Memorie Celesti: la suggestiva collezione de La Fucina di Efesto

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Il cielo di fuoco precipitò sulla terra e l’uomo incontrò il ferro,
metallo di pura energia vibrante, iniziò ad errare alla sua ricerca,
per lavorarlo e svelarne i misteri.
Cercò sulla terra, sotto e dentro le pietre, e trovò altri metalli preziosi.
Apprese dal cielo il mistero del fuoco, dono prodigioso che custodì per millenni.
L’uomo imparò la tecnica e l’arte metallurgica, rafforzò il suo corpo e affinò la sua mente.
Quando finalmente comprese le leggi della Grande Mater e il Fuoco gli fu alleato,
trasmutò i metalli e compì opere egregie per restituirle al cielo.

Queste parole per introdurre e presentare La Fucina di Efesto, il laboratorio milanese di sperimentazione metallica guidato dal Maestro d’arte Alessandro Rametta, che  da più di venti anni indaga il rapporto tra arte, filosofia, design e interior. I progetti de La Fucina di Efesto si avvalgono di una simbologia che unisce al potere evocativo della mitologia classica le suggestioni alchemiche della trasmutazione dei metalli.

La collezione Memorie Celesti, presentata lo scorso giugno Edit Napoli, innovativa fiera di settore ideata da Domitilla Dardi ed Emilia Petruccelli, racconta con grande intensità  questo approccio stilistico .

La collezione è composta da quattro opere uniche, che mostrano inediti punti di vista sul metallo, sapientemente lavorato e plasmato  .

Fonte d’ispirazione per questi quattro oggetti scultorei è il richiamo ancestrale dell’uomo nei confronti del fuoco e del metallo, e del suo continuo anelito verso il cielo e le stelle, che si traduce in una serie di concept-object composti da calotte metalliche forgiate a fuoco.

Gli oggetti in collezione sono: An-Bar in acciaio inox, Matrix in rame, Talos in bronzo e Orichalcum in ottone. Ogni prodotto è  realizzato con una diversa tecnica di lavorazione, in un perfetto equilibro tra reinterpretazione dell’antico e approccio contemporaneo. 

An-Bar il cui nome deriva dal termine sumerico AN-BAR, il vocabolo più antico che designa il ferro, è costituito dai segni pittografici “cielo” e “fuoco”. Qui l’acciaio inox, è lavorato a fuoco attraverso due tecniche differenti, creando un’inedita dicotomia che segna la trasformazione dell’acciaio inossidabile dallo stato lucido al caos. 

Matrix racconta  degli antichi alchimisti attratti dalla straordinaria colorazione del rame: si dice che  distinsero 569 riflessi cromatici per la pura gioia della vista. Il  rame è il materiale al centro di questa opera esaltato da una raffinata lavorazione della superficie piana della calotta. Una finissima cesellatura applicata al metallo che, mantenuto ad uno spessore elevato, rivela una sorprendente maestria tecnica.

Talos, è l’ opera della colezione forgiata in bronzo che si ispira al mitico gigante di bronzo, invulnerabile guardiano di Creta che ogni giorno perlustrava l’isola. Per sconfiggere i nemici si gettava nel fuoco ad elevatissima temperatura per poi emergere incandescente e incenerirli. L’oggetto, sbalzato e intagliato, segue le fluidità naturali del cratere. All’interno, la concavità è una superficie specchiante in cui riflettersi .

Infine Orichalcum, dove ad essere protagonista è l’ottone lega di rame e zinco simile al leggendario oricalco lega leggendaria di rame e zinco  che si racconta venisse estratto ad Atlantide le cui mura splendevano di “oricalco dai riflessi ignei”

 La superficie dalla finitura lucida viene qui  increspata da una lavorazione a fuoco definita dallo stesso Alessandro Rametta “barba di filosofo” che ne va a scavare e smuovere la liscia compostezza.

La collezione prosegue il percorso di  sperimentazione dei metalli da sempre molto caro a La Fucina di Efesto.

Process where Alessandro Rametta and Andrea Capriotti sculpt metal

Il risultato di questo processo incessante di sperimentazione della materia e dei suoi limiti, ha portato ad un ampliamento della produzione: dalle opere d’arte per prestigiose committenze pubbliche, alle realizzazioni di interior design su misura,ai sistemi d’arredo modulari,  a cui si aggiungono ora anche opere preziose, di piccolo taglio, che nascono sul confine sempre più sottile tra arte e design.