Daniel González #WhatsupArgentina Mi Casa Tu Casa

Pubblicato il Di in Eventi

Il Museo de Arte Contemporáneo Buenos Aires (MAR) di Mar del Plata è lieto di presentare la prossima architettura effimera dell’artista argentino Daniel González creata attraverso l’app di messaggistica WhatsApp.
Nel progetto intitolato “#WhatsupArgentina Mi Casa Tu Casa” il pubblico reale e virtuale è invitato a partecipare all’intero processo creativo che plasmerà la realizzazione dell’opera per il Museo argentino.
Il MAR Museo supporta la ricerca artistica di González sulle installazioni ad alto coinvolgimento del pubblico, che da più di 12 anni sviluppa in spazi pubblici e privati. La libertà del processo creativo e la partecipazione pro-attiva del pubblico sono il focus attorno al quale si sviluppa #WhatsupArgentina Mi Casa Tu Casa” di González in due direzioni: una disseminazione virtuale e una ricerca materiali in loco. Nella realtà virtuale di Internet, il museo e l’artista chiedono di rispondere ad una semplice domanda “com’è la casa dei tuoi sogni?”
raccontata attraverso parole, immagini, video o messaggi vocali inviati al numero Whatsapp del museo +54 223 423 4654. Questi input saranno raccolti e inclusi nella progettazione dell’opera. Nella sede del museo, invece, è aperta una ricerca di oggetti comuni che verranno fisicamente utilizzati per la realizzazione della prima “casa dei sogni collettiva” mai costruita nelle sale di un Museo pubblico. Tutte le persone che contribuiranno sia virtualmente che concretamente alla realizzazione diventeranno co-autori dell’opera con l’artista Daniel González.
#WhatsupArgentina Mi Casa Tu Casa è una architettura di stati di animo, sogni e libertà, definendosi come processo di progettazione architettonica, senza soluzione di continuità, ispirato al modello paesaggistico sudamericano. Ne sono un esempio le costruzioni nel quartiere Caminito in Buenos Aires, il quartiere Arco Iris in Indonesia e le tipiche favelas latinoamericane, dove l’applicazione creativa della precarietà si riflette nelle fasi di costruzione, nella scelta dei materiali per la soddisfazione di un bisogno o necessità impellente.

 

Ciò che è scelto impulsivamente o realizzato istintivamente acquisisce lo status di elemento costitutivo “definitivo” senza elaborazione o ponderazione successiva, sradicata di morale o giudizio sociale. Ne risulta un modulo abitativo che risponde a bisogni immediati ed estemporanei, senza elaborazione in termini di coerenza o di rispetto di canoni architettonici contemporanei.
In seguito ad una minuziosa osservazione della cultura e dell’identità argentina, si riconosce in ogni cittadino una estrema capacità di adattamento alle variabili, siano esse sociali, economiche e/o lavorative, che li spingono a reagire in modo spontaneo alla soddisfazione dei bisogni, dando una nuova semantica nel ripensare la realtà.
Questa capacità di adattamento è direttamente influenzata dall’instabilità del panorama storico-economico e politico del Paese e si riflette in una abilità multitasking autoctona al limite dell’immaginazione.
Ogni argentino reinventa la propria quotidianità ripensando ogni gesto in modo creativo, risemantizzando le azioni e decontestualizzando le relazioni, rendendo di fatto impossibile una lettura univoca e lineare della propria personalità.
González chiede a tutti gli argentini di inserire il profilo “artista” nella propria personalità e interpretare l’idea di casa/spazio abitativo nel modo più argentino possibile.