Donne designer in Friuli Venezia Giulia

Pubblicato il Di in Eventi

La capacità di osservare i fatti con occhi sempre nuovi, armati di curiosità e spirito critico, è una delle principali caratteristiche che qualifica un’istituzione culturale. E come ogni museo che si rispetti, il MuDeFri_Museo del Design del Friuli Venezia Giulia si adopera per portare avanti questo compito, volgendo il proprio sguardo verso i protagonisti della storia del design in Friuli Venezia Giulia e mantenendo un dialogo aperto con lo scenario nazionale. Le mostre virtuali che il MuDeFri pubblica sul sito www.mudefri.it, uno spazio espositivo a tutti gli effetti, accompagnano il pubblico alla scoperta di fatti e personaggi poco conosciuti, attraverso percorsi user-friendly che consentono approfondimenti e digressioni di facile lettura.

Ne è un esempio la mostra Donne designer in Friuli Venezia Giulia, che prosegue un discorso avviato dalla rassegna Women in Italian Design, proposta da La Triennale di Milano nel 2016, per indagare il ruolo della donna nella storia del design italiano del Novecento. Un tema problematico come quello della questione di genere, viene affrontato a partire dalla necessità di riscrivere una storia nella quale la figura femminile, rimasta sempre al margine, possa essere ripensata e valorizzata.

Le designer menzionate in quell’occasione dalla curatrice Silvana Annicchiarico sono state nove, ovvero, Gae Aulenti, Cristina Celestino, Neera Gatti, Elisa Gargan Giovannoni, Monica Graffeo, Anna Aurora Lombardi, Paola Paronetto, Gertrudi Muller Patriarca e Lella Vignelli. Una selezione che il MuDeFri ha deciso di espandere per dare vita a una vera e propria costellazione di donne nate in Friuli Venezia Giulia che si sono distinte nel campo della progettazione industriale e artigianale.

55 le designer finora individuate, in un censimento in progress che si amplia passo passo con i profili delle donne di ieri e di oggi, che la mostra virtuale presenta attraverso una biografia essenziale e una selezione di progetti.

Uno spazio importante, in apertura, viene dato alla goriziana Elvira Luisa Morassi, grande assente nella rassegna Women in Italian Design, che fu allieva di Piero Portaluppi e Gio Ponti, nonché la prima donna a laurearsi in Architettura al Politecnico di Milano nel 1928. Dopo gli anni di formazione universitaria e un periodo di lavoro a Parigi, la Morassi decide di fare ritorno alla sua terra d’origine, dove diventa un’attiva sostenitrice dell’artigianato locale. L’excursus include anche Gae Aulenti, nata in provincia di Udine e Milanese d’adozione, che invece non dichiarò mai un’appartenenza al Friuli, oltre al semplice dato biografico.

Al dibattito sollevato della Triennale, il MuDefri ha affiancato altre stimolanti riflessioni che vanno oltre la questione di genere. È possibile riconoscere un genius loci friulano nell’ambito del design? Se sì, questo è equamente distribuito o alcune città prevalgono? Inoltre, quanto può influire un territorio nell’espressione creativa?
Le risposte prevedono inevitabilmente molteplici sfaccettature e sono lasciate in mano al visitatore.