Columbus continuum. 100 anni di un’industria metallurgica milanese, è il titolo di una serie di mostre e attività, che si sviluppano nel corso di un anno, collegate ai cento anni di Columbus, azienda metallurgica italiana specializzata nella produzione e lavorazione del tubo metallico e delle sue diverse applicazioni. Le 4 mostre avranno luogo nella galleria Antonio Colombo Arte Contemporanea, da vent’anni punto di riferimento a Milano (Via Solferino 44) per l’arte figurativa contemporanea, fondata da Antonio Colombo nel 1998.
Nel corso di cent’anni – l’azienda è stata fondata da Angelo Luigi Colombo nel 1919 a Lambrate – ha sviluppato diverse lavorazioni legate alla metallurgia e realizzato prodotti finiti in svariati ambiti, dai mezzi di trasporto all’arredamento.
Per raccontare le tante storie presenti
in questa vicenda imprenditoriale unica, collegata al fondatore e al
figlio Antonio Colombo, sono state organizzate quattro mostre che
ricostruiscono l’intervento nei diversi settori, dedicate
rispettivamente ai mobili metallici; ai tubi d’acciaio per i telai
delle biciclette; alla storia generale dell’azienda e ai suoi
caratteri di innovazione e ricerca che l’ha spinta ad operare e
collaborare per grandi realizzazioni, dagli aeroplani alle
automobili; ed infine alla costante attenzione e relazione con il
mondo dell’arte.
Oggi l’attività di Antonio Colombo continua
nel mondo del ciclismo con i marchi Columbus, che produce tubi
d’acciaio e forcelle in carbonio per biciclette, e Cinelli,
produttore di telai e componenti per bici.
La prima mostra Flessibili Splendori: Columbus e il mobile in tubo metallico, curata da Alessandra Bassi e con il progetto di allestimento di Franco Raggi è dedicata alla produzione dei mobili in tubo metallico avviata dall’azienda A.L. Colombo nel 1933 e conclusasi nell’immediato dopoguerra.
Tale produzione ha inizio quando viene acquisita la licenza esclusiva per la produzione in Italia dei mobili metallici dell’azienda zurighese Wohnbedarf, che aveva sviluppato modelli con molti architetti, come Alvar Aalto, Sigfried Giedion, Werner Moser, Alfred Roth o Flora Steiger, ma soprattutto con Marcel Breuer che dalla metà degli anni venti aveva progettato all’interno del Bauhaus con il tubolare d’acciaio.
Columbus realizza, su licenza, mobili “originali” con la competenza specialistica e di qualità nella lavorazione del tubo d’acciaio ma anche della sua curvatura, esito di un processo assieme meccanico e di perizia esecutiva manuale.
Non è dunque un caso che l’architetto Giuseppe Terragni – e prima di lui Giuseppe Pagano, fra l’altro per il design di un diffusissimo portaombrelli – si rivolgesse proprio a Columbus per gli arredi in tubo metallico degli edifici comaschi della seconda metà degli anni Trenta, come la Casa del Fascio o l’asilo Sant’Elia. Poltrona e sedia, con il caratteristico sbalzo elastico, adottate in entrambE le architetture, vennero prodotte in piccole serie “industriali”.
Fra i progettisti italiani, un’altra collaborazione prestigiosa di Columbus è stata con Piero Bottoni, in occasione della VI Triennale di Milano del 1936, dove per la Sala d’attesa di uno studio dentistico vengono sperimentate diverse soluzioni per poltrone basate su un originale incrocio elastico.
Quella di Columbus è una vicenda importante per la storia del design italiano, che è stato possibile salvaguardare e ricostruire grazie alla meritoria volontà di Antonio Colombo, figlio di Angelo Luigi, che ha voluto costituire l’Archivio Columbus, incentivando studi, pubblicazioni (il volume Flessibili splendori. Il mobile in tubolare metallico. Il caso Columbus, Electa, 1998), iniziative e mostre, come quelle che si svolgeranno quest’anno in cui ricorre il centenario di fondazione dell’azienda paterna.
L’Archivio Columbus rappresenta un unicum a livello internazionale di un patrimonio salvaguardato nel tempo, costituito da centinaia di arredi originali, progetti e disegni, cataloghi e pubblicità propri e della concorrenza, stampi in legno per la produzione e documenti. Un antesignano archivio d’impresa, attivo dalla metà degli anni Novanta, che ben testimonia la dimensione caratteristica dell’imprenditoria avanzata in Italia, unione di capacità di ricerca e innovazione, dialogo con il progetto e un’appropriata e visionaria dimensione culturale.
A seguire, a partire da Novembre, altre
tre mostre: la prima mostra vuole mettere in evidenza il contributo
cruciale di Columbus all’evoluzione del ciclismo professionistico,
grazie alla produzione di tubi d’acciaio speciale utilizzati per la
realizzazione di biciclette d’eccellenza di campioni del calibro di
Coppi, Anquetil, Ritter, Merckx, Moser, e l’altrettanto
fondamentale ruolo che l’azienda gioca oggi nel contesto del
rinascimento dell’acciaio e dei maker, allievi dei telaisti
storici, che stanno dando nuova vita ai telai d’acciaio.
La
seconda, che colloca Columbus all’interno del più ampio panorama
della storia d’impresa italiana. La vita dell’azienda sarà
ricostruita attraverso le tappe chiave della sua produzione, come gli
approfonditi studi sulla metallurgia, testimoniati da prodotti,
brevetti e soluzioni tecniche.
La terza (e ultima di quattro) esplora il rapporto tra bicicletta, velocità, tubi Columbus, Cinelli e il mondo dell’arte.