Arredativo Design Magazine

Milano capitale del Design: dal design Svizzero al design Brasiliano

Non c’è bisogno di dirlo, dal 17 al 22 aprile Milano sarà la Capitale del Design, e si parlerà una sola lingua: quella del progetto.

Tante le iniziative in programma che mettono in risalto il design e le diverse presenze nazionali. Abbiamo raccolto qui gli appuntamenti da visitare se sarete a Milano.


Cominciamo con il design del Belgio. Conosciamo Belgium is Design che quest’anno  sarà presente con uno stand collettivo al SaloneSatellite di Milano dove saranno in esposizione i progetti di 5 designer: AMORCE, GEWOON DAVID, LEILA BOUKHALFA / ROPE, LAURENT VERLY e PAULINEPLUSLUIS. Sono i undici anni che WBDM cura l’organizzazione della partecipazione di designer emergenti al salone, ma è la prima volta che vi prende parte in collaborazione con Flanders DC. Cinque giovani designer fiamminghi, valloni e di Bruxelles si presentano congiuntamente, sarà la seconda volta per alcuni la prima per altri.

Al FuoriSalone invece nessuna quest’anno non ci sarà un’ esposizione Belgium is Design ma ci saranno comunque tre studi e designer  sostenuti da MAD Brussels: PIERRE-EMMANUEL VANDEPUTTE, STUDIO PLASTIQUE e COLLECTIF BRUT (Linde Freya e Nele Verbeke).

Per saperne di più, potete seguire la Belgian Design Map, che riporta tutti i belgi presenti alla Design Week, è inoltre accessibile sul nuovo sito belgiumisdesign.be.

dove:
SaloneSatellite Pad. 13-15 Stand B8-B12 Salone Internazionale del Mobile di Milano Rho Fiera Milano

Studio Mariniello Viale Stelvio 66 – 20159 Milano

Meet my project Next Agency Viale Francesco Crispi 5 – 20121 Milano

Futur Dome Via Giovanni Paisiello 6 – 20131 Milano

 


Si parla di design ceco alla Galleria del Centro Ceco  con la mostra “La storia del design ceco. Dal Cubismo al XXI secolo.” La Galleria del Centro Ceco di Milano, capolavoro dell’architettura cecoslovacca degli anni ‘70, diventa luogo di confronto tra il passato e il futuro del design ceco e cecoslovacco, in un fil rouge che spazia tra architettura, arte e design. La mostra offre una riflessione sui cento anni dalla nascita della Cecoslovacchia tramite la lente del design: un’opportunità per scrutare la vita del paese e del suo ambiente sociale da una prospettiva differente.

 

La Cecoslovacchia è stata sin dall’inizio un paese all’avanguardia in molti campi, dall’industria all’arte e il design. Qui sono nate aziende di successo come Thonet, fondata in Moravia nel 1856 e che tuttora produce arredamento in legno incurvato, l’industria del vetro Moser, costituita nel 1857, o la fabbrica Škoda Auto, fondata dai ciclisti Laurin e Klement nel 1895. In Cecoslovacchia vi è stato un impiego unico del Cubismo in architettura e nelle arti applicate: forme spezzate e superfici inclinate divennero caratteristiche proprie alla ceramica e agli arredi realizzati dalle officine artistiche di Praga per i clienti appartenenti alla élite praghese. Dalla tradizione popolare cecoslovacca ha tratto ispirazione Alfons Mucha, grande artista cecoslovacco e fondatore dell’Art nouveau, stile che è stato applicato massicciamente anche in architettura e nell’oggettistica.

La mostra, curata da Iva Knobloch e Qubus, si snoda tra oggetti iconici del passato posti a confronto con progetti di design contemporaneo. Tra le opere in mostra non possono mancare grandi classici del design come la sedia Thonet n. 14, disegnata da Michael Thonet nel 1860, le opere dell’architetto Pavel Janák, tra cui il celebre contenitore “Cristallo”, dalla sua prima produzione cubista, la bicicletta Favorit disegnata negli anni ‘50 con il marchio F1S, oppure il famoso set di bicchieri con caraffa di Adolf Matura, che nel 1960 vinse la medaglia d’oro alla Triennale di Milano. Alla mostra hanno un posto esclusivo gli oggetti del periodo cubista: oltre alle opere di Pavel Janák, è possibile vedere anche la rinomata sedia di Vlastislav Hofman, nuovamente prodotta dalla società ceca Modernista; la stessa azienda ha recentemente rinnovato anche la produzione di altri articoli noti, quali i giocattoli di Ladislav Sutnar degli anni ‘30. La selezione di icone storiche è accompagnata da oggetti disegnati da grandi designer e architetti contemporanei quali Jan Kaplický, Olgoj Chorchoj e Maxim Velčovský.

dove:

Galleria del Centro Ceco (Via G. B. Morgagni, 20 – Milano – fermata metro M1 Lima) 

 


“Le French Design Speed Dating exhibition”  è invece la mostra organizzata da VIA Valorizzazione dell’Innovazione nell’Arredo.

