Oggetti misteriosi, oggetti trovati per strada, regalati, rubati, oggetti presi dalla loro cassetta degli attrezzi,
talismani e odradek autobiografici, oggetti totalmente inutili ma belli, oggetti transitori e anti-stress, oggetti
che odorano di nuovo e oggetti antichi, oggetti che perseguitano, che ispirano. Due volte al mese, all’ora
dell’aperitivo, BASE Milano presenta #WunderKit, un momento di incontro informale con un artigiano
creativo per raccontare al pubblico gli oggetti che compongono il suo personale kit di mirabilia.
Giovedì 10 maggio, dalle ore 19.00 alle ore 20.00, l’appuntamento sarà con l’artista e architetto Maurizio Cilli
che – proprio all’interno del programma di residenza artistica proposto da BASE nell’ambito della mostra
999 domande sull’abitare contemporaneo presentata a La Triennale di Milano – ha dato vita al progetto
“senza casa, senza cosa?” dedicato a uno dei fenomeni più urgenti delle grandi città: il disagio estremo di
chi vive senza una casa.
Un progetto che ora diventa un libro: una pubblicazione volta a raccogliere le tracce dell’intero percorso di
genesi dell’opera collettiva, nutrita da numerose collaborazioni offerte dagli artisti indipendenti invitati a
partecipare al processo creativo durante la residenza artistica.
Considerate le dimensioni crescenti dell’Homelessness e la sua territorializzazione urbana, “senza casa,
senza cosa?” invita a un riposizionamento dello sguardo, libero da pietismi e retoriche, che richiami
l’urgenza di affermare i diritti di chi vive la propria esistenza senza una casa. Le sempre più frequenti
campagne di panico morale, rancore e criminalizzazione condizionano negativamente le modalità di
governo del disagio. Questo lavoro si rivolge in particolare a chi una casa ce l’ha e appartiene alle fasce
sociali più esposte alle nuove forme di povertà; innesco di un processo costellato di “eventi critici” che
conducono lavoratori improvvisamente licenziati o liberi professionisti senza delle entrate fisse a una
situazione di progressiva marginalità. Per molti di loro non è facile accettare di usare le strutture di
accoglienza e per questo motivo tendono a una totale indipendenza e solitudine; precarizzati nei loro diritti
intraprendono un percorso di progressiva e irreversibile esclusione sociale.
La collezione di oggetti e strumenti esposti all’interno della mostra 999 domande sull’abitare
contemporaneo manifestano, in chiave poetica, le fasi di un mutamento: senza casa muta il rapporto con
le cose, gli oggetti i propri libri, fonte di nutrimento dell’anima vengono gradualmente sostituiti da strumenti
salvifici a protezione dei bisogni del corpo. Un passaggio che pone nuovi paradigmi del senso inconscio del
domestico a difesa della propria dignità di abitare.
Il libro, a cura dell’autore con Federica Boragina e Giulia Brivio, sarà edito da Boîte Editions e raccoglierà i
contributi di Alice Benessia, Melina Benedetto, Francesca Cirilli, Andrea Caretto e Raffaella Spagna,
FANNIDADA, Mario Pandiani, Gaia Rayneri, Remo Ricchetti, Alessandro Sciaraffa, Alfred Von Escher.
La pubblicazione sarà finanziata da una campagna di crowdfunding – fino al 2 giugno 2018 – ospitata sulla
piattaforma Produzionidalbasso.com. La modalità di raccolta fondi prevede un sistema di scambio reciproco
per cui a ogni donazione, a partire da 10 €, corrisponde un oggetto.
Qualora l’obbiettivo non dovesse essere raggiunto, il libro sarà finanziato da sponsorizzazioni private.
All’intero progetto è dedicata una pagina facebook, sulla cui bacheca è ospitato il “Gioco dell’Odradek”,
una grande narrazione collettiva che svela il potere magico ed evocativo degli oggetti e permette di vincere
una copia speciale del libro.