Māter Mātris

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A Saronno (VA) c’è un laboratorio dove condividono lo spazio Libri Finti
Clandestini e 5X letterpres
s. Il primo realizza veri e propri libri usando
solamente “carta trovata in giro”, l’altro è un duo di grafici che produce stampe esclusivamente a mano, usando vecchi torchi tipografici, caratteri mobili e qualsiasi superficie inchiostrabile e stampabile. Qualche tempo fa hanno incontrato DEM, artista visivo che spazia dal wall-painting alla pittura su tela, alla creazione di personaggi e installazioni tridimensionali.
Tra loro c’è più di un elemento comune: la voglia di sperimentare la stampa su tessuto e l’utilizzo di materiali di riuso e materiali nati per altre destinazioni.

La loro collaborazione nasce dall’idea di unire le matrici di stampa ottenute dai materiali di recupero usati da Libri Finti Clandestini e 5X letterpress (come griglie metalliche o i pavimenti antisdrucciolo usati nelle metropolitane) a quelle create da DEM, realizzate con linoleum di scarto e con carta intagliata – utilizzata per creare mascherature sempre diverse alle varie matrici. Gli artisti hanno così iniziato a lavorare insieme alla stampa di tessuti con pattern originali. Da lì è nato un nuovo e più ampio progetto: i tessuti unici sono stati trasformati in maschere altrettanto uniche cucite e rifinite da DEM, ognuna con una diversa identità visiva.
L’artista ha lavorato al progetto durante una residenza di PASSO NORD
(residenze artistiche di montagna Trentino-Alto Adige/Südtirol) presso il centro di ricerca per le pratiche performative contemporanee Centrale Fies a Dro.
Libreria 121+ ospita Māter Mātris, un percorso che mette in mostra le opere ma racconta anche il loro processo di creazione: la realizzazione e l’utilizzo delle matrici, i tessuti, le maschere, le fotografie d’autore che raccontano le diverse fasi del lavoro.


Il titolo Māter Mātris sottolinea l’importanza della matrice e prende le mosse dalla versatile e potente immagine della madre: utero, forma del figlio, organismo e ordine generatore, simbolo e segno della creazione. DEM ha creato tre matrici incidendo lastre di linoleum di scarto con delle sgorbie
(scalpelli sagomati), con cui Libri Finti Clandestini e 5X letterpress hanno
stampato dei tessuti utilizzando un torchio il cui funzionamento è
completamente manuale. Anche l’inchiostrazione è fatta a mano, per mezzo di rulli di gomma.

Questo processo permette di ottenere dei risultati lontani dalla perfezione della stampa tipografica e per questo ogni tessuto risulta essere un pezzo unico, nato da sovrastampe e incroci delle varie matrici. Ogni pattern è immaginato come un DNA, un codice genetico antico e moderno appartenente a specie non identificate: “impronte genetiche fantasma” di un intricato albero genealogico dell’uomo. Per gli artisti, le maschere cucite diventano così “degli antenati che tornano per farci riscoprire la sacralità del vivere quotidiano in un momento storico molto complesso; e mostrano che per superare le difficoltà bisogna spaventare il male, trasformandosi in ultrauomini”.