“Le French Design Speed Dating exhibition” all’Institut Français di Milano durante il Fuorisalone (dal 17 aprile al 19 maggio 2018). 7 binomi e 13 progetti che esprimono al meglio i 10 valori del French design. L’eleganza, la creatività, l’art de vivre, l’audacia, lo stile, il senso dell’innovazione o dell’equilibrio, l’apertura culturale e l’iscrizione in un savoir-faire e un’eredità tipicamente francesi sono tradotte in vere e proprie creazioni grazie all’Incubatore VIA Design. La scenografia è firmata Sam Baron, designer indipendente francese, dal 2007 direttore artistico del settore design del centro di ricerca sulla comunicazione del gruppo Benetton Fabrica. Varcando la soglia dell’Institut Français di Milano (Palazzo delle Stelline), il pubblico verrà introdotto in un’atmosfera unica, stimolante e curiosa. Immagini, citazioni proiettate sulle pareti, luci soffuse: un’esperienza immersiva che simula gli speed dating che hanno portato alla creazione e produzione dei progetti della mostra “Le French Design Speed Dating exhibition”.

 

Organizzati dal VIA (Valorizzazione dell’Innovazione nell’Arredo), proprio secondo le regole dello speed dating, questi appuntamenti hanno permesso ad aziende ed editori di conoscere giovani talenti francesi e dato ai designer l’opportunità di condividere la propria creatività e di metterla in mostra. I risultati innovativi di queste fruttuose collaborazioni progettuali e umane tra designer e produttori sono presentati per la prima volta a Milano.

 

Al percorso espositivo allestito all’Institut Français di Milano, fa eco anche una mostra all’interno del Salone Satellite a Rho Fiera, che mette ulteriormente l’accento sulla creatività del French Design. Le due iniziative fanno parte del progetto ideato dal VIA nel 2017 in occasione del suo quarantesimo anniversario di fondazione. Il programma è stato presentato sempre a Milano lo scorso anno durante il Salone del Mobile con l’inaugurazione della mostra itinerante “NO TASTE FOR BAD TASTE, Le French Design” per condividere e diffondere nel mondo la creatività dei propri designer e il savoir-faire dei suoi produttori.

dove:

Institut Français di Milano, Palazzo delle Stelline, 17 aprile – 19 maggio

SaloneSatellite Pad. 13-15 Stand B8-B12 Salone Internazionale del Mobile di Milano Rho Fiera Milano

 

Il design Brasiliano trova spazio nella mostra Be Brasil, mostra che dal Modernismo ad oggi, presenta i grandi Masters del design Brasiliano, come Bo Bardi e Niemeyer, insieme ad una selezione di 60 artisti contemporanei che racconteranno il lato innovativo, sostenibile e femminile del design brasiliano, offrendo allo spettatore una panoramica del design contemporaneo e sperimentale dei nostri tempi.

Entrando nel padiglione Be Brasil si possono toccare con mano creatività, innovazione e originalità, in un mix unico ricreato dall’anima del design brasiliano. Diversi i progetti presentati, all’insegna di un viaggio senza precedenti che porta i visitatori direttamente oltre Oceano, per approfondire la cultura e la creatività brasiliana. Attributo a tutti comune una grande innovazione, a enfatizzare le caratteristiche di un Paese dove il design è uno dei principali motori economici.

Organizzata in partnership con il Consolato Generale del Brasile a Milano, la mostra intende offrire una panoramica del design brasiliano, a partire dagli anni ’40 fino ad arrivare al design contemporaneo e sperimentale dei giorni nostri. Il salone centrale dello spazio Edit ospita la parte più consistente del progetto, la mostra “Dal Modernismo ad oggi”, attraverso i suoi elementi più significativi:

“O Sentar do Brasileiro” (“Le sedute dei Brasiliani”): racconta le diverse modalità e le differenti tipologie di seduta, in un Paese dalle molteplici influenze culturali. Creatività, innovazione e sostenibilità, le caratteristiche di questo progetto speciale selezionato da Apex e da Sindimóveis. Tra i designer Jader Almeida, Guto Indio da Costa ed Estudio Bola. Curata da Ethel Leon (giornalista e professore di storia del design), è organizzata dal Progetto Raiz. Tra i prodotti esposti, la MIA Chair di Jader Almeida, che richiama linearità e geometrie semplice, pensata come un’estensione del corpo, e la CINTO Chair di Carol Gay, fatta di cinture di sicurezza e acciaio inossidabile, che intende richiamare la sovversione del normale utilizzo dei materiali.

