Manifattura Tabacchi: le nuove residenze firmate Urquiola e q-bic

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Presentato in conferenza stampa lo scorso 14 settembre a Firenze il primo progetto residenziale della Manifattura Tabacchi. Michelangelo Giombini, Head of Product Development e Roberta Pasinetti, Head of Project & Construction Management, co-Ceo di MTDM – Manifattura Tabacchi Development Management, insieme ai progettisti che hanno realizzato gli appartamenti:Patricia Urquiola e q-bic studio.

Al centro dell’intervento progettuale, gli edifici 7 e 12 che ospiteranno complessivamente 45 unità abitative ad alto tasso di design

I 25.000 mq di superficie comprenderanno anche spazi commerciali, amenities e spazi pubblici, progettati con l’obiettivo di proporre un concetto di abitare nuovo e inedito e accogliere una comunità di residenti alla ricerca di spazi unici, ampi e luminosi, con facile accesso alle infrastrutture della città, al verde del parco e a una serie di servizi di alto livello.

A disposizione dei futuri residenti sono infatti previsti spazi a uso esclusivo: un deposito biciclette e un bike lab attrezzato per la manutenzione e riparazione delle bici; una pet room per la toelettatura degli animali domestici; un’area fitness attrezzata; una delivery room; un roof-top arredato con vista sul centro storico di Firenze; un servizio di portineria centralizzata a disposizione dell’intera Manifattura.  La conclusione dei lavori è prevista per dicembre 2023.

Anilla il progetto di Patricia Urquiola per Manifattura Tabacchi

Come abbiamo detto il primo sviluppo residenziale di Manifattura Tabacchi coinvolge due edifici storici della ex fabbrica di sigari – vincolata dalla Soprintendenza dei beni culturali – situata a soli 3 chilometri dal centro storico: all’interno degli edifici 7 e 12 saranno ricavate complessivamente le 45 nuove unità abitative.

In questo quadro si inserisce Anilla, il progetto di interior design firmato da  Patricia Urquiola per l’edificio 7. Originariamente destinato a magazzino la costruzione si distingue per la caratteristica pianta curva che ha ispirato il nome e l’identità del progetto. La parola Anilla, infatti, richiama la figura dell’operaia (Anilladora) che all’interno della Manifattura aveva il compito di mettere l’anilla (la fascetta) ai sigari. 

Sulla facciata principale dell’edificio è inserito un grande bassorilievo a soggetto allegorico dedicato alle eroiche madri operaie, opera dello scultore Francesco Coccia, che ricorda anche visivamente il ruolo centrale delle donne lavoratrici, un tema particolarmente caro a Urquiola. Ispirandosi al genius loci, l’architetto ha voluto infondere al progetto d’interni una grazia femminile: gli spazi dialogano in modo leggero e delicato con la struttura esistente, rendendo il rapporto tra gli ambienti della casa estremamente fluido. La maglia regolare dei pilastri guida la suddivisione dei locali, caratterizzata da una chiara separazione delle zone giorno e notte; un sistema di soppalchi, pedane e locali posti su diversi livelli riproporziona le grandi altezze proprie dell’architettura industriale, senza snaturare il carattere dell’edificio.

21 appartamenti si sviluppano ai livelli superiori del building: al primo piano si trovano le unità con terrazza, mentre tra il secondo e terzo piano si sviluppano tre duplex dotati di verande vetrate che sfruttano l’illuminazione delle grandi finestre.

Due penthouse panoramiche, con ampia terrazza e giardino interno, sono ospitate nel nuovo volume ricavato sulla copertura dell’edificio esistente. Realizzato in mattoni, questo elemento architettonico rappresenta il coronamento di Anilla e dà un nuovo volto allo skyline di Manifattura Tabacchi, creando continuità visiva e materica con il basamento dell’edificio e i tetti adiacenti.

Gli interni

All’interno, il mattone diventa occasione per creare nuovi pattern: le pareti in laterizio si smaterializzano attraverso la realizzazione di screen per mantenere le volumetrie, e illuminare allo stesso tempo le penthouse. La luce naturale diventa, ovunque, l’occasione per mettere in risalto l’aspetto industriale del fabbricato. Ampie vetrate, terrazze e giardini d’inverno consentono di raggiungere una vera e propria osmosi tra il dentro e il fuori, portando all’interno dell’edificio scorci della piazza dell’Orologio e della piazza del Teatro, in un’inedita configurazione degli spazi. Al piano terra ( a destinazione commerciale) si trovano le due lobby d’ingresso, di cui una dotata di servizio concierge. Questi spazi anticipano alcune delle finiture caratteristiche del progetto di interni ed esprimono la quintessenza dello stile Urquiola, che dialoga con la pavimentazione esistente e la struttura a vista di travi e pilastri.

