Una splendida vetrina per scoprire e ammirare l’altissimo artigianato che si cela dietro la creazione di oggetti di lusso.

Pubblicato il Di in Eventi

Nella mostra Dettagli: Genealogie dell’Ornamento, Judith Clark, nota curatrice e designer di mostre sulla moda, presenta il potere trasformativo dell’alto artigianato. Situata nelle ampie Sale del Convitto, la mostra si sviluppa su più livelli ed esibisce il savoir-faire di quindici maison del lusso specializzate nella creazione di orologi e gioielli, calzature e accessori in pelle, alta moda, kimono, profumi e molto altro ancora. I visitatori potranno osservare i maestri artigiani al lavoro nell’intimità dei loro studi, ispirati al dipinto di Antonello da Messina San Girolamo nello studio. Tra gli altri, un orologiaio di Vacheron Constantin, un calzolaio di Salvatore Ferragamo e un creatore di kimono di Chiso sveleranno i gesti segreti necessari per realizzare pezzi unici. Le pannellature dei muri e i pavimenti, realizzati a mano appositamente per la mostra, rifletteranno il patrimonio di ciascun mestiere e degli strumenti a essi correlati.

Laila Pozzo©Michelangelo Foundation 


Al centro di ciascuna delle due sale che costituiscono la mostra spiccano degli speciali allestimenti museali che fanno risaltare la squisita fattura degli oggetti esposti. Questi spazi, che Judith Clark ha ribattezzato Costellazioni, esplorano inoltre l’influenza del Giappone sugli artigiani europei, permettendo a oggetti diversi di interagire tra di loro. Le Costellazioni creano dei ponti tra i secoli e gli oggetti, dando vita a genealogie stimolanti. Un kimono storico realizzato da Chiso, per esempio, ci riconduce al proprio studio di pittura. Alle sue spalle, un abito di Chanel risalente al 1927, a sua volta di ispirazione nipponica e che è stato concesso in prestito dal Kyoto Costume Institute, ci riporta all’atelier di Lemarié di Chanel.
Nella sua veste di curatrice e realizzatrice di mostre, Judith Clark sa che i visitatori entrano nello spazio espositivo portandosi dietro le proprie storie e associazioni. Ed è proprio su questo che si basa il concetto di Dettagli: Genealogie dell’Ornamento: una serie di libere associazioni che si sviluppano all’interno della mostra. «Un obi da kimono può trasformarsi nel dettaglio di una spilla preziosa», spiega la curatrice. «Cominciamo così a immaginare una sorta di genealogia del design, che attira l’attenzione su diverse incarnazioni simboliche».

Dettagli: Genealogie dell’Ornamento è ambientata nelle Sale del Convitto presso la Fondazione Giorgio Cini. È una delle 17 mostre tematiche di Homo Faber 2020, organizzato dalla Michelangelo Foundation.

Secondo Judith Clark, l’aspetto eccitante e al contempo stimolante della mostra risiede nel fatto che presenta quindici maison che non solo realizzano prodotti molto diversi, ma che apportano ciascuna il proprio bagaglio di tradizioni. A suo avviso, il potere di Homo Faber è di saper esplorare i denominatori che sono comuni all’artigianato d’eccellenza:
«Homo Faber si concentra sempre sulla persona al centro del processo. Mette a fuoco una maestria che è essenzialmente umana, e necessaria per la realizzazione di questi magnifici oggetti». – Judith Clark

Parte del percorso è dedicato proprio al mestiere della realizzazione di mostre. Gli studenti della City and Guilds of London Art School danno una dimostrazione di come si intaglia un pannello o prepara un manichino. Quest’aspetto si riferisce al tema più ampio della mostra, spiega Judith Clark: «Richiama l’attenzione sul fatto che l’intero processo è realizzato dalla mano dell’uomo».

In copertina: Cristophe Coenon©Hermès