design che non è fatto solo di numeri e prodotti ma anche cose meno tangibili e più emozionali .

Poi tramite Matteo e Serena, art director dell’operazione mi hanno  coinvolta per la progettazione di  alcuni prodotti di arredamento, così è nata questa collezione di 10 pezzi complementi arredo, vassoi, vasi e specchi.

Tra i tuo progetti c’è la collezione di vassoi Touche ?

Si i vassoi, che sono stati esposti  a muro perché l’idea era di farli vedere nella loro interezza, sono 5 vassoi differenti e sono stati appesi al muro altrimenti avremmo dovuto prendere una location molto più grande …. I vassoi sono il progetto a cui sono più legata tra i tre presentati.

Come è stato per te lavorare per un brand nuovo, che stava nascendo ?

M.B. Ti devi inventare un po tutto… devi partire dai riferimenti che devono essere forti:  importanti ma semplici.  Non puoi permetterti di andare in troppe direzioni, ne di perdere il focus che devi avere per poter lanciare un nuovo messaggio. Quindi siamo partiti dalle capacità di Fabio Mason e dalle potenzialità che aveva. Ciò ottimizzare alcune lavorazioni   produrre e realizzare alcuni generi di prodotti utilizzando alcune lavorazioni. Da lì abbiamo cercato di espanderci, ma sempre  cercando di avere un occhio al mercato. Essendo un’azienda che si presenta al mercato dobbiamo avere chiaro quello che stiamo facendo .

E stata dura, ma in tre è più facile, quindi è andata bene !

 

Dopo il Salone quali sono i programmi futuri per il nuovo brand ?

Matteo Fiorini: Saremo online con il nostro sito  e cominceremo a pensare alle evoluzioni di questi prodotti e alla collezione, nel frattempo avremo una nuova sede con nuovi uffici, quindi dopo 9 mesi cresce un po tutto velocemente, però alla fine sono i passi giusti.