Fra Moda e Design: 10 anni di Fendi a Design Miami

Pubblicato il Di in Approfondimenti

Quello tra  Design e Moda è un dialogo sempre aperto. La contaminazione tra le discipline nel mondo della creatività è da considerare sempre un valore aggiunto. Fondamentale per lo scambio di idee, di progetti, di ispirazioni.

Un esempio di queste influenze è quella che si riscontra ad esempio nelle collezioni di Christian Dior (2011), Missoni (2015) e Valentino (2017) rispetto al movimento del gruppo Memphis degli anni 80. Questo fenomeno culturale influenzò con il suo linguaggio, la cultura e le tendenze degli anni successivi ( nella moda e non solo),  ed è stata ben raccontato nella mostra  MEMPHIS – Plastic Field, conclusasi a novembre 2018 a Palazzo Franchetti, alla Fondazione Berengo di Venezia.

Al di là delle contaminazioni tra le discipline però, ci sono anche tanti esempi di vere e proprie collaborazioni tra progettisti attivi nel panorama del product design e grandi nomi della moda.

E’ il caso di Fendi, che da vera apripista, ha celebrato nel 2018 i 10 anni di collaborazione con Design Miami, presenziando anche ad altri eventi dedicati al design. Come Milano e Basilea, dove ha proposto collezioni inedite, coinvolgendo nomi importanti del product design contemporaneo.

Tutto ebbe inizio nel  2008, quando la maison romana, presentò a Miami i Design Talks:  tavola rotonda attorno alla quale si riunirono artisti e designer come il duo newyorkese Aranda/Lasch, i fratelli Fernando e Humberto Campana, Paul Cocksedge, Julia Lohmann, Ted Noten, Ross Lovegrove, John Maeda, Tom Dixon e Arik Levy.

L’anno successivo, il 2009 , alla Milano Design Week, Fendi portò in anteprima la performance di design Craft Punk: un progetto dedicato all’artigianalità sviluppato in partnership con Ambra Medda e Design Miami .


Craft Punk
design performance con design miami/ e Fendi  Fonte: Pinterest

Sono questi i primi passi di un percorso che vedrà la prestigiosa casa di moda protagonista  tra arte e design.

Lo spazio Fendi a Milano divenne in quella occasione un grande atelier. Tra i partecipanti 10 giovani emergenti designer come Nacho Carbonell, Peter Marigold, Simon Hasan, Raw Edges, chiamati a vivere, relazionarsi, lavorare e creare pezzi unici di design in edizione limitata davanti al pubblico.

La collaborazione di Fendi con Design Miami è poi proseguita nell’edizione di dicembre 2009, con il progetto Stereo Craft Design Performances. Grazie alla collaborazione con il designer Moritz Waldemeyer, sono state create Gibson Guitars personalizzate in pelle e pelliccia uniche.

Il progetto venne presentato  durante una performance in cui le chitarre venivano  suonate dal vivo dal gruppo rock “OK Go”, mentre dei raggi laser simulavano le corde in modo che le vibrazioni trasmettessero una proiezione del suono su un pannello video.

Nel 2010 ancora a  Milano, Fendi porta in scena la mostra  collettiva Design Vertigo con opere d’arte di Felice Varini, rAndom International, Graham Hudson e Beta Tank. A dicembre dello stesso anno arriva a Miami con  il progetto Modern Primitives  di Aranda/Lasch che disegnano una collezione di mobili e oggetti  somiglianti dei minerali sovradimensionati, presentati per la prima volta alla 12a Biennale di Architettura di Venezia.


Modern Primitives  di Aranda/Lasch alla Biennale di Venezia

Nel 2011 prende forma la prima collezione di mobili realizzata da Elisa Strozyk e Sebastian Neeb. Il progetto di quell’anno  si chiamava Craft Alchemy. Si trattava di  mobili intarsiati in pelle con  particolari riferimenti al XVIII secolo.

Alla Design Week di Basilea nel 2012, Fendi  collabora con gli allora emergenti Formafantasma al progetto Craftica. Fa seguito nell’edizione di Design Miami di dicembre dello stesso anno la collaborazione  con l’acclamato creativo belga Maarten de Ceulaer.

Formafantasma – Craftica Fonte: Pinterest

Bisogna aspettare il 2013 per arrivare all’anno in cui la maison romana passa dalla ricerca sperimentale sul tema arredo alla produzione e distribuzione dei mobili. L’evento che segna l’inizio di questo è la collaborazione con l’artista parigina Maria Pergay, che realizza per Fendi la prima capsule collection di arredi per la casa Fendi Casa Icons.


