Il Centro Culturale Sheikh Abdullah Al Salem, il maggiore polo culturale pubblico del Kuwait e uno dei complessi museali più grandi al mondo, ha scelto Venezia come prima tappa di un ambizioso progetto internazionale dedicato all’arte contemporanea. A partire dalla mostra intitolata In My Dream I Was in Kuwait a cura di Francesca Giubilei e Luca Berta di VeniceArtFactory, aperta dal 15 giugno al 28 novembre alla Scuola dell’Arte dei Tiraoro e Battioro in Campo San Stae, si svilupperà un ricco programma di scambi e workshop tra giovani artisti kuwaitiani e artisti e artigiani veneziani, che terminerà in Kuwait nel 2020. Il Centro Culturale Sheikh Abdullah Al Salem, costituito da sei musei dedicati alla scienza e alla tecnologia, alla storia naturale, alla storia arabo-islamica e alle Belle Arti, è il fiore all’occhiello del rinascimento culturale della città di Al Kuwait voluto dal governo kuwaitiano per facilitare lo scambio di conoscenze e promuovere le diverse espressioni della creatività.
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Il Centro ha lanciato nel 2019 il programma internazionale istituzionale Heart of Culture, che ha lo scopo di stringere collaborazioni con le più importanti accademie e organizzazioni culturali al mondo e che ha scelto Venezia nell’anno della Biennale d’Arte. Il programma ideato dal Centro Culturale Sheikh Abdullah Al Salem ha offerto a sei artisti kuwaitiani emergenti la possibilità di realizzare delle residenze d’artista all’interno del polo museale. Scopo del programma di residenze è coltivare giovani talenti e facilitare lo scambio grazie a collaborazioni internazionali, e il coronamento di queste esperienze è sia l’opportunità di esporre a Venezia nella mostra In My Dream I Was in Kuwait – che presenta la pluralità delle espressioni artistiche kuwaitiane – sia quella di entrare in contatto con i maestri artigiani veneziani e gli artisti contemporanei che lavorano in Laguna e apprendere da loro attraverso una serie di workshop. La mostra In My Dream I Was in Kuwait avrà due momenti espositivi in cui si potranno ammirare le opere dei sei artisti: da giugno ad agosto e da settembre a novembre. La prima selezione comprende le opere di Amani Althuwaini (nata in Ucraina e residente in Kuwait), Mahmoud Shaker (nato e residente in Kuwait) e Zahra Marwan (nata in Kuwait e residente nel Nuovo Messico) in esposizione fino ad agosto. La seconda, invece, che inaugurerà a settembre, prevede le opere di Ahmed Muqeem (nato e residente in Kuwait), Khaled al Najdi (nato e residente in Kuwait) e Naseer Behbehani (nato a Washington DC, USA e residente in Kuwait) in esposizione fino a novembre. Le opere degli artisti selezionate per il progetto veneziano trattano temi quali le ingiustizie socio-politiche, l’identità culturale e la salute mentale, e presentano l’uso di svariate tecniche, fra le quali la fotografia e la pittura.
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Gli artigiani e gli artisti veneziani inseriti nel programma di scambio e nei workshop Heart of Culture, selezionati da VeniceArtFactory, sono: Tessitura Bevilacqua, che lavora con antiche tecniche di tessitura utilizzando dei telai tradizionali risalenti al XVIII secolo; Leonardo Cimolin, artista e maestro vetraio che crea le proprie opere usando la tecnica del vetro a lume; Silvano Rubino, artista concettuale che lavora con la fotografia e la scultura per creare opere e installazioni uniche; e Veronica Green, giovane pittrice nata in Nuova Zelanda, che vive e lavora a Venezia da quindici anni. Inoltre, gli artisti kuwaitiani collaboreranno direttamente con diversi artigiani locali e nei laboratori della vetreria Simone Cenedese e il laboratorio di incisione Doppio Fondo. Gli artisti veneziani che partecipano al programma Heart of Culture saranno poi invitati a tenere dei workshop e ad esporre le loro opere al Centro Culturale Sheikh Abdullah Al Salem nel 2020.