GRAFFITI WRITERS PER ONE PLANET ONE FUTURE

Pubblicato il Di in Approfondimenti

Anne de Carbuccia inizia una collaborazione con un gruppo di noti “Graffiti Artist”.

L’obiettivo è di utilizzare i graffiti, questa forma d’arte moderna di grande impatto visivo e accessibile a tutti, per diffondere consapevolezza sull’emergenza climatica e sulle minacce che l’uomo crea per l’ambiente.

Ispirandosi al lavoro di Anne de Carbuccia, i Graffiti Artists realizzeranno diversi murales sui temi chiave del progetto One Planet One Future: acqua, plastica e spazzatura, animali e culture a rischio.

Il primo murales è stato realizzato a Milano, dal 12 al 19 giugno, all’ingresso dello storico quartiere di Lambrate sulla massicciata della ferrovia in collaborazione con Ferrovie dello Stato Italiane e con il patrocinio del Municipio 3 del Comune di Milano.

Luca Costamagna, Assessore alla Cultura, Biblioteche e politiche giovanili, Centri di Aggregazione Giovanile, Partecipazione e comunicazione, Benessere e felicità del Municipio 3, dichiara: “siamo molto felici di accogliere nel nostro municipio, in un muro così visibile, una parte del progetto Graffiti Writers for One Planet One Future. Dobbiamo cambiare la nostra relazione con il Pianeta e tutte le azioni volte a ricordarcelo sono l’occasione per provocarci, consapevoli che non c’è più tempo”.

Il murales è una combinazione di graffiti classici degli anni ’90 mescolati a un’interpretazione artistica di tutti i simboli distintivi di Anne de Carbuccia tra cui la clessidra, il modo più antico di calcolare il tempo e un simbolo della sua fugacità, e la vanitas, il teschio che ci ricorda che come esseri mortali dobbiamo fare delle scelte. Possiamo scegliere di avere una vita costruttiva e positiva, oppure di vivere in modo superficiale e vanitoso. Di qui la simbologia della vanità.

Nella parte centrale un pianeta gigante circondato da foglie e altri simboli della sua arte, mentre in basso sono rappresentate sculture greco-romane e teschi di animali, per chiederci cosa vogliamo per il futuro e quale sarà l’archeologia che la nostra civiltà lascerà alle generazioni future.