Maria Pergay per Fendi Fonte: www.2luxury2.com

Si consolida così  rapporto del brand con il settore Casa, che decide di  portare avanti il concetto di Icon attraverso collezioni in edizione limitata, realizzate in collaborazione con grandi nomi del panorama internazionale del design contemporaneo.

Nel dicembre 2014 a Design Miami  sono i designer Emiliano Salci e Britt Moran di  Dimore Studio  che presentano per Fendi il progetto Roman Lounge. Questa personale interpretazione di un ipotetico e contemporaneo appartamento Fendi a Roma, sarà poi  riproposto dal 2016, al secondo piano di Palazzo Fendi.


Dimore Studio per Fendi
Roman Lounge a DesignMiami/ 2016

Nel 2015 prima a Milano in occasione della Design Week e poi al Design Miami, Fendi porta in scena una collezione ispirata ai progetti di Guglielmo Ulrich, da cui nascono una serie di pezzi di design unici. La casa di moda in questo modo rende omaggio alla sua nuova sede romana nel Palazzo della Civiltà Italiana nella zona dell’Eur, con una collezione ispirata a Ulrich, il quale negli anni 30 è stato tra gli innumerevoli designer, artisti e intellettuali chiamati a dare forma a questo nuovo quartiere della città eterna.

DesignMiami/ 2015
fonte: miami2015.designmiami.com

Anche lo  spazio Fendi di Design Miami in quell’anno, diventa occasione per ricreare la nuova Roma immaginata nell’EUR e nel Palazzo della Civiltà Italiana con le sue grandi architetture. Attraverso un’inattesa svolta concettuale, i monumentali marmi e le pietre utilizzate per costruire questa nuova città si trasformano in delicati corpi illuminanti traslucidi, nel bianco che plasma il padiglione, mentre questi pezzi appena realizzati prendono il centro della scena, dominando lo spazio.

Nel dicembre 2016 Fendi lancia a Design Miami  la acclamata collezione firmata da Cristina Celestino: The happy room.

Happy Room – Cristina Celestino per Fendi
Fonte: Pinterest

Si tratta della prima Vip room itinerante della griffe, ideata  per ospitare i clienti di tutto il mondo poi portata in un pop-up store Fendi di Omotesando a Tokyo.

Nel 2017 è ancora  una giovane designer italiana a firmare una collezione di arredi per Fendi ed esposta a Design Miami: Chiara Andreatti.

Con lo stile e l’attenzione  che contraddistingue i lavoro della designer, il progetto   Welcome!, si fa interprete dello spirito del brand  e lo applica al product design in edizione limitata. Reinterpreta così per esempio, pezzi iconici di Fendi come il cuoio Romano, la pelle Selleria, il Lace Up e Pequin, insieme all’artigianato della pelliccia, integrandoli con gli arredi per un’ideale casa Fendi.

Chiara Andreatti per Fendi
fonte: chiaraandreatti.com
ph. credits Fendi

E’ nel 2018, per il decimo anno di presenza a Design Miami,  che Fendi porta il progetto  The Shapes of Water . Sviluppato in collaborazione con la designer olandese Sabine Marcelis, propone nell’occasione  un progetto dedicato al tema dell’acqua.


 The Shapes of Water Sabine Marcelis per Fendi
fonte: designmiami.com

Vengono così presentate 10 fontane in resina colata, ciascuna  della quali presentava una nuova versione del simbolo della Maison. All’ingresso dello stand  un pezzo ispirato alla iconica borsa Peekaboo, mentre le fontane, erano esposte su un plinto di travertino, la stessa pietra che si trova nel Palazzo della Civiltà Italiana, un monumento emblematico della storia architettonica di Fendi e sua sede dal 2015.

Sabine Marcelis designer nata in Olanda ma cresciuta in Nuova Zelanda, esplora in questo progetto le proprietà dei materiali attraverso la manipolazione del colore e della luce, creando ancora una volta come lei sa fare, effetti ottici e sfumature cromatiche  inaspettate.

Linee pulite e  materiali eterei come la resina lucidata e l’acqua entrano in contrasto con il travertino e i colori caldi raccontando così la perfetta fusione tra il patrimonio storico, creativo ed estetico che contraddistingue lo stile FENDI.

Sviluppatosi in un arco di tempo così lungo come 10 anni, si può quindi affermare che l’esperienza di Fendi sia uno degli esempi contemporanei meglio riusciti tra gli esempi di dialogo  tra design e mondo della moda ed è per questo che merita di essere raccontata.