Francesca Torzo: Chaosmos

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Triennale Milano presenta Chaosmos, mostra personale di Francesca Torzo, a cura di Joseph Grima, che apre la serie di mostre dedicate ad alcune delle più innovative e sperimentali figure di artisti, architetti e designer della scena contemporanea italiana e internazionale. Francesca Torzo porta avanti da tempo un percorso di ricerca e analisi dei linguaggi architettonici, con una particolare attenzione alla sperimentazione sulle potenzialità dei materiali, che vengono proiettati in una dimensione poetica ed emozionale.

Il suo recente progetto per l’ampliamento del centro belga per l’arte contemporanea Z33 ad Hasselt ha ottenuto il premio internazionale di architettura Piranesi Award 2018. Il titolo Chaosmos è una citazione da Finnegans Wake di James Joyce per rappresentare il caos che non si oppone ma si interpone al cosmo. Francesca Torzo trasferisce questo concetto nei suoi lavori attraverso un continuo dialogo tra gli opposti – tra cui è sempre centrale la dicotomia interno/esterno – alla costante ricerca di un equilibrio. Nella mostra queste dualità si manifestano nelle due tende da lei progettate in dialogo con gli spazi di Triennale e con volumetrie, tagli prospettici, condizioni di luce – naturale e artificiale –che variano nel corso della giornata. Nell’atrio al primo piano, una tenda di reti semitrasparenti e cangianti è concepita come una sorta di vestibolo con aperture triangolari, che mette in comunione esperienza e immaginazione, il visibile e l’invisibile. La tenda accoglie un ipnotico scorrere di video con collage di foto di viaggio, che, nel momento in cui sono ricomposti e assemblati, danno il via a un racconto non solo visivo, ma anche orale, per voce dell’architetto, che si ricollega così alle tradizioni dei racconti popolari.

Collocata nell’Impluvium, la seconda tenda, citazione dell’affresco Sogno di Costantino di Piero della Francesca, proietta lo spettatore in una dimensione onirica: il sogno è inteso come mito privato e il mito come sogno pubblico. All’interno della tenda sono presentati undici progetti architettonici, commissioni pubbliche e private in Italia e all’estero, che spaziano dal 2001 al 2019: modellini e riproduzioni in scala in cui l’attenzione è particolarmente rivolta ai materiali impiegati, che da una parte, raccontano il territorio nel quale le opere sono sviluppate, dall’altra inducono lo spettatore a libere associazioni tra il materiale stesso, il progetto e il luogo, facendo leva sul ricordo e sul desiderio.

Accompagna la presentazione di modelli e prototipi dei lavori una serie di disegni e fotografie proiettati su quattro leggere superfici in tessuto, dei “fazzoletti”, strutture tremanti nello spazio. Chaosmos si pone come uno spazio aperto, ma al contempo intimo e raccolto, da vivere e fruire in libertà. Una metafora del pensiero e del fare progettuale di Francesca Torzo.