“Mesa Brasileira” (La Tavola Brasiliana): un allestimento con un grande impatto scenografico, un tavolo predisposto con oggetti di piccole dimensioni, predisposto tra gli altri da designer del calibro Saint James e Leandro Garcia. Proprio di Garcia è il vassoio Fita (Nastro), costituito da un bordo metallico sottile e continuo, e da un gioco di vuoti e pieni che contribuiscono alla sua funzionalità.

 

“Luminárias” (Luminarie Contemporanee): un’esposizione di light designer e di soluzioni per l’illuminazione, che presentano, tra le altre, creazioni di Gisela Simas, Simone Oliveira, Geo Luz Cerâmica e Accord. I grandi e voluminosi ambienti di Spazio Edit permettono a queste creazioni di presentarsi nel migliore dei modi. In questa sezione una menzione speciale per la Congonhas Pendant Lamp, creata da Gisela Simas e fatta con legno di puro noce americano, che si ispira alle ali di un areo, nello specifico di un Boeing 737-800. Per l’artista ricorda un mix di tecnologia e libertà.


Curata da Camila Fix e da Jorn Konijn, “Nossa Casa” (La nostra Casa) accoglie la visione più contemporanea del design brasiliano, con un particolare focus sull’innovazione, partendo da diversi aspetti della cultura locale e utilizzandoli come elementi di differenziazione, attraverso alcuni oggettiprodotti con la stampa 3D. Tra i designer, Gustavo Martini, Ronald Sasson, Alva Design, Guto Requena e Marcio Kogan.


La storia del design brasiliano verrà invece raccontata con la mostra “Modern Brazilian Masters”, curata da Lissa Carmona (ETEL), che ripercorre tutti i pezzi più iconici dei più grandi autori moderni. Per citarne alcuni esempi, la poltrona Dinamarquesa di Jorge Zalszupin, la sedia Bolas De Latão di Lina Bo Bardi, la panchina Marquesa di Oscar Niemeyer e il tavolino Joaquim di Paulo Werneck. Con un link speciale a questa parte della mostra e con una funzione di teaser, Apex-Brasil ha voluto riproporre i famosi cavalletti realizzati da Lina Bo Bardi al MASP (Museu de Arte de São Paulo) nel 1968. Il risultato è un teatro interattivo che prende vita all’Università Statale, dove lo spazio si trasforma in un display auto-esplicativo, che rende omaggio a Lina Bo Bardi e ai suoi grandi colleghi. Questa installazione utilizza la tecnologia per trasformare i pannelli trasparenti creati dalla Bo Bardi in schermi LCD trasparenti che raccontano la storia dei grandi personaggi del design brasiliano, i Brazilian Masters.

Ritornando allo spazio principale dedicato al Brasile, l’ultima sezione della mostra è realizzata dall’ambasciata brasiliana a Roma, dall’Istituto Sergio Rodrigues e da Lin Brasil, che hanno curato l’allestimento “Sergio Rodrigues e l’Italia”, che ricorda la straordinaria vena artistica di Rodrigues, internazionalmente riconosciuto come il primo a creare, negli anni ’50, un’identità riconoscibile per il design brasiliano. Nel suo periodo d’oro Rodrigues ha avuto un rapporto molto stretto con l’Italia. Diversi i riconoscimenti ricevuti dall’artista nel nostro Paese, tra cui quello nel 1958 a Cantú per la sua famosa Poltrona Mole. Più tardi, nel 1960, Rodrigues è stato incaricato di disegnare l’arredamento di Palazzo Pamphilj a Roma, che è poi diventato la “Casa do Brasil”, ovvero la sede ufficiale di tutte le rappresentanze Brasiliane a Roma. Obiettivo della mostra è quello di raccontare il percorso del designer, sottolineando il suo legame con l’Italia e allo stesso tempo esponendo le sue opere più significative.

dove: Spazio Edit di via Maroncelli 14, 20154 Milano MI

 

Grande presenza anche per il design Svizzero raccolta da SWISS DESIGN MAP MILANO   e chiaramente visibile in questa mappa.

 

Quest’anno è stata realizzata dallo studio grafico ginevrino AMI, fondato da Adeline Senn, Martin Maeder et Ismaël Abdallah.

Il progetto è nato per valorizzare la presenza del design svizzero al Salone e al Fuorisalone. La Swiss Design Map raccoglie e traccia un percorso tra scuole, aziende, professionisti, giovani designer.

Tra le novità di quest’anno SWISS loves DESIGN, una mostra a Palazzo Litta dedicata ai giovani talenti, e lo SWISS DESIGN DISTRICT in zona Tortona, che riunisce alcune piccole e medie realtà oltre ad un innovativo concept di mobilità sostenibile, nato dall’unione di competenze italiane e svizzere.

Inoltre, è molto interessante la presenza di numerosi progetti italo-svizzeri come: le collaborazioni tra Big Game e Alessi e Magis, il progetto di Fabian Schwaerzler con DePadova, la collaborazione tra ECAL e Marsotto e Foscarini, nonché la classica cooperazione Kartell by LAUFEN.

dove:

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