Lo studio Dotdotdot firma il progetto di interaction design della mostra “Raffaello e la Domus Aurea. L’invenzione delle grottesche”

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Rivivere lo stupore dei grandi pittori rinascimentali – fra cui Pintoricchio,
Filippino Lippi e Signorelli – che si calarono a lume di torcia all’interno della Domus Aurea scoprendo le grottesche, immedesimarsi in Raffaello attraverso i suoi primi studi di queste antiche decorazioni parietali, ritrovarsi al cospetto del leggendario Laocoonte nell’oscurità di un
suggestivo ambiente sotterraneo: sono solo alcune delle emozioni che il pubblico potrà provare grazie all’esperienza multisensoriale digitale progettata ad hoc dallo studio Dotdotdot per “Raffaello e la Domus Aurea. L’invenzione delle grottesche” in programma a Roma dal 23
giugno al 31 dicembre 2021.

Realizzata in occasione del cinquecentenario della morte di Raffaello Sanzio, la mostra – a cura di Vincenzo Farinella e Alfonsina Russo con Stefano Borghini e Alessandro D’Alessio – è promossa dal Parco archeologico del Colosseo e prodotta da Electa.


Il percorso espositivo multimediale mette in scena la ricerca artistica e le storie contestualizzate all’interno del padiglione neroniano, attraverso sei installazioni e un progetto di narrazione visiva e sonora che si sviluppa attraverso un’esperienza multisensoriale, poetica ed evocativa dedicata al tema delle grottesche, a partire dall’apice della loro interpretazione
magistrale con Raffaello fino alla successiva diffusione nel mondo.

La celebre dimora di Nerone riapre le sue porte al pubblico con un allestimento immersivo concepito e realizzato dallo studio Dotdotdot – nato a Milano nel 2004, tra i primi in Italia a operare nell’ambito dell’Interaction Design – con l’obiettivo di raccontare in modo inedito le opere e le antiche vicende legate alla pittura antica sepolta nelle “grotte” dell’originaria Domus Aurea. La loro scoperta avvenne intorno al 1480 ad opera di alcuni pittori – tra i quali Pintoricchio, Filippino Lippi e Signorelli – che per primi si calarono a lume di torce nelle cavità del colle Oppio per ammirare decorazioni pittoriche di antichi ambienti romani, fino all’arrivo di Raffaello che comprese a fondo la logica dei sistemi decorativi della residenza neroniana, riproponendoli in numerosi capolavori, per la prima volta svelati al pubblico attraverso le potenzialità del digitale.
“La mostra diviene rappresentazione della ricerca scientifica, delle scelte curatoriali e narrative che stanno alla base del percorso espositivo – dichiara Laura Dellamotta, co-founder e General Manager di Dotdotdot – “Il sapiente utilizzo del multimediale consente di raccontare storie e vicende per creare ponti concettuali e di contenuto tra capitoli tematici apparentemente distanti e in un lasso temporale ampio. Nonostante la complessità tecnica dell’allestimento, non è su questo che è importante soffermarsi, quanto invece sull’esperienza inedita, personale e formativa di contenuti storico-artistici eterogenei e prevalentemente non accessibili, messi in scena solo grazie al digitale.”

“Raffaello nella Domus Aurea. L’invenzione delle Grottesche” è un’esperienza multisensoriale interamente affidata al digitale, un percorso alla scoperta dell’impianto figurativo delle Grottesche, l’apice della loro interpretazione con Raffaello e la loro diffusione nel mondo. Un racconto sullo sfondo della straordinaria Domus Aurea, non soltanto scenografia dell’allestimento, ma luogo che rievoca storie che si intrecciano con
Raffaello e i protagonisti della scoperta delle Grottesche. Come ad esempio il ritrovamento del gruppo scultoreo del Laocoonte e il progetto di Nerone per la Sala Ottagona.
Più che delle opere d’arte, la mostra diviene la rappresentazione della ricerca scientifica e delle scelte curatoriali e narrative alla base del percorso espositivo.
Il sapiente utilizzo del multimediale consente di creare ponti concettuali e di contenuto tra storie apparentemente distanti che si intrecciano nello spazio.

Non è l’opera in sé al centro dell’installazione quanto l’esperire una storia con tutti i sensi: dove emozione, sorpresa e la sollecitazione della curiosità spingono il visitatore ad apprendere in modo innovativo e memorabile la molteplicità dei contenuti che si celano nella storia di Raffaello e la Domus Aurea.
Grazie al digitale la narrazione si fa più libera, dinamica, flessibile e meno
prevedibile, diventa possibile infatti ricostruire pezzi di storia, esplorare storie, trasportare i visitatori in ambienti spazio-temporali altri, ricostruire processi, creare connessioni visive e concettuali, fornire punti di vista curatoriali e riflessioni che intrecciano elementi materiali e immateriali, e mixarli a piacere in maniera personale.