Il progetto ‘Porta Venezia in Design’, a Milano, nella zona Porta Venezia

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L’idea su cui si basa il circuito è evidenziare i luoghi, talvolta visibili, oppure ‘nascosti’. Non sono solo i palazzi Liberty, che si celano nelle vie di questa ampia zona di Milano. Ma anche showroom del settore arredo, laboratori, negozi, showroom e studi di architettura e specializzati nel progetto, oltre a quelli dei designer. Al fianco di un proliferare di luoghi food che – in particolare negli ultimi anni – scelgono la zona per la loro presenza milanese.

Cui si affiancano eleganti palazzi che ospitano importanti eventi temporanei, durante la design week più importante al mondo: il Fuorisalone. L’aspetto culturale, legato all’eredità Liberty, è sempre nostro focus con visite gratuite, grazie alla collaborazione con FAI-Fondo Ambiente Milano.

Ha scelto di recente la zona, lo studio Park Associati, che in Via Garofalo 31 ha aperto il suo Park Hub. E che rientra nel nostro circuito, ospitando “Insecure: Public Space in the Age of Big Data”, progetto di Žan Kobal e Weixiao Shen – a cura di Virginio Briatore – che mira a sfidare lo status quo dei sistemi di sorveglianza, modificando la natura del suo nucleo centrale: la telecamera di sorveglianza. Sovvertendo il comportamento freddo, silenzioso e immobile della fotocamera, la mostra intende favorire il coinvolgimento critico e avviare una discussione sulle norme di sicurezza degli spazi pubblici. La dicotomia tra lo scopo delle telecamere di sicurezza e l’insicurezza dei loro comportamenti porta l’individuo a interrogarsi su come gli spazi pubblici siano controllati da autorità esterne piuttosto che dal loro stato di effettiva sicurezza. L’eclettico duo di designer, Žan Kobal e Weixiao Shen, della Design Academy di Eindhoven, si sono concessi la visione di un futuro orwelliano in cui una dittatura digitale porta alla morte dello spazio pubblico, la limitazione della privacy individuale e una società controllata. Architetto poliedrico è Marie Christine Volterrani, che si dedica a ristrutturazioni, oltre ai suoi progetti di light design – luci parlanti – che porta avanti da anni, con grande passione. Ha il suo studio, con vetrina su strada – lo Spazio Mistral – in Via tadino 5. Si è da poco trasferita in zona, dove ha aperto il suo studio in Via Settala 2 – Manuela Bucci Design – la giovane e promettente designer, che presta la sua esperienza in ‘interface design’ a grandi marchi come Ariston, Indesit, Siemens, per il design di elettrodomestici. Ma che progetta anche idee di product design, come le due sedute Ile Flottante e Papillon, che presenta al fuori salone nella nuova veste in fibra di cellulosa, prodotte da Essent’ial. 1P/Primo Piano è uno spazio che propone soluzioni allestitive dinamiche e integrate in ambito retail, contract, museale e aziendale, grazie alla sinergia tra le aziende che lo hanno ideato – ETT, industria digitale creativa, specializzata in experience design, ABS Group, che progetta e realizza allestimenti in tessuto e Corepixx, che sviluppa soluzioni di comunicazione interattive. Apre il suo concept space esperenziale ai visitatori che potranno provare le postazioni interattive come il tavolo e gli artwall, la virtual e augmented reality, il lightbox dinamico e il videomapping, lo specchio interattivo, le soluzioni di digital signage e la parete scorrevole. Partendo così alla scoperta di tecnologie alla base della capacità dello showroom di cambiare aspetto e configurazione in 24 ore, il cui allestimento è stato ideato con strutture in alluminio e tessuto per la facile sostituzione dei teli di rivestimento e, parallelamente, le tecnologie interattive e i supporti multimediali vengono aggiornati in base alle esigenze.

Tra arte e design, si colloca invece lo spazio di Creazioni d’Interni (Via Rosolino Pilo 16) di Giampiero Romanò, art-designer milanese autodidatta che viaggia alla ricerca dei pezzi vintage dei grandi nomi italiani del design, facendosi una cultura sul campo, attrezzi alla mano. Ironico, visionario e dotato di una grande manualità, sviluppata in anni di lavoro artigianale, inizia a dare voce alle proprie idee ed ispirazioni, creando un universo alternativo fatto di specchi. Sono questi infatti i protagonisti delle sue creazioni: gli specchi. Alcuni li taglia, altri li cuce, li smonta, li illumina, li crivella.

Ami Mops è un negozio-laboratorio artigiano, in via Tadino. Le linee geometriche essenziali ed eleganti, prendono forma attraverso l’uso sapiente di materiali diversi, principalmente resine, plastiche nobili eredi della bachelite che, per la loro leggerezza, consentono costruzioni di monili dai volumi importanti e vantano il know-how di una produzione completamente italiana. Brompton Junction Milano propone una novità assoluta nel mondo bici del brand inglese (Via Melzo, ang. Via Spallanzani) e OneOff le novità design in tema viaggio e leisure, di alcuni selezionati brand. JVstore (via Melzo 7) – concept store di design e accessori moda – si affaccia al fuorisalone con una speciale collezione che miscela affermati brand a nuove proposte. East Market Shop (via B. Ramazzini 6) è il negozio del famoso mercatino vintage cult milanese East Market, che ha aperto in zona Porta Venezia lo scorso novembre, che accoglie la migliore selezione di vintage e second hand. In occasione del fuori salone ODD Garden, in collaborazione con East Market Shop, presenta l’evento di garden design ‘Jungle in Flux’, evento unico basato sull’arte metrobotanica. L’ispirazione dello studio di garden design, incontra la filosofia dello store con un’installazione che vuole riappropriarsi degli spazi, in un’ interazione tra materia ed esseri viventi utilizzando materiali di riciclo.

Michelangelo Foundation for Creativity and Craftsmanship presenta DoppiaFirma. Dialoghi tra pensiero progettuale e alto artigianato, progetto di Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte sviluppato con Living, il magazine di interiors, design e lifestyle del Corriere della Sera – che valorizza l’unione tra l’innovazione del design e la tradizione dei grandi maestri d’arte europei. La finalità è mostrare una collezione unica – di 19 opere o piccole collezioni originali, frutto dello scambio creativo tra un designer/artista e un artigiano, o manifattura d’eccellenza, opere che nascono dalla fertilizzazione reciproca tra cultura del progetto e un saper fare che sia espressione autentica del territorio. Villa Mozart (Via Mozart 9).

Il FAI – Fondo Ambiente Italiano presenta a Villa Necchi Campiglio (Via Mozart 14) la mostra “La stanza di Filippo de Pisis. Luigi Vittorio Fossati Bellani e la sua collezione”, fino al 15 settembre, a cura di Paolo Campiglio e Roberto Dulio. Roma, 1944: una stanza colma di arredi e oggetti preziosi, con quadri alle pareti, quasi tutti di un unico pittore: la stanza di Filippo de Pisis.

La collezione è l’effetto di un sodalizio virtuoso tra pittori che dipingono e scrivono, letterati appassionati di immagini e musica, cultori delle arti e bibliofili: Luigi Vittorio Fossati Bellani ne è l’animatore. La mostra riunisce per la prima volta la collezione di opere, alcune mai esposte al pubblico, che Fossati Bellani aveva raccolto e allestito nella sua casa di Roma. L’esposizione è un omaggio al collezionista e alla sua passione per l’opera di Filippo de Pisis, che amava affiancare alle raffinate tele di Savinio, Rosai e de Witt.