ROBOCOOP: architettura immaginaria e opere in mostra fino al 7 novembre 2020

Pubblicato il Di in Eventi

Divario il nuovo contenitore d’arte sui generis della capitale — torna con una nuova installazione e mostra personale del collettivo ROBOCOOP, progetto di ricerca artistica e sperimentazione urbana. Quadrature modifica radicalmente l’ambiente e l’identità spaziale di Divario inserendo una quinta scenografica a doppia altezza di ispirazione barocca.

Attivo dal 2012, il duo di street artist di origine romana e bolognese RomaBolognaCooperazione — questo il nome per esteso — attraverso il mezzo espressivo del poster (e non solo), decora gli spazi vuoti e i muri dimenticati delle nostre città, con suggestivi e convincenti artefici architettonici.

A partire da sabato 19 settembre 2020 h 14.30 – 21.30 (ingressi contingentati; gli artisti saranno presenti dalle 18.00), l’opera site-specific temporanea in scala 1:1 crea una finta architettura, di colore rosso pompeiano, che si apre su un paesaggio immaginario di Prati e della Città del vaticano, dando vita a una profondità del tutto illusoria, ma plausibile ed efficace.

L’installazione, attraverso la riproduzione di un’immagine modellata in digitale dagli artisti e stampata su telo, richiama nella sua impostazione diversi riferimenti architettonici e pittorici del passato come la Sala dei Palafrenieri (1619-1621) di Palazzo Lancellotti a Roma o le sfarzose sale della Villa di Poppea a Oplontis (I secolo a.C.).

Il titolo della mostra Quadrature, trae ispirazione dal Quadraturismo, genere pittorico nato nella seconda metà del Cinquecento che consisteva nella realizzazione di quadrature, cioè di architetture dipinte su pareti e soffitti all’interno di una rigorosa intelaiatura prospettica e illusionistica.

Attraversando l’installazione, nell’ultima sala di Divario, l’esplorazione del nuovo panorama continua con le opere esposte: estratti, stralci, suggestioni, finestre di colore in cui ROBOCOOP sposta il punto di vista del belvedere e approfondisce il rapporto tra l’elemento architettonico che incornicia e il paesaggio che sconfina, proprio come accade nell’installazione realizzata per lo spazio della galleria.