Pareti divisorie in vetro o cieche: perché sceglierle

Pubblicato il Di in Approfondimenti

Durante la realizzazione di un progetto per uffici ed il loro relativo layout ci troviamo di fronte diverse scelte, fra le quali quella di realizzare ambienti più o meno chiusi a seconda del grado di privacy richiesto. Queste suddivisioni possono essere realizzate utilizzando pareti divisorie mobili vetrate o cieche.

Come facciamo però a scegliere quale tipologia di parete è più adatta per creare questi ambienti all’interno della superficie globale?

I parametri di valutazione sono diversi: si parte dall’estetica che svolge un ruolo puramente “emozionale” fino ad arrivare a dati più tecnici e funzionali (taglio acustico, riverbero, privacy,..) senza dimenticare il lato economico. 

Per quest’ultimo punto sicuramente la scelta di utilizzare durante fase iniziale delle semplici pareti in cartongesso sarà sicuramente quella più azzeccata, a discapito però di un layout statico, non riconfigurabile (a meno che non venga realizzato un nuovo cantiere), scarso isolamento acustico ed una manutenzione futura molto onerosa. Con le pareti mobili potremo invece andare ad abbattere tutti i costi del lungo termine riuscendo così ad ammortizzare la spesa iniziale.

Di seguito elencheremo una serie di caratteristiche tipiche delle pareti mobili che, ci auguriamo, possano esservi d’aiuto per l’utilizzo di questo prodotto.

Trasparenza contro parete piena

Negli uffici contemporanei il concetto di trasparenza è diventato fondamentale per permettere alla luce naturale di poter arrivare anche negli ambienti più lontani dalle finestre e per verificare immediatamente l’occupazione di una sala riunioni, la presenza di persona all’interno degli spazi comuni o all’interno del loro ufficio. A livello di progetto globale invece l’ambiente sembrerà molto più ampio e leggero. 

Sarà possibile integrare elementi vetrati con elementi ciechi (es. porta  battente in legno) o andare ad aumentare il livello di privacy visiva degli ambienti applicando sul vetro una pellicola satinata o serigrafata.

Flessibilità

Una delle esigenza principali degli uffici odierni è la possibilità di essere flessibili e facilmente riconfigurabili permettendo agli ambienti di lavoro di adattarsi alle modalità lavorative e alle strutture aziendali che mutano velocemente.

In tal senso le pareti divisorie mobili rappresentano sicuramente un valore aggiunto rispetto al semplice cartongesso poiché ci permetteranno di modificare in ogni momento il layout dell’ufficio. Essendo “appoggiate” sopra il pavimento non si dovrà intervenire su di esso riducendo quindi i costi, tempi e rifiuti rispetto ad una classica parete in cartongesso.

Implementazione

Grazie all’utilizzo delle pareti divisorie sarà possibile implementare la prestazione acustica dove necessario, passando per esempio da un vetro singolo ad un vetro doppio o sostituendo lo stesso con uno più performante. Allo stesso tempo sarà anche possibile intervenire sull’aspetto estetico dell’ambiente, modificando colori e finiture dei rivestimenti, oppure passando da pannelli ciechi a vetrati e viceversa.

Integrazione e contenimento

Altro tema importante che riguarda le pareti mobili è il contenimento: archiviare documenti e oggetti ingombranti ci permetterà di tenere più ordinato l’ambiente di lavoro. Questo sarà possibile utilizzando pareti divisorie attrezzate con contenitori a giorno o con ante, a tutta altezza o combinate con un sopraluce in vetro.

Al loro interno possono essere applicati moltissimi accessori come ripiani metallici, in legno o in vetro oppure trasformarle in guardaroba, potendo modificare la loro configurazione in qualsiasi momento e con pochi e semplici cambiamenti.

Acustica

L’acustica è tra le caratteristiche più importanti quando si progetta l’ufficio ma spesso anche la più accantonata. Di solito il cartongesso viene preferito per ovviare a questo tipo di necessità ma non si tiene in considerazione che le pareti divisorie possono avere prestazioni acustiche  molto più elevate. Utilizzando infatti vetri stratificati 6+6 mm, un PVB acustico 0,76 e guaine isolanti all’interno della struttura, oppure passando da vetro singolo a vetro doppio le pareti vetrate garantiranno un elevato isolamento acustico. Le pareti divisorie cieche possono invece contenere al loro interno materiale fono isolante atto a ridurre al minimo il passaggio sonoro fra due o più ambienti.

Estetica

L’aspetto estetico dell’ambiente di lavoro influisce sulla produttività di chi lo occupa. La diffusione della luce naturale, la possibilità di poter giocare con colori utilizzare materiali diversi (alternare vetro con il legno), pellicole serigrafate personalizzate con colori aziendali o con il logo ci aiuteranno nella creazione di un ambiente confortevole e bello da vivere.

Installazione freestanding

Alcune situazioni progettuali all’interno di palazzi o contesti storici non permettono la realizzazione di opere murarie fisse. In questi casi il cartongesso non potrà minimamente essere preso in considerazione, a favore dell’utilizzo delle pareti divisorie mobili autoportanti che, non avendo la necessità di ancorarsi al soffitto, riescono a sostenersi autonomamente attraverso una struttura di rinforzo, andando inoltre a non intaccare i rapporti aero illuminanti previsti dalla legge.