CHI HA PAURA DEL DISEGNO? OPERE SU CARTA DEL ‘900 ITALIANO DALLA COLLEZIONE RAMO

Pubblicato il Di in Arte, Eventi

Il Museo del Novecento presenta una grande mostra dedicata alle opere su carta del ‘900 italiano della Collezione Ramo. Con più di cento opere, da Boccioni a Paolini, passando per Savinio, Fontana, Melotti, Rama, Castellani, Mauri, Agnetti, Mondino, Schifano, Pascali, Boetti, Salvo e molti altri, la straordinaria collezione privata milanese si svela al pubblico per la prima volta, presentando anche un’importante pubblicazione sul tema.

Chi ha paura del disegno? Il titolo, volutamente provocatorio, ironizza sulla mancanza di una cultura del disegno, che verrà presentato in mostra sotto una luce completamente inaspettata. La scelta delle opere, dal grande impatto visivo, e l’allestimento al di fuori delle modalità tradizionali, conferiscono al disegno l’importanza che merita nella storia dell’arte e ne esaltano la fruizione.

Fortunato DeperoVenditrice di ciambelle e fiori di carta, 1930Inchiostro, matita grafite e acquerello su carta, 21.5 x 27.9 cm

Chi ha paura del disegno? presenta al pubblico un’ampia selezione di lavori dei più rappresentativi artisti italiani del XX secolo, e di altri ancora da riscoprire, provenienti dalla prestigiosa Collezione Ramo, una delle maggiori raccolte private di opere su carta del XX secolo, iniziata alcuni anni fa dall’imprenditore milanese Giuseppe Rabolini. Con più di 500 opere, la raccolta Ramo ripercorre le tappe della storia dell’arte italiana a partire dal disegno, come espressione primaria della ricerca artistica novecentesca. Dal primo ‘900, la collezione segue le tracce su carta dei maggiori protagonisti delle avanguardie storiche fino ai primi anni Novanta. Lo scopo della collezione è testimoniare la grande importanza dell’arte italiana del secolo scorso promuovendo una cultura del disegno dal valore autonomo, al pari di pittura e scultura.

La scelta delle opere è basata su temi trasversali che caratterizzano la storia dell’arte italiana del secolo scorso, analizzati in diversi periodi storici, come le tipologie di astrattismo, i disegni degli scultori, i riferimenti alla storia dell’arte antica, l’uso della parola combinata con l’immagine e altre peculiarità di stile e contenuto, tipiche della sola arte italiana su carta.

Giuseppe UnciniSenza titolo, 1977Acquerello e matita grafite su cartoncino, 75.8 x 56.2 cm

Il pubblico avrà l’occasione rara di vedere disegni inediti e grandi capolavori che offrono una nuova lettura di artisti conosciuti soprattutto per la produzione su tela come Cagnaccio di San Pietro, Tancredi, Gnoli, Burri, o per la scultura come Wildt, Marini, Consagra. Ci sarà anche l’opportunità di vedere la produzione iniziale o tarda, solitamente meno nota ma interessantissima di artisti come Rho, Sant’Elia, Munari o quella su carta di artisti noti per le installazioni con materiali poveri come Merz, Kounellis, Anselmo e Calzolari.

Data la recente scomparsa del collezionista Giuseppe Rabolini, questa prima grande presentazione della Collezione Ramo assume anche il significato di celebrare proprio chi con sensibilità e lungimiranza aveva creduto nella forza e nelle qualità uniche del disegno.

L’esposizione vedrà anche il vivace e inaspettato intervento del mago del video artistico Virgilio Villoresi.

La collezione del Museo del Novecento, sede perfetta della mostra, offre al visitatore la possibilità di un confronto diretto con i dipinti e le sculture della collezione permanente, i cui autori in gran parte coincidono con quelli della Collezione Ramo.

Contestualmente alla mostra, la Collezione Ramo presenta la pubblicazione Disegno Italiano del XX secolo, a cura di Irina Zucca Alessandrelli, edita da Silvana Editoriale, che ripercorre un vero e proprio viaggio nella storia del disegno italiano, a partire dalle opere presenti nella raccolta.