GIO PONTI. AMARE L’ARCHITETTURA

Pubblicato il Di in Eventi

Si è inaugurata il 26 novembre al MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo, a Roma, la mostra GIO PONTI. AMARE L’ARCHITETTURA, a cura di Maristella Casciato e Fulvio Irace con Margherita Guccione, Salvatore Licitra, Francesca Zanella.

Roma, Museo del Maxxi 26 11 2017 OPENING: GIO PONTI. AMARE L’ARCHITETTURA a cura di Maristella Casciato, Fulvio Irace con Margherita Guccione, Salvatore Licitra, Francesca Zanella ©Musacchio/Ianniello/Pasqualini
Foto Musacchio, Ianniello & Pasqualini, courtesy Fondazione MAXXI 

A quarant’anni dalla sua scomparsa, il MAXXI dedica all’architetto, designer, art director, scrittore, poeta, critico e artista integrale a 360°, una grande retrospettiva che ne studia e comunica, a partire dal racconto della sua architettura, la poliedrica attività.

Esposti materiali archivistici, modelli originali, fotografie, libri, riviste, classici del design strettamente collegati ai suoi progetti architettonici e organizzati in otto sezioni che evocano concetti-chiave espressi dallo stesso Ponti. L’ allestimento è immersivo e scenografico e suggerisce l’idea dello spazio del maestro: fluido, dinamico, colorato.

Roma, Museo del Maxxi 26 11 2017 OPENING: GIO PONTI. AMARE L’ARCHITETTURA a cura di Maristella Casciato, Fulvio Irace con Margherita Guccione, Salvatore Licitra, Francesca Zanella ©Musacchio/Ianniello/Pasqualini
Foto Musacchio, Ianniello & Pasqualini, courtesy Fondazione MAXXI 

Alcantara, che dal 2011 porta avanti con il MAXXI un sodalizio che esplora le illimitate potenzialità e le molteplici capacità espressive del materiale, attraverso un programma di mostre annualmente coprodotte, è stato scelto per personalizzare alcune opere di questa importante retrospettiva.

Nella lobby del museo, il visitatore viene infatti accolto da una potente installazione di grandi stendardi in Alcantara, sospesi negli spazi a tutta altezza di Zaha Hadid, che riproducono facciate stilizzate di grattacieli evocando lo skyline di una mai vista città pontiana. Per la realizzazione di queste imponenti strutture è stato utilizzato materiale di differenti colori: dall’arancio al verde in varie tonalità alternati a nero, grigio e blu, per riprodurre in pannelli di grandi dimensioni le facciate dei grattacieli.

Roma, Museo del Maxxi 26 11 2017 OPENING: GIO PONTI. AMARE L’ARCHITETTURA a cura di Maristella Casciato, Fulvio Irace con Margherita Guccione, Salvatore Licitra, Francesca Zanella ©Musacchio/Ianniello/Pasqualini _
Foto Musacchio, Ianniello & Pasqualini, courtesy Fondazione MAXXI 

Sono in Alcantara anche i tendaggi la reading room, spazio che richiama l’interno della casa milanese di via Dezza, residenza che Gio Ponti abitò, dal ’57 in avanti, e che contiene tutte le invenzioni pontiane, con la riproduzione del pavimento ceramico e la presenza degli arredi da lui disegnati.

Realizzata in collaborazione con il CSAC Centro studi e archivio della comunicazione dell’Università di Parma e Gio Ponti Archives, la mostra GIO PONTI. AMARE L’ARCHITETTURA presenta materiali che permettono di scoprire un protagonista eccellente della produzione italiana di architettura, il cui lavoro ha lasciato tracce importanti in diversi continenti.

Versatile, funzionale, adatto a molte applicazioni e interpretazioni, Alcantara regala ad alcuni elementi in mostra colore e morbida tattilità, rendendo omaggio a sua volta ad uno dei più grandi maestri del dopoguerra.

In copertina: Foto Musacchio, Ianniello & Pasqualini, courtesy Fondazione MAXXI