Between Realms by Thanos Zakopoulos

Pubblicato il Di in Eventi

Il tempo è un’immagine mobile dell’eternità . Così nel Timeo Platone definisce il tempo del nostro mondo, scandito dal movimento regolare degli astri. Il cosmo creato dal Demiurgo è un organismo vivente la cui esistenza temporale è ritmata dai cicli ripetitivi che lo animano come pulsazioni e respiri.  Ma questo mondo dalla durata transitoria non è che il riflesso dell’eternità, di Aion, il tempo che non passa ma che permette l’esistenza del nostro tempo che passa. Secondo il mito narrato nel Timeo, il mondo è stato prodotto da un artigiano divino, artista, filosofo e scienziato: artista per la capacità di dar forma sensibile all’idea, di incarnarla nella materia; filosofo per la capacità speculativa di contemplare le idee, verità astratte ed eterne; scienziato per il rigore matematico delle leggi che governano la realtà e la rendono intelligibile.

 

Ma in quale spazio-tempo opera il Demiurgo?   Questa è la domanda che si pone Anna Longo, filosofa e curatrice, nel testo di presentazione della mostra “Between Realms”, personale dell’artista greco Thanos Zakopoulos, che inaugura alla Galleria Bianconi di Milano Giovedì 15 Novembre alle ore 18.00.

 

L’ipotesi proposta è che il regno di ATHΑΝΑ (ΑΘΑΝΑ), rivelato come un’epifania dall’Artista – Demiurgo agli uomini grazie a questa mostra, sia la dimensione interstiziale della creazione, spazio-tempo liminale tra l’eternità a-temporale di Aion e la transitorietà empirica della sua immagine, ovvero di Chronos.                                   

In quanto filosofo, pertanto, il demiurgo accede all’idea eterna e, in quanto scienziato, dispone le leggi che permettono alla sequenza dei fatti di svolgersi secondo un certo ordine necessario, secondo un meccanismo impostato seguendo certe regole o leggi che ne assicurano il funzionamento. Ma è in quanto artista che il demiurgo ha la possibilità di scegliere l’apparenza sensibile e le regole del mondo da realizzare come immagine dell’idea, ovvero quale film, tra tutti quelli possibili, costituirà l’immagine appropriata all’intuizione. In effetti, la stessa idea, come virtuale, può incarnarsi in una pluralità di mondi, ovvero la sua immagine può.

Come sottolinea l’autrice Anna Longo, in questa mostra, quindi, ci è offerto il punto di vista della dimensione interstiziale del demiurgo, il presente tra eternità e successione percettiva. Le opere presentate, infatti, non riproducono la sequenza cronologica della loro produzione, come in una retrospettiva, ma la mostra esplicita il senso della creazione come produzione di un’immagine mobile dell’eternità.  Contrariamente a quanto accade in una retrospettiva, che permette di guardare nel passato secondo l’ordine dell’accadimento dei fatti (ordine della percezione), qui accediamo al presente che è la condizione di creazione di ogni passato e, per questa ragione,  ciascuna delle opere proposte da Thanos Zakopoulos genera, attraverso uno stratificarsi  di immagini  e materia, in un rimando senza fine tra reale e virtuale,  un portale in grado di trasportare l’osservante in un proprio universo o meglio, per dirla con le parole dell’Artista, in un proprio Reame (Realm), regolato dalle sue peculiari leggi spazio temporali.

 

Le immagini si sovrappongono senza rispettare l’ordine della serie cronologica: dal punto di vista del demiurgo, al quale ci troviamo elevati, i vari fotogrammi sono dati nella simultaneità del presente, presente che è l’istante della creazione della totalità della serie piuttosto che il presente della percezione della durata di un incontro sensibile. La mostra ci rende coscienti del fatto che la nostra storia personale, la sequenza dei fatti che abbiamo vissuto soggettivamente e delle cose che abbiamo fatto, è una serie di fotogrammi necessariamente concatenati secondo delle regole, delle leggi, che la costituiscono in un insieme unitario come un film, un cosmo il quale, tuttavia, non ha in se stesso, come tutto, alcuna necessità.

 “Between Realms”, pertanto, è una sorta di cortocirucuito grazie al quale accediamo intuitivamente alla condizione ideale della creazione della mostra come dimensione temporale nella quale la stiamo osservando. Siamo chiamati, infatti, a elevarci non solo alla prospettiva dell’Artista che produce lo spazio tempo della nostra percezione della mostra, ma ad andare oltre per guardare al di là dello specchio e vedere che dall’altro lato riflette l’éternità.  ATHΑΝΑ, reso manifesto con la mostra da Thanos Zakopoulos, è il presente della creazione che rende possibile la durata della percezione ma che ci rende coscienti che ogni atto creativo è, in realtà, produzione di un’immagine mobile dell’eternità.

La mostra sarà visibile presso la Galleria Bianconi, via Lecco 20 Milano, fino al 21 dicembre 2018.