OSVALDO BORSANI EXHIBITION – TRIENNALE DESIGN MUSEUM

Pubblicato il Di in Eventi

Osvaldo Borsani è stata una figura visionaria del design del ventesimo secolo; un architetto, designer e imprenditore che ha trasformato l’atelier di mobili del padre in un marchio internazionale, co-fondatore di Tecno nel 1953 con il fratello gemello Fulgenzio. Borsani incarnò un momento cruciale nella storia del design italiano e il ruolo dominante di Milano in quell’epoca: una confluenza di potenza economica, progresso tecnologico e arte fiorente. Al suo centro, questa è una storia sull’eredità di una famiglia che si estende per oltre un secolo. La figlia di Osvaldo Valeria e il genero Marco Fantoni, entrambi architetti e designer, hanno lavorato a stretto contatto con lui fino alla sua morte nel 1985. Oggi, suo nipote – architetto Tommaso Fantoni – continua a guidare la conservazione della storia illustre della famiglia attraverso il suo direzione dell’Archivio.

 

Il 16 maggio 2018 verrà inaugurata una mostra retrospettiva, la prima del suo genere, al Triennale Design Museum di Milano. ‘ Osvaldo Borsani ‘ è curato da Norman Foster e Tommaso Fantoni. Lo spettacolo traccerà l’arco della traiettoria di Borsani, presentando oltre 300 oggetti : dai pezzi fatti a mano alle icone industriali, accanto a una gamma incredibilmente ricca di materiali d’archivio tra cui disegni e fotografie. Il design della mostra, creato appositamente per la sede, e i contenuti sono stati sviluppati dalla Norman Foster Foundation e dall’Archivio Osvaldo Borsani con il Triennale Design Museum.

La connessione tra Foster e Borsani fu stabilita per la prima volta nel 1983, quando Marco Fantoni si avvicinò allo studio di Foster a Londra per offrire i servizi di Tecno per l’arredo interno di uno dei loro progetti. Sebbene quella particolare collaborazione non sia mai stata realizzata, l’incontro iniziale alla fine ha portato allo sviluppo dell’acclamato tavolo Nomos e dei relativi sistemi di lavoro. Il Nomos è stato anche l’ultimo progetto di Tecno che Osvaldo ha messo in produzione prima della sua morte.

 

La storia continuò nel 2000, quando Tommaso Fantoni si unì a Foster + Partners prima di fondare il proprio studio a Milano nel 2011. Fu in quel periodo che Tommaso e i suoi genitori, Valeria e Marco, iniziarono a discutere l’idea di una retrospettiva sulla vita e l’opera di Osvaldo; una figura il cui approccio al limite, ma artigianale, ha rivoluzionato il design industriale, e il cui significativo contributo al campo è stato largamente non esaminato dagli studiosi e trascurato dal pubblico.

Dopo aver stretto una partnership con il Triennale Design Museum, la famiglia Borsani ha deciso di avvicinarsi a Foster e introdurre un altro capitolo nella loro storia di collaborazione. L’obiettivo curatoriale della mostra è stato  semplice: selezionare gli oggetti più esemplari di ogni periodo della carriera cinquantennale di Osvaldo, a partire dal 1925. Entrando in una rete internazionale di rivenditori e collezionisti privati, l’Archivio è riuscito a raccogliere un numero senza precedenti di opere rare, tra cui collaborazioni uniche con artisti come Arnaldo Pomodoro e Adriano Spilimbergo. Evidenzia in primo piano nella mostra è una concentrazione di pezzi notevoli creati con Lucio Fontana tra il 1949-54, un periodo che ha catturato l’apice della loro collaborazione e la transizione condivisa dal barocco al moderno. Altri punti salienti includono La scrivania Graphis , che ha debuttato nel 1968, era radicale nel senso che era il primo mobile da ufficio modulare, completamente bianco.