La cucina ha un ruolo centrale negli appartamenti di Anilla: disegnata da Urquiola e realizzata artigianalmente su misura per ciascun appartamento, è un pezzo unico di design. In alcuni casi prende la forma di un vero e proprio volume curvilineo che caratterizza lo spazio del soggiorno, altrove si configura come angolo aperto e permeabile, che sfruttando l’illuminazione della zona giorno ne diventa parte integrante. È questo, per l’architetto, il cuore della casa, uno spazio di convivialità e condivisione che unisce funzionalità ed estetica impeccabile.

Anche la proposta di arredo è studiata da Patricia Urquiola e comprende pezzi iconici da lei disegnati per alcuni dei più importanti brand di design a livello internazionale. Il contesto di Manifattura, in cui storia e innovazione si compenetrano, si riflette anche nella ricerca di finiture nuove e sostenibili, disponibili in tre diverse configurazioni – Silver, Gold e Platinum – e personalizzabili partendo da una gamma di materiali scelti da Urquiola.

Così come la natura, nel corso del tempo, si è appropriata degli spazi della fabbrica, modificandone l’aspetto, allo stesso modo sono stati scelti per gli interni materiali che ricordano la contaminazione tra naturale e artificiale. Il Silipol ad esempio, un materiale altamente personalizzabile e interamente riciclabile, composto da sfere di polveri di graniti, marmi e cemento è utilizzato sia nelle aree comuni sia all’interno degli appartamenti.

Il parquet in legno, le boiserie a parete e i colori tenui riprendono la palette di Manifattura, creando ambienti caldi e accoglienti in contrasto con l’edificio industriale. Attraverso i materiali si sperimentano texture diverse, con l’obiettivo di offrire ai residenti percezioni differenti a livello tattile e visivo. 

Puro: gli spazi abitativi firmati da q-bic

q-bic affermato studio multidisciplinare con base a Firenze è invece autore  di Puro, l’edificio 12. Originariamente adibito al confezionamento e inscatolamento dei prodotti finiti, si tratta del fabbricato più antico del complesso. Il nome Puro, che in spagnolo significa sigaro, è un gioco di parole che fa riferimento allo stile essenziale, senza concessioni al superfluo, e al tempo stesso alla forma lunga e stretta dell’edificio, così come alla sua antica funzione. I due edifici sono progettati per ottenere i più alti standard di sostenibilità ambientale (certificazione BREEAM Excellent) e integrare nelle fasi di progettazione, costruzione e gestione soluzioni all’avanguardia che puntano alla massima efficienza energetica.

L’edificio 12, costruito negli anni Venti in stile industriale tardo ottocentesco, era originariamente adibito al confezionamento e inscatolamento dei prodotti finiti. Si tratta del fabbricato più antico del complesso, unica preesistenza al momento dell’avvio del cantiere negli anni Trenta. Il nome Puro, che in spagnolo significa sigaro, è un gioco di parole che fa riferimento allo stile essenziale, senza concessioni al superfluo, e al tempo stesso alla forma lunga e stretta dell’edificio, così come alla sua antica funzione.

Il progetto di q-bic mira a preservare e valorizzare ogni aspetto dell’architettura industriale, mantenendo gli interni il più possibile aperti e indivisi e utilizzando materiali, finiture e serramenti originali. L’edificio accoglie al primo piano 24 loft open space di diverse metrature, che si sviluppano su uno o due livelli e sono caratterizzati da volumi ampi, travi di legno a vista e spazi esterni intimi e protetti. Gli appartamenti sono illuminati dalle grandi finestre orientate a sud e dominati dalle imponenti capriate metalliche che sorreggono il tetto a padiglione. Gli spazi del soggiorno si articolano senza soluzione di continuità, mantenendo, in alcune parti, la doppia altezza esistente. Le ampie volumetrie interne permettono, inoltre, di realizzare un nuovo livello sottotetto che accoglie, oltre alle camere da letto, le terrazze a tasca ritagliate nella copertura.

