NOMOS 30: il trentennale del tavolo di Norman Foster per Tecno

Pubblicato il Di in Pezzi Storici, Storia del Design

Al Salone del Mobile, oltre a presentare nuove collezioni si celebrano anche i “compleanni” di pezzi che hanno fatto e stanno facendo la storia del design.

E’ il caso di Nomos, il sistema di tavoli e scrivanie disegnato trent’anni fa da  Norman Foster per Tecno.

Un prodotto che ha cambiato per sempre il modo di pensare all’oggetto tavolo. In occasione del Salone 2018, Tecno ha deciso di celebrare questa icona  nel suo trentennale con una mostra dedicata al prodotto e al progettista, al disegno e alla produzione industriale, che si è svolta nello Showroom di Tecno ai Caselli Daziari di Porta Garibaldi in Piazza XXV Aprile​.

I disegni originali di Norman Foster, le tavole tecniche selezionate dagli archivi Tecno, le fotografie scattate dal grande maestro dell’obiettivo Mauro Masera, guidavano il visitatore alla riscoperta di una pagina importante del racconto che l’architetto ha composto con tante delle sue opere, siano esse macro edifici o straordinari oggetti.

Il linguaggio che Foster e Tecno possiedono da sempre è particolarmente apparentabile: una scelta di grande chiarezza e coerenza, fonte di sicuro valore. Dal loro incontro, in due anni di lavoro, Foster ha prodotto un’infinita quantità di disegni a cui fa seguito un’altrettanta quantità di modelli e di prototipi che Tecno realizza per giungere a un risultato industriale quasi uguale a quello di partenza. Nomos è stato infatti originariamente concepito da Foster e dai suoi collaboratori come generatore di un programma per il nuovo studio di Portland Street a Londra, ma negli anni si è dimostrato in grado di svolgere anche altre funzioni diventando un complemento che soddisfa molteplici esigenze, un vero e proprio sistema che ha arredato spazi collettivi e di lavoro in tutto il mondo.

 

 

 

Nomos che nel 1987 è stato premiato con il Compasso d’Oro ADI, fisicamente è un sistema di strutture di precisione che si combinano con piani ed elementi di materiali diversi.

L’idea base di questo progetto è semplice: un piano si appoggia su una struttura metallica con una spina centrale, due bracci laterali di sostegno e quattro gambe inclinate a stelo, in analogia con la struttura di vertebra dorsale e costole del corpo umano.

 

 

Un sistema di elementi per costruire a secco un’ampia gamma di composizioni che, con un processo di selezione, possono creare ambienti per gruppi di varia natura e dimensione: dalle postazioni individuali ai grandi tavoli meeting, passando dalle più attuali soluzioni di lavoro in desk sharing.

Nomos non è definito, si evolve nel tempo fino ad acquisire l’intelligenza artificiale dell’ioT, l’internet delle cose.