Anime Manga Storie di maghette, calciatori e robottoni

Pubblicato il Di in Eventi

Fondazione Modena Arti Visive presenta la mostra Anime Manga. Storie di maghette, calciatori e robottoni, che aprirà al pubblico il 12 settembre a Palazzo Santa Margherita.

L’esposizione, a cura di Francesca Fontana ed Enrico Valbonesi, è realizzata a partire dai materiali conservati all’interno della Collezione Museo della Figurina, donata nel 1992 da Giuseppe Panini al Comune di Modena e oggi gestita da Fondazione Modena Arti Visive.


Pikachu, 1999 Topps, New York Dalla serie di 90 carte collezionabili  Pokémon Topps Trading Card Courtesy Comune di Modena, Collezione Museo della Figurina – Fondazione Modena Arti Visive

Come indica il titolo, la mostra si focalizza sul legame tra manga e anime, mettendo in evidenza come nella maggior parte dei casi i cartoni animati giapponesi siano derivati da prodotti editoriali, sebbene non manchino esempi del percorso inverso, per cui celebri anime hanno ispirato la creazione dei corrispettivi manga.

Atlas Ufo Robot Goldrake, 1978. Edierre, Roma. Album per la raccolta di 288 figurine
Courtesy Comune di Modena, Collezione Museo della Figurina – Fondazione Modena Arti Visive

Il percorso espositivo illustra la nascita e le modalità di diffusione tipiche di queste forme di intrattenimento, insegna a decodificarne il linguaggio peculiare e i segni grafici, spiega i generi principali in cui vengono suddivisi i manga, da quelli per l’infanzia – i cosiddetti kodomo – agli spokon a tema sportivo, passando attraverso i cartoni animati del World Masterpiece Theater tratti da opere letterarie occidentali. Alcune sezioni sono dedicate al genere femminile shōjo, di cui fanno parte le celeberrime maghette e le storie sentimentali, e shōnen, storie avventurose per il pubblico maschile, con un focus sui mitici robottoni come Mazinga e Danguard.

Proprio gli anime risultano i protagonisti assoluti dell’editoria delle figurine dagli anni Ottanta in poi. Kiss me Licia, L’incantevole Creamy, Occhi di gatto, Holly e Benji, per fare solo qualche esempio, sono stati compagni dei pomeriggi di bambini e adolescenti che negli album di figurine e nelle card hanno trovato l’opportunità di giocare con i loro personaggi preferiti, intrattenendosi secondo modi e tempi diversi rispetto a quelli televisivi.

Georgie, 1984 Panini, Modena
Dall’album per la raccolta di 240 figurine Courtesy Comune di Modena, Collezione Museo della Figurina – Fondazione Modena Arti Visive

Oggetto di censura che spesso li ha snaturati, questi cartoni animati sono stati criticati aspramente da pedagoghi, genitori e opinionisti. Oggi invece, anche in ambito accademico, sono fioriti studi che riconoscono agli anime un posto importante nel cinema di animazione internazionale, il merito di avere reinventato generi come la fantascienza, il feuilleton, la sit-com e di aver saputo sviluppare un linguaggio nuovo all’interno dei limiti di un budget ridotto.

Anime Manga. Storie di maghette, calciatori e robottoni è un viaggio dalla fine degli anni Settanta ai giorni nostri, una mostra dal forte impatto emozionale, che suscita i ricordi d’infanzia accompagnando il visitatore all’interno di quella stagione di ‘anime boom’ che tanto profondamente ha segnato l’immaginario collettivo.

Gundam (mobile suit), 2004 Panini, Modena Album per la raccolta di 204 figurine
Courtesy Comune di Modena, Collezione Museo della Figurina – Fondazione Modena Arti Visive

In copertina: Lalabel, ca. 1980. Album per la raccolta di 80 figurine Courtesy Comune di Modena, Collezione Museo della Figurina – Fondazione Modena Arti Visive