“The Art Collector’s Table” House of Finn Juhl edita il tavolino di Finn Juhl

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Nell’opera di Finn Juhl, architetto e designer danese noto per le sue forme organiche,  i dettagli erano uno degli aspetti fondamentali. Questa caratteristica la ritroviamo anche in Art Collector’s Table, il tavolino in noce recentemente lanciato da House of Finn Juhl.

 

Nella sua lineare e rigorosa, semplice espressione grafica, contiene una caratteristica nascosta molto speciale. Il ripiano del tavolo diviso, può essere piegato, rivelando sotto una teca di vetro dove esporre  gli oggetti più preziosi. Mentre il tavolo è aperto, i piani funzionano ancora come supporti distinti, su cui è possibile posizionare una tazza di caffè, mentre si ammirano gli oggetti esposti nella teca trasparente.

 

Il tavolo è tratto da un progetto del 1948 che Finn Juhl fece per il suo stand e quello di Niels Vodder alla Cabinetmakers’ Guild Exhibition al Danish Museum of Art & Design, che  chiamarono “An Art Collector’s Study”.

House of Finn Juhl ha trovato questo stand particolarmente interessante da ispirare  l’azienda a creare “An Art Collector’s Study Anno 2018” per il Salone del Mobile di quest’anno a Milano. Alla fiera sono stati presentati la 48 Chair e la 48 Sofa Bench. Ora, a distanza di sei mesi, House of Finn Juhl ha scelto di rilanciare anche un altro progetto selezionato dallo stand del 1948 di Finn Juhl.

 

Il tavolino faceva parte degli acquerelli di Finn Juhl ma esisteva solo in questi disegni, non può quindi essere individuato in nessuna delle fotografie del 1948. Non sappiamo perchè il tavolo non sia mai stato messo in produzione. Tuttavia, un’ipotesi piuttosto valida, è che fosse troppo complicato e dispendioso in termini di tempo  per il maestro Niels Vodder produrlo in quel momento. Ancora oggi la produzione è un processo avanzato, con livelli di tolleranza molto bassi e dove la precisione in ogni dettaglio è vitale per il design nel suo insieme.

Photo credit: Pernille Klemp, Designmuseum Danmark

Photo credit: Pernille Klemp, Designmuseum Danmark

 

Fortunatamente per House of Finn Juhl, gli artigiani giapponesi che gestiscono oggi parte della produzione sono impeccabili nella ricerca della perfezione. Come erede del design di Finn Juhl, oggi House of Finn Juhl ha il compito di garantire che i suoi mobili entrino nella contemporaneità, pur mantenendo un grande rispetto per l’ originale. È stato quindi fondamentale per House of Finn Juhl che il tavolo fosse  prodotto nella qualità, nella forma e con la funzionalità specifica che Finn Juhl intendeva realizzare.

 

E’ lasciato quindi all’utente immaginare cosa possa contenere oggi la vetrina del tavolo: un vecchio note book di valore speciale, la collezione di orologi, le gemme e le conchiglie di un viaggio indimenticabile…

L’Art Collector’s Table è stato esposto per la prima volta in un’anteprima privata nella residenza dell’ambasciatore danese a Tokyo. L’area lounge, con oltre 15.000 visitatori annuali, è stata completamente rinnovata con mobili Finn Juhl della House of Finn Juhl, alcuni dei quali sono prodotti in Giappone.

L’ambasciata danese a Tokyo si trova a Daikanyama, una delle zone più belle della città dal punto di vista architettonico. L’edificio è stato progettato dal famoso architetto giapponese Fumihiko Maki, la cui architettura domina il quartiere.

 

Negli ultimi 50 anni, Finn Juhl è stato praticamente adorato in Giappone, dove persiste una grande passione per il suo design organico.