Zona giorno e zona notte risultano, così, chiaramente distinte, ma allo stesso tempo permeabili: gli affacci dai soppalchi sul soggiorno, per esempio, creano un dialogo visivo tra gli ambienti della casa. Il contributo di luce naturale dato dalle grandi finestre tripartite restaurate è amplificato dalle nuove aperture in copertura: terrazze a tasca e lucernari, infatti, permettono di illuminare generosamente anche gli spazi del sottotetto. Tre dei loft sono ospitati all’interno della struttura a ponte che, in passato, collegava l’edificio 12 con quello adiacente, ed è oggi parte integrante del progetto di riqualificazione insieme alla torre dell’edificio. Si tratta di appartamenti dagli spazi originali e unici, con un doppio affaccio che svela, su entrambi i lati, scorci inediti di Manifattura Tabacchi.

Uno dei loft sarà dotato di un’ampia terrazza panoramica, ricavata sulla copertura del ponte. Per esaltare la distinzione e il dialogo tra lo stile originario e il design contemporaneo, gli elementi di nuova realizzazione sono in acciaio, prendendo comunque spunto dal repertorio industriale della Manifattura: il ballatoio in metallo che dà accesso alle residenze al primo piano, per esempio, richiama le passerelle in ferro che collegavano in quota i macchinari della centrale termica; le partizioni delle pareti vetrate e dei rivestimenti in ferro crudo richiamano il disegno delle guardiole dislocate negli edifici.

Il piano terra dell’edificio 12 che avrà destinazione commerciale si trova inoltre  la lobby d’ingresso a uso esclusivo di Puro. 

La vegetazione è un altro degli elementi fondanti del progetto: ispirata al verde spontaneo che aveva avvolto gli edifici della Manifattura negli anni di disuso, la vegetazione pervade il ballatoio e le terrazze a tasca, fino a innestarsi all’interno degli appartamenti.

Un nuovo modo di abitare a Firenze 

Le residenze propongono un concetto di abitare inedito a Firenze: loft d’ispirazione industriale e appartamenti ricercati, ampi e luminosi, sono progettati per accogliere una community di residenti alla ricerca di spazi unici nel loro genere, che uniscono storia e avanguardia progettuale, vicini al centro storico e con facile accesso alle infrastrutture della città, al verde del parco e a una serie di servizi di alto livello. Il progetto residenziale, infatti, fa parte del più ampio piano di riqualificazione di Manifattura Tabacchi, che prevede il recupero, entro il 2026, della storica area industriale composta originariamente da 16 edifici per un totale di circa 110.000 mq, trasformati in spazi commerciali e direzionali, spazi culturali e di formazione, aree residenziali, hospitality e aree verdi pubbliche. I residenti si troveranno quindi immersi in un quartiere aperto e connesso col mondo, animato da una comunità creativa e internazionale. Un nuovo centro per la cultura contemporanea, l’arte e la moda, complementare al centro storico.

A disposizione dei futuri residenti di Puro e Anilla sono previsti spazi amenities a uso esclusivo: un deposito biciclette e un bike lab attrezzato per la manutenzione e riparazione delle bici; una pet room per la toelettatura degli animali domestici; un’area fitness attrezzata; una delivery room; un roof-top arredato con vista sul centro storico di Firenze; un servizio di portineria centralizzata a disposizione dell’intera Manifattura. Entrambi gli edifici ospiteranno al piano terra spazi commerciali, un riferimento alla tradizione fiorentina dell’ “uscio e bottega”, che in chiave contemporanea si traduce in loft e atelier.

Sostenibilita’ Ambientale

 I due edifici sono progettati per ottenere i più alti standard di sostenibilità ambientale (certificazione BREEAM Excellent). Nelle fasi di progettazione, costruzione e gestione vengono applicate soluzioni all’avanguardia che puntano alla massima efficienza energetica. L’impiantistica delle abitazioni si basa su un sistema ad anello di condensazione consortile esteso all’intero complesso, che sfrutta l’energia geotermica per alimentare i sistemi di riscaldamento a pavimento e di raffreddamento. Le residenze saranno inoltre dotate di un sistema duale di recupero e riuso delle acque meteoriche e di pozzo e di un impianto domotico per la gestione di illuminazione, termoregolazione e videocitofonia, anche in remoto e a garanzia dei più elevati standard di sicurezza, comfort e risparmio energetico. L’APE – Attestato Prestazione Energetica che certifica la qualità termica degli edifici sarà Classe A3 per Anilla e A2 per Puro.