L’opera contemporanea di un artista della creta e una raffinata collezione di marmi antichi, per una mostra che mette a dialogo l’arte classica dei reperti in pietra con la produzione di un grande scultore dei nostri tempi.
È questo il cuore della mostra “Pietra plasmata”, organizzata da Raffaella Lupi della Galleria Sinopia e Barbara Mazzi Pensieroso del Palazzo delle Pietre, che porta al pubblico una selezione di opere di Riccardo Monachesi in relazione ai frammenti d’epoca della collezione privata di Carlo Mazzi: sculture antiche, fregi intarsiati, capitelli e portali in travertino, che trovano alloggio nel Palazzo delle Pietre, sede dell’esposizione.
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La mostra espone 34 opere,che rappresentano una summa significativa degli oltre quarant’anni della prolifica attività in creta dello scultore romano; dai lavori più recenti, come la serie inedita Do ut des, ultimata quest’anno e creata durante il periodo di lockdown, alla collezione Cubi (prodotta dal 2003 al 2018) e Pneuma (degli anni 2010 e 2011), passando per le opere realizzate a quattro mani con Elisa Montessori (dal 2009 al 2013), scelte all’interno di quella stessa produzione che la Galleria Nazionale di Arte Moderna ha acquisito nel 2011 e collocato presso il Museo Boncompagni Ludovisi.
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A fare da fil rouge al percorso espositivo di “Pietra plasmata” è il continuo dialogo fra le opere dell’artista e la collezione di pietre d’epoca presente nel palazzo. Le sculture di Monachesi sono accostate a cosmatesche, tarsie policrome, capitelli corinzi, oggetti che risalgono a diversi periodi, da quello romano imperiale -I secolo a.C. e III secolo d.C.- all’epoca romanica e al Rinascimento.
«Questa mostra – afferma la gallerista Raffaella Lupi, organizzatrice dell’esposizione insieme a Barbara Mazzi Pensieroso – rappresenta quel dialogo fra epoche e arti diverse fra loro, ma anche fra materiali differenti, che metto al centro della mia ricerca; quello che mi guida, poi, è la materia, su cui l’essere umano ha costruito la sua storia».
Le opere dello scultore sono oggetti senza tempo, elementi astratti dalla grande forza espressiva e attualità ma che utilizzano forme archetipiche e tecniche antiche per rappresentare un mondo arcaico dalla dimensione misteriosa.
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Barbara Mazzi Pensieroso, organizzatrice della mostra insieme a Raffaella Lupi: «Questa mostra riflette lo spirito con il quale abbiamo creato un luogo in cui la materia degli spazi incontra l’esperienza della conoscenza, dando voce alle eccellenze e ai talenti presenti sul territorio, per condividere e promuovere l’arte e la cultura del bello».
La mostra si svolge nel rispetto della normativa in materia di prevenzione della diffusione del contagio, per questo motivo l’ingresso è consentito a un numero massimo di 6 persone ogni ora (info e prenotazioni a info@frammenti.club). È possibile seguire la mostra anche attraverso i canali Instagram degli organizzatori, inoltre a gennaio verrà realizzato un video di documentazione e approfondimento del percorso espositivo, in modo da poter ampliare la partecipazione anche da remoto.