V-A-C Foundation: GES-2 apre a Mosca

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La V-A-C Foundation ha inaugurato la sua nuova sede, GES-2 realizzata dall’architetto Renzo Piano, con un progetto site-specific dell’artista islandese Ragnar Kjartjansson.

Renzo Piano’s sketch © Renzo Piano

La V-A-C è stata fondata a Mosca nel 2009 da Leonid Mikhelson e Teresa larocci Mavica e, fin dalla sua creazione, ha prodotto un calendario costante di mostre, performance dal vivo, programmi socioculturali e progetti coprodotti con partner internazionali. La Fondazione pone la produzione culturale al centro della sua missione.

La GES-2 è una centrale elettrica dismessa risalente al 1907, situata sul Bolotnaya Embankment sull’isola di Balchug, nel centro di Mosca. La V-A-C Foundation ha acquisito l’edificio principale e l’area circostante nel 2014 e ha incaricato il Renzo Piano Building Workshop di progettare una nuova importante meta culturale per la città di Mosca. L’edificio principale, a sua volta, si sta trasformando in un’area di attività a pianta aperta e fungerà anche da passaggio protetto per i pedoni. La GES-2 sarà dotata di spazi per mostre, programmi performativi e di apprendimento, nonché di un teatro dalla facciata in vetro provvisto di 420 posti a sedere, con vista su un boschetto di betulle.

Il complesso comprenderà anche una biblioteca, un negozio, caffetterie e un ristorante, e un blocco residenziale. La GES-2 sarà energeticamente efficiente grazie all’uso di pannelli solari e di un sistema che raccoglie e ricicla l’acqua piovana. Una struttura storica a volta di mattoni rossi (un ex magazzino di vodka Smirnoff) sarà trasformata in un laboratorio aperto per la comunità creativa, diventando il centro di sperimentazione e produzione culturale della GES-2.

Rendering © RPBW

Ragnar Kjartansson (1976, Reykjavik) è un performance artist di fama internazionale, le cui opere esplorano gli stati emotivi: il dolore, la malinconia e la solitudine, l’amore profondo e il potere della gioia.

Utilizza la musica – che spazia tra generi molto diversi tra loro come il pop, il punk, il folk e l’opera – e oggetti di scena, costumi e scenografie per spettacoli, spesso della durata di diverse ore, che impiegano la ripetizione per ottenere un effetto monotono e, allo stesso tempo, paralizzante e ammaliante. La V-A-C ha invitato Kjartansson ad occupare l’intera GES-2 per il periodo inaugurale di sei mesi. Intitolato Santa Barbara, il suo progetto prevede una serie di mostre interconnesse, proiezioni cinematografiche, programmi musicali e attività di apprendimento, nonché un set cinematografico. La V-A-C ha concesso a Kjartansson l’intero spazio disponibile e l’opportunità di intervenire ad ogni livello per creare – temporaneamente – l’istituzione dei suoi sogni. Fedele al suo approccio collaborativo, Kjartansson affronterà la sfida con il pieno coinvolgimento del proprio studio e dello staff della V-A-C, consentendo alla co-creazione di guidare lo sviluppo del progetto.

Rendering © RPBW

Il suo intervento si svilupperà intorno a Santa Barbara, la prima telenovela americana a essere trasmessa dalla televisione russa e la soap opera più lunga della storia del paese. La popolarità di Santa Barbara in Russia coincise con il periodo successivo al crollo dell’Unione Sovietica e alla transizione del paese verso un diverso quadro economico, sociale e culturale. Si ritiene che Santa Barbara abbia svolto un ruolo importante nella formazione della prima generazione di russi post-sovietici. Affascinato dalla forza emotiva delle soap opera e dall’impatto della lunga e ripetitiva narrazione di Santa Barbara, incentrata sulle ricche famiglie californiane e sulle loro lotte per l’amore, il potere e il denaro, Kjartansson si è prefisso il compito di costruire studi televisivi improvvisati lungo la Prospekt (così è chiamata la navata centrale laterale all’interno dell’edificio principale della GES-2).

Rendering © RPBW

Questo gigantesco palcoscenico sarà utilizzato per rievocare dal vivo gli episodi di Santa Barbara trasmessi in Russia tra il 1992 e il 2002, per poi riprenderli con una videocamera. Le sceneggiature originali saranno realizzate in russo con un cast di attori, artisti e sognatori. L’arte della messa in scena, l’impatto culturale dei luoghi comuni e l’impossibilità pratica di rappresentare 1823 episodi in un periodo di tempo limitato sono le ossessioni dell’artista poste in evidenza da questo progetto intraprendente.

In copertina: Rendering © RPBW